27 novembre 2014

Messaggio di S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje sul Kagyu Monlam e sulla veloce rinascita dello Shamarpa

 
 
 
Cari amici di Dharma,

vorrei innanzitutto esprimere il mio apprezzamento a tutti i miei cari studenti che hanno formulato aspirazioni per la veloce rinascita di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, dal momento stesso del suo Parinirvana.

Quest'anno, il Kagyu Monlam che si terrà a Bodhgaya, al cospetto del tempio di Mahabodhi e sotto l'albero della Bodhi, sarà un'ulteriore opportunità per dedicare il vostro impegno affinché il nostro grandioso insegnante possa avere una rapida rinascita.

Sia che possiate partecipare personalmente al Monlam, o che offriate le vostre preghiere da casa, desidero che sappiate che le vostre pratiche e le vostre aspirazioni per la veloce rinascita di S.S. Kunzig Shamar Rinpoche sono di immenso beneficio. Vi chiedo di continuare a dedicare le vostre pratiche per questo scopo.


Con gentilezza amorevole,
Karmapa Thaye Dorje


Fonte: www.karmapa.org
Tradotto da C.R.

26 novembre 2014

La vita del XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje - parte III

 
 
 
La fuga dal Tibet

L'aggressione cinese al Tibet divenne intollerabile, ed era chiaro che le possibilità di un'esistenza pacifica si stavano facendo molto incerte. Il XVI Karmapa, rendendosi conto che avrebbe potuto servire meglio la causa del Dharma fuggendo dai cinesi, concluse di non aver altra scelta che quella di spostarsi in territori più pacifici.
Il quarto giorno del secondo mese dell'anno del cinghiale di terra (1959), Sua Santità lasciò di conseguenza Tsurphu, l'antica sede dei Karmapa risalente al XII secolo, dirigendosi verso il Bhutan. Era accompagnato da un seguito di 160 Lama, monaci e laici, di cui facevano parte Shamar Rinpoche, Gyaltsab Rinpoche e il IV Ponlop Rinpoche, oltre a tanti altri insegnanti reincarnati. Jamgon Kongtrul si trovava già a Kalimpong, in India, e Situ Tulku in Bhutan.

Sotto la guida del Karmapa, il gruppo riuscì a portare con sé i più preziosi tra gli oggetti che per secoli erano stati conservati nel monastero di Tsurphu: statue consacrate, strumenti rituali, reliquie, immagini, dipinti, testi e abiti. Nel corso del pericoloso e arduo viaggio, durato in tutto ventuno giorni, Sua Santità e il suo seguito passarono per Lhodrag, il luogo di nascita di Marpa il Traduttore, nel Tibet meridionale. Presso diversi luoghi sacri incontrati nel percorso vennero celebrati dei riti per il bene di tutti gli esseri senzienti, e affinché nel difficile futuro il Dharma potesse essere preservato.

Il gruppo arrivò sano e salvo a Shabje Thang, nel distretto di Bumthang (Bhutan settentrionale), il venticinquesimo giorno del secondo mese dell'anno del cinghiale di terra, ricevendo un benvenuto molto caloroso da parte di Sua Altezza Reale Tsultrim Palmo, la zia di Sua Altezza Reale il Re, e di molti ministri e ufficiali di alto rango del governo. Vennero allora avviate negoziazioni con il governo dell'India in cui si discuteva dei futuri piani per la risistemazione del XVI Karmapa e delle molte persone che lo seguivano: si decise che sarebbero tutti transitati attraverso il Bhutan e si sarebbero stabiliti temporaneamente a Dharamsala, nell'India nord-occidentale.

C'era soprattutto un pensiero nella mente di Sua Santità: sebbene si trovasse in esilio, non avrebbe dovuto rimanere fermo ma assumersi la responsabilità di riattizzare e ravvivare la torcia del Dharma, con la collaborazione materiale e spirituale dei buddhisti di tutto il mondo. Sentiva che il Dharma era diventato simile a una lampada che ha bisogno di un apporto di olio vitale per poter bruciare con luce chiara e forte.

Nelle sue riflessioni, il XVI Karmapa intuì che il Sikkim sarebbe stato il posto migliore dove preparare le condizioni affinché venisse realizzata la sua missione: la regione era considerata particolarmente adatta per le naturali inclinazioni verso il Buddhismo della sua popolazione, e specialmente perché nel lontano passato era stata consacrata da una visita di Guru Padmasambhava. Sua Santità accettò quindi prontamente il gentile invito a stabilirsi in Sikkim e, accompagnato da Sua Altezza Reale Tsultrim Palmo del Bhutan, condusse il gruppo a Gangtok dove arrivò il venticinquesimo giorno del quarto mese dell'anno del cinghiale di terra. Sir Tashi Namgyal, il Maharaja, offrì al Karmapa di scegliere la sede del nuovo monastero tra diversi luoghi del regno: egli optò per Rumtek dove ai tempi della sua nona incarnazione, Wangchuk Dorje, era stato costruito un monastero Karma Kagyu. Il posto possedeva tutte le caratteristiche favorevoli necessarie per essere sede del Karmapa: sette ruscelli scorrevano in sua direzione, sette colline erano rivolte verso di esso, aveva una montagna alle spalle, catene innevate davanti e un fiume al di sotto, e creava una spirale discendente che aveva la forma di una conchiglia di strombo.

Sua Santità e il suo seguito si organizzarono subito per andare direttamente a Rumtek, e vi arrivarono il quinto giorno del quinto mese dell'anno del maiale di terra. All'epoca, Rumtek consisteva di un monastero quasi del tutto in rovina e di una mezza dozzina di capanne circondate dalla giungla; non c'erano né alloggi adeguati né strutture per la preparazione del cibo.

La costruzione di Rumtek

Il Karmapa si recò a New Delhi per incontrare Pandit Jawaharlal Nehru, il primo ministro indiano, che comprese pienamente le difficoltà che i suoi studenti stavano fronteggiando. Pandit Nehru promise che il governo dell'India avrebbe fornito un supporto finanziario per la costruzione del nuovo centro monastico, e assicurò l'approvvigionamento gratuito di cibo e vestiti per i residenti.

Il Maharaja del Sikkim cortesemente cedette al Karmapa a titolo di donazione perpetua trenta ettari di terra nei pressi di Rumtek. Il governo dello stato federato donò con generosità dei fondi per i costi di costruzione preliminari e fornì gratuitamente del legname, realizzando inoltre una strada e collegando il centro monastico alla rete elettrica e idrica.

Il governo indiano fece una consistente donazione affinché venissero immediatamente costruiti una sala assembleare e gli alloggi residenziali per i monaci. Nonostante la generosità di così tante persone, questi fondi non erano sufficienti allo scopo: il XVI Karmapa aggiunse quindi una somma importante proveniente dalle sue stesse risorse personali.
 
 
Il monastero di Rumtek
 
I lavori di preparazione del sito iniziarono nel 1962, e la prima pietra della nuova struttura venne posata dal successivo regnante del Sikkim, Palden Thondup Namgyal. Ci vollero poi quattro anni per completare la costruzione del nuovo centro monastico, progettato nel più bello stile della tradizione tibetana. Venne chiamato Pal Karmapa Densa Shed Drub - Cho Khor Ling, nome che significa "La sede di Sua Santità il Gyalwa Karmapa: un centro per l'insegnamento e la pratica del Dharma".

Le reliquie, le immagini e i testi che erano stati portati dal Tibet, rari e di grande valore, vennero installati nel nuovo monastero. Il primo giorno del primo mese dell'anno del cavallo di fuoco (1966), il Karmapa entrò nel nuovo centro di Rumtek celebrando una cerimonia: fu un evento magnifico e di ottimo auspicio.

Viaggio in Bhutan e in India

Nel 1967, accompagnato da un gruppo di 95 studenti, il XVI Karmapa visitò Thimphu, la capitale del Bhutan, su richiesta di Sua Maestà il Re. Nel corso del suo soggiorno nel paese, Sua Santità si fermò a Tak Tsang o Nido della Tigre, la grotta-monastero famosa per essere stata visitata da Guru Rinpoche (Padmasambhava); si recò anche al tempio di Kyichu a Paro, dove celebrò dei riti speciali per la pace e la tranquillità nel mondo e per la preservazione e la diffusione del Dharma in ogni luogo. Sua Altezza Reale il Re e Sua Altezza Reale la Regina Madre donarono con grande generosità al Karmapa il palazzo di Tashi Cho Ling, nel Bumthang, insieme con la sua intera proprietà terriera.

Nel 1971, presso il nuovo centro di Rumtek, Sua Santità guidò delle letture dei testi buddhisti e diede iniziazioni a grandi raduni di studenti provenienti da molti paesi diversi. Lo stesso anno vennero realizzate delle statue del nobile Buddha, dorate e alte circa venticinque metri, che vennero riempite con erbe e gioielli e benedette; vennero inoltre preparate allo stesso modo ottantaquattro statue dei siddha indiani, sei di quelli tibetani, e molte altre di insegnanti di tutte le scuole buddhiste.

Nel 1972, il XVI Karmapa intraprese un altro esteso pellegrinaggio attraverso l'India, accompagnato dal XIV Shamar Rinpoche, dal V Ponlop Tulku, e da altri Lama e monaci del nuovo monastero di Rumtek. Il gruppo visitò Bodh Gaya, Sarnath, Sanchi, Ajanta, Ellora e Nagarjuna Sagar, per poi tornare in Sikkim. Un flusso senza fine di persone si mise in viaggio per vedere il Karmapa, e molti ricevettero le sue benedizioni.
 
 
 
 
Tradotto da C.R.

23 novembre 2014

Kagyu Monlam 2014

 
 
 
Dal 15 al 21 dicembre, Sua Santità Karmapa Thaye Dorje guiderà le cerimonie del Kagyu Monlam 2014.

Lama, monaci e praticanti laici del lignaggio Kagyu, provenienti da tutto il mondo, si raduneranno a Bodh Gaya per una settimana di preghiere, meditazioni, e auspici per la felicità di tutti gli esseri. Nel corso dell'evento, inoltre, Sua Santità darà insegnamenti.

Ulteriori informazioni sul programma verrano presto postate sul sito www.karmapa.org
 
 
Tradotto da C.R.

22 novembre 2014


L'istante occupa uno stretto spazio fra la speranza e il rimpianto, ed è lo spazio della vita.


Carlo Emilio Gadda (1893-1973)
C.R.

18 novembre 2014

La vita del XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje - parte II

 
 
 
Pellegrinaggio in Bhutan, Nepal e India
 
Nell'anno della scimmia di legno (1944), il XVI Karmapa si recò in pellegrinaggio presso i monasteri di Trag e Samye. Giunse poi a quello di Drowolung nel Tibet meridionale, una delle sedi di Marpa il Traduttore, dove ebbe meravigliose visioni dello stesso Marpa, di Jetsun Milarepa e di Je Gampopa. Nel secondo mese di quell'anno Sua Santità si recò in Bhutan, nel distretto settentrionale di Bumthang, accogliendo l'invito che gli era stato mandato da Sua Altezza Reale Jigme Wangchuk, il Re del Bhutan, affinché visitasse il suo paese. Il Re gli tributò un benvenuto molto caloroso, e su sua richiesta venne celebrata la cerimonia della Corona Nera; in quest' occasione, Sua Altezza Reale vide il Karmapa assumere molte differenti forme miracolose.
 
Il XVI Karmapa fece visita ai templi di Champa e di Kuje nel Bumthang, nel Bhutan settentrionale. A Kuje, Sua Santità offrì una sciarpa di seta cerimoniale all'immagine di Guru Padmasambhava custodita nel sacrario del tempio: la sciarpa volò in alto nell'aria, attaccandosi sulla fronte della grande statua. Lasciato il Bhutan, il Karmapa ritornò al monastero di Tsurphu.
 
Situ Tulku si mise in viaggio dal Kham per raggiungere Tsurphu, dove incontrò il Karmapa l'undicesimo giorno del nono mese dell'anno dell'uccello femmina di legno (1945). All'età di 23 anni, Sua Santità ricevette l'ordinazione completa e definitiva, insieme con le iniziazioni e le spiegazioni relative ai più alti insegnamenti Kagyu. Il ventiduesimo giorno del quarto mese dell'anno della scrofa di fuoco (1947), il Karmapa partì per Teod, nel Tibet occidentale, mentre Situ Tulku tornò al suo monastero nel Kham.

Il XVI Karmapa, dopo aver visitato diversi monasteri Kagyu, fece un pellegrinaggio in Nepal. Accolto con grandi onori dalla famiglia reale, Sua Santità celebrò la cerimonia della Corona Nera, visitò tutti i principali luoghi di pellegrinaggio del paese, e conferì le sue benedizioni a migliaia di persone. Per questo viaggio, il Re del Bhutan mise cortesemente a disposizione del Karmapa quattro alti ufficiali del governo, incaricati di seguirlo in qualità di guide e di interpreti.
 
Lasciato il Nepal, Sua Santità si recò in India passando per Lumbini, il luogo di nascita del nobile Buddha, e proseguendo poi per Sarnath e Bodh Gaya: in queste località fece prosternazioni e preghiere, e si svolsero molte belle cerimonie. Il pellegrinaggio continuò verso Ajanta, Ellora e Kushinagara, il luogo della dipartita definitiva del nobile Buddha. Nel trentesimo giorno del primo mese dell'anno del topo di terra (1948), il Karmapa giunse a Rewalsar, nel nord-ovest dell'India, dove trascorse alcuni giorni e celebrò un rito speciale di Guru Padmasambhava; in migliaia vennero a ricevere le sue benedizioni, e i locali notarono l'apparizione di molti serpenti bianchi da un muro di pietre, e dei movimenti davvero insoliti sulla superficie del lago.
 
 
Bodh Gaya
 
Il gruppo continuò il viaggio in direzione nord, transitando per Kunu e Purang, verso la montagna sacra del Kailash: il XVI Karmapa fece tre circumambulazioni complete attorno ad essa, impiegando tre giorni per ognuna. Compì inoltre una circumambulazione intorno al lago sacro di Manasarovar, e visitò tutti i luoghi di pellegrinaggio della regione. Quindi attraversò il Tibet, passando per il monastero Kagyu di Mendong, e raggiunse Tsurphu il diciassettesimo giorno dell'undicesimo mese dell'anno del topo di terra (1948).
 
Viaggio in Cina e in India
 
Il XVI Karmapa invitò Jamgon Kongtrul a Tsurphu, affinché gli desse ulteriori insegnamenti: ne ricevette molti, compresi i sei yoga di Naropa e il resto della trasmissione orale. Nell'anno della tigre di ferro (1950), un'epidemia di vaiolo colpì il monastero, e Sua Santità celebrò quindi i riti di Vajra Kila: in breve tempo l'epidemia diminuì d'intensità e tutte le persone che l'avevano contratta guarirono velocemente.
 
Il ventinovesimo giorno del quarto mese dell'anno del drago d'acqua (1952), il Karmapa visitò Chang, nel Tibet settentrionale, dove si svolse la cerimonia della Corona Nera. Si recò poi al monastero di Kar Chung: prima di entrare, all'esterno, fu visto sputare per terra e un'anziana signora raccolse devotamente la saliva, conservandola con cura. In seguito si scoprì che la saliva si era trasformata in preziose reliquie splendenti che continuavano a moltiplicarsi; molte vennero date ai malati per aiutarli a guarire, e molte sono ancora preservate dagli studenti del Karmapa. Sua Santità ritornò a Tsurphu il diciassettesimo giorno del decimo mese di quello stesso anno.
 
Il diciottesimo giorno del quarto mese dell'anno del serpente d'acqua (1953), S.S. il XVI Karmapa giunse a Lhasa dove ebbe un'udienza con Sua Santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, da cui ricevette l'iniziazione in Kalachakra. Il venticinquesimo giorno dell'ottavo mese di quell'anno, fece ritorno a Tsurphu: qui impartì la completa iniziazione in "Choling Ter" e la relativa spiegazione a Chong Rinpoche del monastero Nyingmapa di  Mindroling;  celebrò inoltre il "Mendrub", la consacrazione delle piante medicinali, distribuendole in larga misura.
 
Il diciassettesimo giorno del sesto mese dell'anno del cavallo di legno (1954), S.S. il XVI Karmapa visitò la Cina insieme con S.S. il Dalai Lama, Chong Rinpoche e altri insegnanti di alto livello. I Lama cercarono di negoziare con il governo cinese per rendere migliori i rapporti tra i rispettivi paesi ed evitare una guerra, ma ebbero un successo limitato. Dopo un soggiorno a Pechino e in altri luoghi della Cina, il Karmapa tornò in Tibet e lungo la via fece visita a molti monasteri nel Kham e nel Do, dando insegnamenti e benedizioni. In quest'occasione gli venne chiesto di rappresentare S.S. il Dalai Lama, impossibilitato a fare lui stesso il viaggio (1955).
 
Il Dalai Lama, accettando l'invito del Karmapa, si recò in visita a Tsurphu: partecipò a una cerimonia della Corona Nera celebrata per lui, e in cambio diede l'iniziazione nella forma buddhica compassionevole di Occhi Amorevoli. Fu allora che nel Tibet orientale scoppiò uno scontro tra i khampa e i cinesi: questi chiesero formalmente al XVI Karmapa di visitare la regione di Chamdo e, giunto sul posto, Sua Santità consigliò a entrambe le parti di evitare qualsiasi altra ostilità.
 
Mentre il Karmapa si trovava a Chamdo in molti vennero a incontrarlo, ed egli conferì numerose iniziazioni e benedizioni per creare stabilità nell'area. Si recò quindi a Lhasa per spiegare la situazione a S.S. il Dalai Lama, per poi tornare al suo monastero di Tsurphu.
 
Combattenti tibetani
 
 
Sua Santità fece un altro viaggio di pellegrinaggio in India. Soggiornò presso il monastero di Dechen Chokor Ling e presso il monastero Kagyu di Yatrong, vicino al Sikkim. Da questa regione il gruppo si spostò in India, visitando Bodh Gaya, Sarnath, Kushinagara e Lumbini: qui S.S. il XVI Karmapa incontrò S.S. il Dalai Lama, anch'egli in pellegrinaggio nel sito sacro.
 
Il viaggiò continuò in Nepal: il Karmapa visitò i tre luoghi sacri di Bodhanath, Swayambhunath e Namo Buddhaya, dando benedizioni e insegnamenti a molte migliaia di persone. Tornò un'altra volta in India, recandosi in molti siti sacri del sud tra cui Ajanta, Ellora e il grande stupa di Sanchi.
 
Sua Santità proseguì fino a Kalimpong, vicino a Darjeeling, dove venne a incontrarlo Sua Altezza Reale Azi Wangmo del Bhutan. Si recò poi in Sikkim e fece visita al monastero di Potong, nel nord. Qui gli anziani Lama del monastero di Rumtek, quasi in rovina, gli chiesero di visitare anche la loro sede: il XVI Karmapa rispose che non era ancora il momento giusto, ma che si sarebbe recato a Rumtek successivamente. Mentre Sua Santità rientrava a Tsurphu, erano iniziati altri scontri nella regione di Do Med, nel Kham.
 
Il IX Sangye Nyenpa Rinpoche e l'VIII Traleg Rinpoche vennero entrambi a soggiornare a Tsurphu. Qui il XVI Karmapa riconobbe la dodicesima incarnazione di Gyaltsab Tulku, e ne celebrò l'incoronazione. Da Sechen Kongtrul Rinpoche, Sua Santità ricevette l'iniziazione in "Longchen Dzod Dun", gli insegnamenti del siddha Longchenpa, insieme con le spiegazioni complete.
 
I combattimenti esplosero in tutto il Tibet, e gli studenti del XVI Karmapa lo pregarono di fuggire dal paese finché ne aveva la possibilità. Sua Santità disse loro di non preoccuparsi, affermando: «Non è ancora necessario che io lasci il Tibet. Se tuttavia dovesse arrivare il momento di farlo, potete star sicuri che non avrò alcuna difficoltà». Qualche tempo dopo, il Karmapa mandò Situ Tulku e il IX Sangye Nyenpa Tulku in Bhutan.
 
 
 
 
Tradotto da C.R.

17 novembre 2014

Buone notizie direttamente da Hollywood!
 
 
Hannah: Buddhism's Untold Journey, il film dedicato alla vita di Hannah Nydahl, si è aggiudicato il premio del pubblico per il miglior documentario alla diciassettesima edizione dell'Arpa International Film Festival.
 
 
Clicca qui per il trailer del film.

15 novembre 2014

 
«L'essenza del guru yoga è semplice: si tratta di richiamare alla mente il Lama in ogni momento. Quando sei felice, pensa al Lama; quando sei triste, pensa al Lama; quando incontri circostanze favorevoli, sii grato al Lama; quando ti imbatti in ostacoli, invoca il Lama e abbi fiducia solo in lui. Quando stai seduto, pensa al Lama sopra la tua testa. Quando cammini, immagina il Lama al di sopra della tua spalla destra, come se stessi compiendo una circumambulazione attorno a lui. Quando mangi del cibo, visualizza il Lama posizionato nel tuo centro della gola e offrigli il primo boccone. Ogni volta che porti vestiti nuovi, prima offrili al Lama e poi indossali come se te li avesse ridati indietro.»
 
 
Dilgo Khyentse Rinpoche (1910-1991)
Guru Yoga: According To The Preliminary Practice Of Longchen Nyingtik
Tradotto da C.R.
 
 

11 novembre 2014

La vita del XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje - parte I

 
 
 
Ogni Karmapa manifesta delle qualità eccezionali che mostrano diversi aspetti della natura dell'illuminazione, in base alle necessità dei suoi studenti e della società in generale. La vita di Sua Santità il XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje testimoniò il vero significato della parola "Karmapa": "attività di tutti i buddha". Sotto la sua guida, il lignaggio Karma Kagyu non solo sopravvisse alla fuga dal Tibet di gran parte dei maggiori insegnanti buddhisti, ma prosperò e si diffuse in tutto il mondo. I monasteri, gli istituti e i centri buddhisti che Sua Santità ha avviato, e che i suoi stretti studenti hanno fondato in suo nome, sono cresciuti e attualmente offrono i metodi buddhisti agli abitanti dell'India, dell'Asia, e di tutto l'Occidente.

Il XVI Karmapa fu un essere pienamente illuminato, il Re degli yogi, e mostrò nella loro completezza la saggezza intuitiva e la compassione, irradiando gioia. Diversamente da altri insegnanti, che avrebbero usato sogni, divinazioni o altri metodi per identificare le reincarnazioni di importanti Lama, il XVI Karmapa lo avrebbe semplicemente saputo, e avrebbe quindi detto agli sbalorditi studenti dell'insegnante defunto dove avrebbero potuto trovarlo in quel momento. La sua attività compassionevole per gli altri andava al di là delle parole o dei concetti. E per quanto riguarda la gioia dell'illuminazione, si dice che quando il XVI Karmapa rideva lo si poteva sentire nella valle a fianco!

Mentre si trovava in un ospedale di Chicago in punto di morte per un cancro, i membri del personale ospedaliero, pur non essendo buddhisti e non parlando tibetano, condivisero con lui i loro problemi personali, sentendosi profondamente cambiati dalla sua sola presenza.

Il XVI Karmapa fece da insegnante anche a dei Re, e maestri di tutti i lignaggi lo rispettavano e si rivolgevano a lui per ottenere aiuto e consigli. Una sua grande conquista fu l'aver riportato in vita il lignaggio degli Shamarpa, il secondo più antico lignaggio di reincarnazione nel Buddhismo tibetano dopo quello dei Karmapa. Il governo del Tibet aveva infatti proibito che le reincarnazioni degli Shamar Rinpoche venissero riconosciute ufficialmente, e tale divieto rimase in vigore per 170 anni. Tutti i Karmapa precedenti avevano identificato in segreto, formandoli come detentori del lignaggio, gli Shamarpa che sarebbero diventati i loro successori; questi, inoltre, spesso nascevano nella famiglia stessa del Karmapa. Il nipote del XVI Karmapa, Mipham Choky Lodro, fu riconosciuto all'età di quattro anni, in via ufficiosa: il Karmapa voleva però un' incoronazione formale.

Come rappresentante del governo tibetano, Sua Santità il XIV Dalai Lama dissipò gli ostacoli legali e approvò il riconoscimento. Shamar Rinpoche venne investito nel 1963, e rimase a fianco del XVI Karmapa fino alla sua morte, avvenuta nel 1981.

Nel marzo del 1994, in conformità con la tradizione, il XIV Shamarpa Mipham Chokyi Lodro riconobbe a sua volta Sua Santità il Karmapa Thaye Dorje come il XVII Karmapa. Shamar Rinpoche è venuto a mancare nel giugno del 2014.
La storia e il retaggio del XVI Karmapa continuano a vivere tramite S.S. il XVII Karmapa, Trinley Thaye Dorje.

La straordinaria storia della vita di S.S. il XVI Karmapa viene presentata in questo testo, suddiviso in quattro parti.

La nascita del Karmapa e la sua giovinezza

Rangjung Rigpe Dorje, il XVI Gyalwa Karmapa, nacque da una famiglia nobile il quindicesimo giorno del sesto mese dell'anno del topo di legno (1924) a Denkhok, sulle rive del fiume Dri Chu, vicino a Dege nel Tibet orientale. Suo padre si chiamava Tsewang Norbu, e sua madre Kalzang Choden. Mentre si trovava ancora nel grembo materno, si poteva sentire il bambino recitare il mantra di Occhi Amorevoli (tib. Chenresig, scr. Avalokiteshvara).

Due grandi maestri buddhisti predissero che un bodhisattva era in procinto di venire al mondo, e avvertirono i genitori del Karmapa che sarebbe stato di buon auspicio se fosse nato fuori dal palazzo. Un giorno, poco prima del parto, la madre del Karmapa si accorse che la sua pancia era diventata completamente piatta, come se non fosse stata affatto incinta. Si recò al campo che era stato allestito su una collina dietro il loro palazzo, e all'alba del mattino successivo sentì un grande peso e il suo ventre iniziò a gonfiarsi molto rapidamente. Poco dopo nacque il bambino. Molti arcobaleni apparvero tutt'intorno, e tutta l'acqua contenuta nelle ciotole per le offerte si tramutò in latte. Dopo il parto il neonato fece sette passi, dicendo: «Madre, madre! Me ne vado!». Comprendendo l'importanza dell'evento, la famiglia diffuse la notizia della nascita di una figlia femmina in modo da proteggere il bambino da persone malevole.

Nel frattempo Situ Tulku e Jamgon Kongtrul Tulku avevano aperto la lettera di predizione lasciata dal XV Karmapa, trovando le seguenti istruzioni dettagliate:
"A est di Tsurphu, vicino a un fiume, in un luogo che tanto tempo fa appartenne a Pawo Denma Yulgyal Tokgod e al ministro di Ling Kesar, sulla collina di Pal, c'è una casa fatta di terra. E' decorata con le lettere "A" e "thup", ed è proprietà di una famiglia di estrazione regale e religiosa. Il parto avverrà lì, il quindicesimo giorno del sesto mese dell'anno del topo."

Sia Situ Tulku sia Jamgon Kongtrul Tulku ebbero delle chiare visioni del palazzo Athup. Mandarono un gruppo di persone a cercare la nuova incarnazione e queste, non appena arrivate, sentirono della nascita di quel bambino eccezionale, in condizioni che corrispondevano esattamente a quelle predette nella lettera. La ricerca era finita. Fu così che venne riconosciuto il XVI Karmapa. Fu un bambino dotato di una straordinaria intuizione naturale: se in zona erano scomparsi dei cavalli o dei capi di bestiame, era sempre in grado di fornire una descrizione esatta del luogo in cui avrebbero potuto trovarli. 

Quando il Karmapa raggiunse i sette anni d'età, Situ Tulku e Jamgon Kongtrul Tulku vennero in visita al palazzo per celebrare la sua ordinazione primaria. Si svolse un'iniziazione formale in Vajravarahi, e il ventisettesimo giorno del primo mese dell'anno della pecora di ferro (1931) la giovane incarnazione venne ordinata monaco novizio. Poi Khyentse Rinpoche, Zimpon Legshe Gyaltsen e Donyer Gyaltsen Zangkyong offrirono insieme al XVI Karmapa le sue vesti cerimoniali e il suo cappello.
Il primo giorno del secondo mese di quello stesso anno, il Karmapa venne portato al monastero di Palpung. Qui, nell'ampia sala assembleare, quattro giorni dopo avvenne la cerimonia di incoronazione, e migliaia di pellegrini si radunarono per rendergli omaggio in questa occasione favorevole. In seguito Sua Santità si mise in viaggio verso Tsurphu, visitando lungo la via molti monasteri e luoghi di pellegrinaggio. Nel tredicesimo giorno del sesto mese, il Karmapa celebrò la cerimonia della Corona Nera per la prima volta in questa vita: il cielo si riempì di arcobaleni e molti fiori caddero dalla volta celeste; in migliaia furono testimoni di questo evento sbalorditivo e di buon auspicio.
 
 
Sua Santità il XVI Karmapa si recò poi a Lhasa, per far visita a Sua Santità il XIII Dalai Lama che eseguì la sua cerimonia del taglio dei capelli. Al momento del loro primo incontro il Karmapa indossava il suo cappello "Ne Shu", ma il Dalai Lama vide al di sopra di esso un altro copricapo e lo indicò al suo primo ministro. Quando il Karmapa fece le tradizionali prosternazioni, lo videro togliersi il suo piccolo cappello. Il Dalai Lama però, successivamente, chiese perché non si fosse tolto anche l'altro, dato che il costume era di stare a capo scoperto in simili circostanze: tutte le persone presenti replicarono che in realtà non aveva nulla in testa. Allora fu chiaro che il Dalai Lama doveva aver visto l'impercettibile cappello da bodhisattva che è visibile solo da chi ha raggiunto la più alta realizzazione spirituale, pensando che anche tutti gli altri potessero vederlo.
Il XVI Karmapa ritornò al monastero di Tsurphu, dove si celebrò una seconda cerimonia di incoronazione. Studiò per quattro anni, e spesso raccontava al suo insegnante delle sue incarnazioni precedenti. Il terzo giorno del dodicesimo mese dell'anno della scrofa di legno (1935), all'età di 12 anni, il giovane Karmapa si mise in viaggio verso il Kham, un distretto del Tibet orientale.

Sua Santità e il suo seguito giunsero a Tardzi Chutsen, presso le sorgenti termali, e si fermarono per riposarsi e fare il bagno nelle acque curative. Era pieno inverno, eppure improvvisamente molti serpenti iniziarono a strisciare fuori dalle cavità tra le rocce. Il XVI Karmapa si precipitò in mezzo ad essi e ne fu presto ricoperto; iniziò a danzare, dicendo: «Sono il re dei serpenti!». Tutti erano terrorizzati e lo implorarono di smetterla, ma il Karmapa non faceva che ridere e non sembrava per niente preoccupato. Subito dopo i serpenti si srotolarono, facendo ritorno nelle sorgenti (nel Buddhismo tibetano si ritiene che gli spiriti non umani, chiamati Naga, a volte appaiano sotto forma di serpenti).
Il gruppo arrivò a Shakshu Kar, dove Drukchen Paljor Rinpoche venne a ricevere il Karmapa. I due iniziarono a scherzare in merito ai loro rispettivi poteri miracolosi, e tutt'a un tratto il XVI Karmapa prese una spada dal fodero del suo attendente e annodò la lama a mani nude. Paljor Rinpoche, stupefatto, non si offrì di competere.

Questi condusse poi Sua Santità e il suo seguito al monastero di Riwa Barma, dove si svolse un rito dedicato a Guru Padmasambhava. Al termine della cerimonia, i dolci delle offerte furono gettati nelle diverse direzioni per scacciare le forze negative: quando furono lanciati verso est, si videro fiamme sprigionarsi da essi. Fu proprio allora che ci fu un'improvvisa e inspiegabile pausa nell'attacco dei cinesi ai confini orientali del Tibet.

Il XVI Karmapa giunse al monastero di Dil Yak dove l'intero gruppo pernottò nelle tende, alcune delle quali vennero legate insieme. In quell'occasione fu visto cavalcare un cervo a una certa altezza dal suolo, lungo le corde tese tra una tenda e l'altra. Il gruppo raggiunse Radza Dzong, nelle montagne, dove c'era una grande carenza di acqua potabile. Lama Samten Gyamtso spiegò al XVI Karmapa che la sorgente più vicina era a cinque chilometri di distanza, e chiese una benedizione affinché la situazione potesse migliorare. Sua Santità ordinò di portare una vasca di legno e di collocarla vicino al monastero, dicendo di volersi fare un bagno. Venne quindi portata dell'acqua per riempire la vasca e, dopo il bagno, il Karmapa disse agli attendenti di svuotare l'acqua sul terreno. Iniziò immediatamente a piovere, e una nuova fonte zampillò dal punto in cui si trovava la vasca. La mancanza d'acqua del monastero venne risolta.
 
Il monastero di Tsurphu
 
In seguito il XVI Karmapa si recò a Karma Gon, il monastero del I Karmapa, e quando entrò nella grande sala assembleare tutte le sommità degli stupa contenenti le reliquie vennero viste alzarsi, come in un saluto. Situ Tulku raggiunse Sua Santità a Karma Gon, per portarlo al monastero di Palpung dove ricevette l'intero corpus del "Tesoro" degli insegnamenti Kagyu e la trasmissione orale. Fecero poi visita al monastero di Dzong Sar, dove l'abate Khyentse Chokyi Lodro richiese la celebrazione della cerimonia della Corona Nera: nel corso di questo evento di buon auspicio, Khyentse Rinpoche vide il XVI Karmapa manifestarsi nella forma di Dusum Khyenpa, il I Karmapa, e la Corona Nera fu vista fluttuare circa 50 centimetri sopra la sua testa.

Il capo del governo cinese, il generale Chang Kai Shek, invitò il XVI Karmapa per un incontro, ma questi non accettò la proposta. Ritornò invece al monastero di Palpung dove ricevette le iniziazioni della serie Drubtab Kuntu e studiò il Vinaya Sutra, il Prajnaparamita, l'Abhidharma Kosha, il tantra di Chakrasamvara, il tantra di Kalachakra e altri insegnamenti, sotto la guida di Situ Tulku e di Khyentse Rinpoche. Tutti questi insegnamenti gli vennero dati nella loro forma completa.

Il quindicesimo giorno del nono mese dell'anno del drago di ferro (1940), Sua Santità si mise in viaggio verso Tsurphu. Lungo la via, visitò il monastero di Benchen dove c'era una statua del protettore Shingkyong, in sella a un cavallo. Appena il XVI Karmapa si avvicinò, il cavallo iniziò a nitrire con grande sorpresa di tutti. Proseguì poi verso Dam Chung, dove la deità principale gli offrì una grande pietra dzi a nove occhi non perforata (si tratta di un prezioso tipo di agata a strisce). Il gruppo arrivò a Tsurphu l'undicesimo giorno dell'ottavo mese dell'anno del serpente femmina di ferro (1941).

In seguito, per alcuni anni, il XVI Karmapa si dedicò agli studi e alle meditazioni, mentre nel monastero si effettuavano degli ampi lavori di ricostruzione.
 
 
Tradotto da C.R.
 

7 novembre 2014

Cosa succede quando moriamo?

 
 
Video sottotitolato in italiano; clicca sul relativo pulsante
 
 
Lama Ole Nydahl descrive, dalla prospettiva buddhista, gli aspetti fisici legati al momento in cui un corpo muore. Questa è solo una delle tante spiegazioni che possono essere trovate nel suo libro "Della Morte e della Rinascita".
 
 
Per informazioni sul libro:
 
 

3 novembre 2014

Hannah, il film dedicato alla vita di Hannah Nydahl, è stato candidato a miglior documentario al prossimo Arpa International Film Festival che si terrà a Los Angeles dal 14 al 16 novembre. Vi proponiamo il nuovo trailer ufficiale del film, e un breve estratto da un'intervista rilasciata da Hannah nel 1995.

 http://vimeo.com/110654822
 
 
 
Come possiamo mantenere una visione pura, senza essere ingenui?
 
Questo è un punto in cui gli insegnamenti del Buddha possono esserti d'aiuto. Se non conosci il Dharma, tendi a vivere in una sorta di illusione irrealistica, pensi che le cose siano qualcosa che di fatto non sono e dai loro un'esistenza permanente che non hanno. Puoi credere che una certa cosa sia fantastica, e poi improvvisamente non lo è più. Oppure vedi dei difetti, inizi a giudicare, pensi che tutto sia terribile e che non ci sia alcuna soluzione, e vuoi suicidarti o che altro. Riesco a comprendere come le persone possano cadere in preda alla disperazione se non conoscono il Dharma - chi guarda il mondo senza vedere il quadro nel suo insieme può rimanere terrorizzato da ciò che vede. Ma quando hai questa conoscenza, non è poi così male. Puoi vedere il potenziale nelle persone, trovare la prospettiva giusta. Persino di fronte a guerre e a catastrofi sai, quantomeno a livello teorico, che questo non è ciò che le cose sono realmente, che queste sofferenze semplicemente cesseranno nel momento in cui tutti saremo in grado di capire la vera natura delle cose. Se incontri persone che si comportano in modo strano, non la prendi sul personale e pensi di più a come potresti dar loro dei consigli. Non è più una cosa privata. Questo è il modo in cui il Dharma ci aiuta. Avere la visione pura significa vedere le cose come sono nella loro essenza.
 
 
Interview with Hannah Nydahl, Kagyu Life International, No. 4, 1995
Tradotto da C.R.