28 gennaio 2016

Non rinchiuderti nelle comodità dell'ego

 
«L'ego è come una stanza tutta per te, una stanza con una bella vista, con l'atmosfera, i profumi e la musica che ti piacciono. Vuoi che tutto sia fatto a modo tuo. Vorresti solo avere un po' di pace, vorresti solo avere un po' di felicità, sai, semplicemente "datemi un attimo di respiro!".
Più pensi in quel modo, tuttavia, e più cerchi di far sì che la vita si sviluppi in maniera da soddisfarti sempre, più cresce la tua paura degli altri e di quello che c'è fuori dalla tua stanza. Invece di diventare più rilassato, cominci a tirar giù le tapparelle e a chiudere la porta; e quando poi esci trovi l'esperienza sempre più angosciante e sgradevole, diventando più suscettibile, più impaurito, più irritabile di quanto tu sia mai stato. Più ti limiti a cercare di ottenere quello che vuoi, meno ti senti a casa.
Per cominciare a sviluppare compassione per te stesso e per gli altri, devi aprire la porta. Non lo fai ancora perché devi lavorare con la paura che possa entrare qualcuno che non ti piace; poi, quando inizi a rilassarti e a prendere confidenza con tali sentimenti, cominci ad aprirla. Stai pur certo che entreranno la musica e gli odori che non ti piacciono, e che qualcuno metterà un piede nella tua stanza dicendoti che dovresti praticare una religione differente, o votare per qualcuno che non ti va a genio, o dare del denaro che non vuoi dare.
Ora cominci a rapportarti con quei sentimenti, e sviluppi un po' di compassione connettendoti con il tuo buon cuore. Ti metti in relazione con quello che inizia a succedere quando non stai più proteggendo te stesso così tanto. Quindi, gradualmente, diventi più curioso che spaventato: essere impavidi di fatto non consiste nel vincere la paura, ma nell'arrivare a conoscerne la natura. Apri semplicemente la porta sempre di più, e a un certo punto ti sentirai in grado di invitare tutti gli esseri senzienti come tuoi ospiti.»


Pema Chodron
Tratto da Start Where You Are: A Guide to Compassionate Living
Tradotto da C.R.


22 gennaio 2016

Saggezza ed esperienza

 
«Per mezzo di tre metodi noi apprendiamo la saggezza:
primo, con la riflessione, che è il più nobile;
secondo, con l’imitazione, che è il più facile;
terzo, con l’esperienza, che è il più amaro.»
 

Confucio (551 a.C. - 479 a.C.)
M.S.
Nella foto: Il pensatore di Auguste Rodin


19 gennaio 2016

Auspici per la lunga vita di Lama Ole composti da Lopön Tsechu Rinpoche


Dalla terra nordica della forza vichinga
hai risvegliato la tua connessione
con l'impavido Karma Kamtsang
portando la gemma del Dharma a coloro che vivono in Occidente.

 
Fantastico Lama Ole, possa la tua attività rimanere salda.
Riconosciuto da Sua Santità il XVI Karmapa
in quanto protettore e insegnante degno di rispetto,
la tua instancabile attività si espande in questo mondo come una fresca brezza.
Grandioso protettore e amico verso tutti, Lama Ole:
possano la tua forza e il tuo amore rimanere.
 
Affidabile e onesto, insegni
"Le cose come sono" senza fare una piega.
In una tale epoca oscura, un maestro come te è così raro.
Per il bene di tutti, facciamo appello a tutti i buddha
perché ti assicurino una vita molto lunga.
 
 
Tradotto da M.S.

14 gennaio 2016

Gestire la morte? Un comportamento sempre più comune.

 
«Bowie sarà stato un artista profondamente unico nel suo genere, ma la sua segretezza a proposito della malattia allo stato terminale sta diventando via via un comportamento sempre più comune. La morte, soprattutto per chi appartiene alla sua generazione, si sta trasformando in qualcosa da controllare - un evento da organizzare e gestire. L'effetto [di tale comportamento, N.d.T] può spezzare il cuore di amici e fan ai quali non è data la possibilità di dire addio, ma è anche un modo, per il morente, di evitare ciò che dal suo punto di vista potrebbero essere le indegnità della malattia e l'esaurimento dovuto alle attenzioni.
 
Man mano che la generazione di persone nate durante il boom economico continuerà a invecchiare e a imbattersi nelle infermità e nelle malattie terminali, continuerà a esigere un controllo maggiore, rifiutandosi di seguire medici che consigliano terapie dolorose e misure che hanno come scopo quello di allungare la vita. Agli occhi di questo gruppo demografico, una buona morte non è quella che arriva a chi è più vecchio, ma è quella che incontrano coloro che hanno vissuto bene fino all'ultimo istante.»
 
 
Tradotto da M.S.

 

12 gennaio 2016

Timeless is now

 
Un aspetto poco noto della personalità di David Bowie è stato il suo interesse per il Buddhismo e la cultura tibetana. "Ha sempre avuto un significato speciale per me, sebbene non ne parli molto", dichiarò il musicista inglese in un'intervista a Newsday nel 2001, "Ho sempre seguito alcuni dei principi del Buddhismo, specialmente quello relativo al cambiamento. Quello che ho ricavato dai miei goffi tentativi con il Buddhismo è l'idea che il cambiamento è il nostro fiume. Continuo a tornarci con la mente, e significa tantissimo per me".
Alla fine degli anni '60, il Duca Bianco si avvicinò agli insegnamenti del lignaggio Karma Kagyu, studiando con Chime Rinpoche e Chögyam Trungpa presso il Samye Ling in Scozia, e arrivò addirittura ad accarezzare l'idea di farsi monaco.
Nella stessa intervista, Bowie ricostruisce il suo primo incontro con Chime Rinpoche: "Un giorno entro in ufficio e lo trovo vuoto. Scendendo le scale incontro un uomo con abiti color zafferano. In un inglese stentato, mi dice 'Stai cercando me'. Ho capito anni dopo che era soltanto una domanda, ma da sedicenne l'ho presa come fosse un'affermazione, 'E' me che stai cercando'. L'uomo vestito color zafferano, Chime Yong Dong Rinpoche, è stato mio maestro per diversi mesi, finché un giorno mi disse: 'Non vuoi essere buddhista. Dovresti seguire la musica'". Tempo dopo, sul suo primo album, Bowie scrisse e incise la canzone Silly Boy Blue, un tributo a Chime Rinpoche.


Video: Bowie canta Silly Boy Blue durante un concerto benefico per la Tibet House a New York, 2001
Fonte: http://www.newsday.com
C.R., M.S.

8 gennaio 2016

Saraha e la zuppa di ravanelli

 
«Un giorno Saraha chiese a sua moglie di cucinargli una zuppa di ravanelli al curry. Dopo aver preparato il piatto con cura utilizzando del latte cagliato di bufala, la donna glielo portò, ma dato che Saraha era seduto in meditazione si allontanò in silenzio. Lo yogi rimase in samādhi per dodici anni. Non appena riprese consapevolezza del mondo esteriore, tuttavia, urlò alla moglie domandandole la sua zuppa.
"Stai seduto in samādhi per dodici anni e la prima cosa che chiedi sono i ravanelli al curry?" fu la risposta piccata della donna, incredula. "Ora è estate e i ravanelli sono fuori stagione".
Tali parole misero in imbarazzo Saraha che decise di spostarsi sulle montagne per continuare la sua pratica.
"L'isolamento fisico non è vera solitudine." lo istruì la moglie. "La forma migliore di solitudine consiste nel distaccarsi completamente dai preconcetti e  pregiudizi di una mente dura e angusta, e inoltre da tutte le etichette e le idee rigide. Se ti risvegli da una samādhi di dodici anni e sei ancora attaccato al desiderio per la tua zuppa vecchia di dodici anni, a che ti serve andare sulle montagne?".
Saraha le diede ascolto, e in seguito si impegnò nel liberare la sua mente dal pensiero concettuale e dal fatto di credere nella sostanzialità della realtà oggettiva. Coltivò l'esperienza di tutte le cose nella loro purezza innata e originaria, raggiungendo l'esperienza mistica in cui  tutto viene sperimentato come spazio, e conseguì quindi la suprema realizzazione della Mahāmudrā.»
 
 
Keith Dowman - Masters of Mahāmudrā
Tradotto da C.R.

5 gennaio 2016

Lettera di Lama Ole Nydahl per il nuovo anno

 
31 dicembre 2015



Miei carissimi studenti e amici,
 

spero che abbiate a portata di mano una sedia, perché questa presentazione sarà più lunga del solito.

Porta l’influenza della nostra più recente esperienza nelle grotte di Maratika, in Nepal, un luogo unico.
Vorremmo condividere quanto successo in quest’ultimo anno, per andare avanti verso il futuro nel modo migliore possibile: un numero incalcolabile di persone idealiste si fidano di noi, e questo è il momento in cui molte decisioni arrivano a maturazione!
 
Tutti coloro che tengono in grande considerazione una solida crescita umana saranno felici degli sviluppi avvenuti nel corso dell’anno, e del modo in cui mettiamo insieme i nostri sforzi per condividere la forza del Buddhismo della Via di Diamante per il bene di innumerevoli amici; per noi questi sono punti centrali già all’inizio, quando prendiamo rifugio. E niente può dare un beneficio maggiore al mondo delle nostre attività e visione, che portano alla liberazione e all’illuminazione.
 
Gli amici che ancora non sono stati in viaggio con noi spesso chiedono cosa significa un anno in viaggio con il Lama; quindi eccovi un resoconto degli avvenimenti principali di questo vivace 2015 passato con Ale, Tomek e molti altri.
 
Destreggiarsi per seguire eventi mondiali che nessuno di noi può cambiare ha richiesto di certo molta attività, mentre allo stesso tempo si è cercato di condividere le comprensioni profonde del Buddhismo in relazione agli accadimenti che per un altro anno si sono succeduti, enormi e devastanti per qualsiasi concetto.
 
Dopo aver visitato Israele, una nazione sempre coraggiosa, durante la prima settimana dell’anno, abbiamo attraversato l’intera Russia in un inverno insolitamente mite, così come preannunciato dagli scienziati, e abbiamo visitato per la prima volta il Kamchatka, nell’estremo est della Russia, che ci ha lasciato senza fiato. Dato che usano i nostri metodi, i vecchi e i nuovi amici stanno crescendo bene e in modo profondo.
 
È poi seguito il periodo passato con studenti maturi in Australia e Nuova Zelanda, dove a South Island ho avuto la possibilità di provare sulle acque agitate il Jet Ski più veloce al mondo. E’ stato passando dalla cresta di un’onda all’altra che ho avuto l’ispirazione per quella “lettera dell’uovo” che ho mandato a tutti voi. E quella lettera ha fatto partire una serie di mail che hanno avuto il risultato di rendere più democratiche le nostre visioni e più vasto il nostro comunicare, e di fare in modo che i centri avessero più responsabilità.
 
A Hong Kong, nel corso di svariati anni, dapprima gli studenti cinesi del Gyalwa Karmapa e poi la nostra famiglia inglese-finlandese con il loro lavoro ci hanno fatto entrare sulla scena degli idealisti che stanno maturando nella regione. Questo ha fatto in modo che si manifestassero dei gruppi tradizionali e ben informati in Estremo Oriente.
E’ stato qui che abbiamo pianificato la visita in Vietnam, dove andremo per la prima volta nel 2016.
 
Tornando in Sudafrica per la terza volta dal 1978 abbiamo fatto un tour con un nuovo gruppo di persone stimolanti, abbiamo scalato la Table Mountain in tempo record e mandato la sua bellezza a tutti.
 
Una volta tornati, a Londra, abbiamo fatto visita al coraggioso e nobile Lord Pearson. Siamo stati di nuovo suoi ospiti alla Camera dei Lord e abbiamo mangiato con lui alla Camera dei Comuni.
 
Andando a trovare il nostro caro amico Uri Geller nella sua villa spaziosa abbiamo assodato al di là di ogni dubbio statistico che lo spazio è informazione. Lui, Tomek e io abbiamo disegnato tutti e tre un triangolo di eguale grandezza senza aver prima avuto alcuna istruzione in merito.
Da lì siamo poi volati verso l’Irlanda, con la sua cultura ancora integra – come tutte le culture slave, la sento vicina al cuore.
 
Il mese è terminato in Europa Centrale, con conferenze davanti a migliaia di studenti e amici, distribuite tra EC, Copenhagen, Varsavia e il corso di Pasqua a Kassel.
 
El Salvador, emozionante, ci ha accolto, e poi la Costa Rica con la sua bellezza, e Cuba, dove abbiamo festeggiato i dieci anni di attività. Siamo poi andati in Venezuela per un corso sul Grande Sigillo e dove ho ricevuto un regalo fantastico dalla mia adorabile Ale: un tour entusiasmante che ci ha portato alle gigantesche e antichissime Tepuis di Canaima con l’incontaminato arcipelago di Los Roques. Dovreste vedere l’incredibile film che ha fatto la nostra guida.
 
Durante un corso di Mahamudra sulla spiaggia rocciosa del Pacifico, in Perù, ci siamo goduti, riuscendo a sopravvivere, delle onde in stile tsunami alte dieci metri.
 
Abbiamo visitato il Messico che dà l’idea di essere al di là del tempo e poi la meravigliosa Colombia, dove si sono riunite delle condizioni di buon auspicio: era stato comprato un pezzo di terra vicino a Villa de Leyva ben situato e perfetto per un centro di ritiro in quella regione.
 
In quel periodo il documentario “Hannah” è stato proiettato diverse volte al Rubin Museum of Buddhist Art a New York, emozionando centinaia di persone. L’eccezionale storia di Hannah continua a ispirare larghe platee in festival cinematografici in tutto il mondo.
 
Con l’assistenza di Maggie Lehnert, la brillante sorella di Tomek, rappresentante della Via di Diamante a nostro nome nell’area buddhista asiatica, siamo partiti alla volta di Kathmandu sconvolta dal terremoto, dove ho potuto portare la benedizione del XVI Karmapa. Molti amici idealisti in tutto il mondo erano già stati generosi e avevano raccolto abbastanza soldi da poter comprare un centinaio di tende e dieci case, sponsorizzare un orfanatrofio e portare aiuto a Swayambhu, parzialmente distrutto, e a Manang, il tempio di Rinpoche, totalmente distrutto.
 
Nel centro di ritiro di Kunzig Shamarpa, Sharminub, una dozzina di monaci davvero brillanti e notevoli hanno dovuto interrompere il ritiro, che continuava da più di dieci anni, per avvicinarsi a questo nuovo influsso occidentale.
 
Poi, proprio a ridosso della partenza, siamo stati testimoni di una vera e propria meraviglia: qui, mentre facevamo l’invocazione del protettore del lignaggio, nell’aspetto a due braccia, sette ciotole d’acqua si sono alzate dalla base su cui erano appoggiate e hanno iniziato a vibrare. Sospese liberamente nell’aria davanti alle reliquie di Kunzig Shamarpa, senza che andasse persa una singola goccia d’acqua, si sono riposizionate precisamente nel momento in cui abbiamo terminato la meditazione. È stata una espressione incredibile e indimenticabile della forza del lignaggio Kagyu.
 
Ale e io abbiamo anche fatto qualcosa per spronare il coraggio degli abitanti. Abbiamo passato due notti da soli al quinto piano dell’unica casa rimasta in piedi di Rinpoche. La maggior parte degli altri edifici era rasa al suolo e tutti dormivano in giardino – Tomek poi si è unito a noi in quella casa per la terza notte.
 
Proseguendo siamo andati a Delhi, al Kibi, e abbiamo incontrato Sua Santità il Karmapa. Era il giorno del primo anniversario della morte dello Shamarpa e mi hanno messo a sedere in parte al professor Sempa Dorje, il distinto e prezioso tutore del Karmapa nel campo della filosofia buddhista. È stato un grande onore che non mi sarei mai aspettato.
 
Infine, dopo tanta attesa, siamo stati in grado di andare a Kiev a trovare i nostri amici per passare del tempo prezioso con loro e dare una mano per alleviare il dolore. Come in altri paesi slavi, il Buddhismo lì è molto forte e occupa un posto centrale nella vita delle persone.
 
In Spagna Pedro Gomez aveva aperto nuove dimensioni; nel municipio di Malaga ho ricevuto il premio dell’Unesco per il mio contributo alla libertà di parola. Papa Francesco era un altro dei beneficiari.
 
A seguire, ci sono stati dei corsi giganteschi in Ungheria, Polonia e Danimarca, e l’aiuto dato a Sherab Gyaltsen Rinpoche in Bulgaria, per la costruzione e il riempimento di uno stupa bellissimo.
 
A Thessaloniki abbiamo festeggiato i quarant’anni di lavoro in Grecia, insieme a ottimi gruppi di persone che arrivavano dai Balcani.
 
Al Centro Europeo siamo stati di nuovo insieme al Karmapa, durante il corso estivo più grande che ci sia mai stato – si sono presentate più di settemila facce piene di speranza. Bellissimi e scintillanti i nuovi edifici e l’architettura moderna, splendido risultato del lavoro instancabile di Caty, in grado di motivare molte persone.
 
Poco dopo ci siamo ritrovati con 2.000 amici russi dotati di gran forza – a Kaluga, proprio fuori Mosca – per passare poi a Graz, con i nostri incrollabili amici. La perla dell’Austria condivide con Copenhagen l’onore di essere tra i primi luoghi della Via di Diamante dove Hannah e io abbiamo iniziato il nostro lavoro in Occidente, nel 1972. Hanno avuto entrambi il riconoscimento del XVI Karmapa.
 
Durante la settimana successiva ho insegnato al nostro centro di ritiro in California (Western Retreat Center); poi siamo partiti a tutta velocità  per dirigerci a nord di San Francisco su potenti moto BMW.
Attraversando la maestosa foresta di Redwood, godendoci le innumerevole curve, siamo riusciti ad evitare gli incendi iniziati subito dopo. Due settimane più tardi David si è di nuovo unito a noi in Europa e abbiamo proseguito l’addestramento su due ruote nel Massif Central in Francia, di nuovo con Ale seduta sul mio sellino posteriore e gli esperti amici europei ad aprire la via.
 
Tornati al Karma Guen ci siamo goduti un corso sull’VIII Karmapa con Jigme Rinpoche, al quale ha fatto seguito un altro corso sul Grande Sigillo vicino a Bologna, in Italia, al quale hanno partecipato 800 persone, e poi i miei insegnamenti  in Dordogne e a Karlsruhe, momenti importanti in Ucraina e in tour in Germania e Svizzera, concludendo il periodo con l’esteso incontro dei centri che ogni anno si tiene a Braunschweig.
 
Dopo una breve pausa a Bratislava, in Slovacchia, per inaugurare il centro appena acquistato, siamo volati a Mosca, questa volta su invito ufficiale del governo per rappresentare il Buddhismo in un incontro interreligioso. La visita ha visto il culmine di uno sforzo erculeo durato sette anni, il risultato migliore che potevamo aspettarci dal nostro lavoro: l’acquisto di uno spazio di 1.120 mq nel cuore di Mosca, con l’intenzione di ampliarli fino a 2.000 non appena sarà possibile, portato a termine dalle generose menti geniali che abbiamo in loco.
 
È stata una gioia immensa rendersi conto che il giorno della firma del contratto coincideva con l’anniversario della nostra, mia e di Hannah, presa di rifugio con il XVI Karmapa a Rumtek – 45 anni prima, però.
 
Dopo uno scalo con conferenza e benedizione del nostro nuovo centro di Vilnius, in Lituania, abbiamo accettato l’invito di Sherab Gyaltsen Rinpoche per le cerimonie di inaugurazione del suo nuovo, splendido monastero disponibile per migliaia di persone a Nala, vicino a Kathmandu. Insieme al Karmapa e ai nostri Rinpoche di rango elevato abbiamo benedetto diecimila persone che sfilavano davanti a noi.
 
Dopo una sosta a Oslo, che ci ha davvero ispirato, e il primo anniversario di matrimonio tra me e Ale, si sono manifestate le condizioni per un bel centro di ritiro in Finlandia.
 
Di ritorno in Europa Centrale, Tomek e io ci siamo sottoposti con buon esito alla chirurgia laser agli occhi, e la settimana dopo abbiamo fatto un incontro determinante con tutti gli amici di Immenstadt.
 
Questi amici avevano lavorato per una società senza distinzioni di classe che in realtà si era trasformata in un sistema di classi rigide.
Molti erano rimasti disturbati dal fatto che dopo una giornata di duro lavoro sostenuta da grandi ideali, amici spesso con un alto grado di formazione si incontravano nei locali adibiti a bar giù nello scantinato e dovevano pagarsi la birra, mentre lo champagne era gratis su nell’attico ma offerto solo a chi risultava “famoso”.
Abbiamo deciso che la società stratificata su più livelli al Centro Europeo sarebbe diventata una cosa del passato.
 
E di nuovo poi le Americhe – Miami, New York, Las Vegas, Cile e Uruguay – seguite da ancora un altro emozionante viaggio in Nepal, questa volta per ricevere un incommensurabile dono da parte di Sherab Gyaltsen Rinpoche nelle grotte di Maratika, nell’area himalayana del Nepal.
 
Si dovrebbe raccontare poco dei grandi doni spirituali, altrimenti le persone hanno le stesse aspettative, mentre invece le esperienze sono sempre diverse. L'unicità stessa della situazione potrebbe andar persa, se riportata troppo spesso.
 
Tirando le somme, è stato un anno pieno di eventi con quasi quaranta corsi sul Grande Sigillo e decine di conferenze pubbliche nei sei continenti, e migliaia di persone toccate dalla benedizione del nostro lignaggio.
 
Che cosa rimane a ricordo del 2015 per darci una direzione da seguire negli anni che verranno?
 
Gli importanti cambiamenti ora introdotti all’interno della nostra Via di Diamante, sia per quanto riguarda lo stile della vita quotidiana nei nostri centri sia come linee guida per la via pratica verso lo sviluppo della nostra maturità personale.
 
Innanzitutto, niente gerarchie! Tutti quelli che lavorano devono essere visti come eguali, e ognuno dovrebbe fare la cosa che sa fare meglio, per il bene di tutti. Ogni lavoro deve inoltre potenziare la nostra gente in tutti i nostri centri, sviluppandone indipendenza e capacità.
 
La cosa più importante è che non si può fare carriera nella Via di Diamante. L’unico beneficio di qualsiasi attività è la crescita umana, dalla quale tutti possono imparare e della quale tutti possono godere.
 
Il nostro scopo è quello di diventare ogni giorno più saggi, e non solo più vecchi.
Dovremmo sentirci utili in tutto ciò che facciamo bene, ma non ci può essere un riconoscimento spirituale per un conseguimento mondano. Ritorniamo al nostro stile rilassato da yogi e alla profonda essenza che il grandioso XVI Karmapa ha benedetto quando Hannah e io abbiamo portato la sua trasmissione in Occidente.
 
Facendo così, abbiamo salvaguardato il nostro lavoro e i nostri valori in tutto il mondo, anche allargando la Fondazione della Via di Diamante, che funge da modello per le fondazioni nazionali ovunque.
Per riassumere i cambiamenti qui: dobbiamo sempre includere organi di controllo per bilanciare e controllare decisioni gestionali.

In generale, lavorare insieme come un gruppo di amici consente un’ampia diffusione di conoscenza. E le persone nei nostri centri dovrebbero avere la possibilità di imparare compiti diversi e, quando li padroneggiano, passarli poi ad altri.
 
Nei momenti storici – come quello attuale – in cui i valori umanistici essenziali vengono attaccati, soppressi, controllati, non apprezzati, e spesso persi, è importante tenere in grande considerazione e rimanere consapevoli di qualsiasi strumento ci sia rimasto da usare.
 
A questo proposito voglio condividere soprattutto una visione profonda:
 
stiamo attualmente perdendo la nostra libertà di scelta, ancor più per sentimentalismo e pigrizia, che non per degli attacchi diretti che i nostri valori umanistici stanno subendo – e questo potrebbe cambiare presto. Di conseguenza dovremmo aiutare le persone a identificarsi con quanto di meglio e più nobile essi possano concepire. Questo porta a compimento lo scopo del Buddhismo della Via di Diamante stesso.
 
E come fare ciò? Motiviamo le persone a comportarsi come dei buddha finché diventano dei buddha.
Dobbiamo comportarci come una famiglia fino a quando diventiamo una famiglia.
 
 
Vostro, Lama Ole
 
 
P.S.: Facciamo l’auspicio di incontrarci spesso e in luoghi entusiasmanti!
 
 
Tradotto da M.S.

1 gennaio 2016

Lettera di Lama Ole Nydahl per il nuovo anno (a breve la traduzione in italiano)

 
31. December 2015
 
 
My dearest students and friends,
 
Hope you have a chair nearby. This presentation will be longer than usual.
 
It is guided by our latest experience from the ancient Maratika caves in unique Nepal.
We would like to share this year's happenings to move ahead in the best possible way into the future: countless idealists put their faith in us, and many decisions become mature now!
 
All who treasure solid human growth will be pleased with the year’s developments and how we pool our efforts to share the power of Diamond Way Buddhism for the good of countless friends. Already during our first step of taking refuge, that is a central point.
And nothing can bring greater benefit to the world than our liberating and enlightening activities and view.
 
Friends who have not yet come along with us often ask what a year travelling with the Lama may mean. Therefore, here is an account of major events with Ale, Tomek and many others from lively 2015.
 
Much activity was of course maneuvering to follow world-wide events which none of us can alter, while sharing Buddhist insights into the vast and concept-shattering happenings taking place throughout another year:
 
After visiting always-brave Israel during the year’s first week, we crossed the whole of Russia in the unusually mild winter promised by our scientists, and visited breath-taking Kamchatka in the absolute East of Russia for the first time. As they use our methods, old and new friends on our way are developing deeply and well.
 
Then followed time with our mature students in Australia and New Zealand, where on the South Island I had the chance to try some friends’ world-fastest Jet Ski on the choppy waters there. Flying from the crest of one wave to another gave the inspiration for the "egg" letter that I sent to you all. This activated a sequence of mails now democratizing our views, widening our communication, and empowering our centers.
 
In Hong Kong, over several years, first our Chinese students of Gyalwa Karmapa and then our English-Finnish family and their work had put us on the map of maturing idealists in the region. Thus traditional and well-informed Far-Eastern groups had manifested.
Also at this time a first visit to Vietnam was planned for 2016.
 
Returning to South Africa for the third time since 1978, we toured with an inspiring new group there, climbed Table Mountain in record time, and sent its beauty to all.
 
Back in London, we paid our respect to brave and noble Lord Pearson. We were again his guests in the House of Lords and ate with him in the Commons.
 
Visiting our close friend Uri Geller at his spacious mansion, we proved beyond any statistical doubt that space is information. He, Tomek and myself all drew a triangle of the same size without any instructions.
After this, we flew to the unbroken culture of Ireland, which – like the Slav cultures – is so close to my heart.
 
The month finished in Central Europe with lectures for thousands of students and friends. They were spread over the EC, Copenhagen, Warsaw and the Kassel Easter-course.
 
Exciting El Salvador greeted us, then beautiful Costa Rica, and we celebrated ten years of our work in Cuba. Venezuela followed with a Great Seal course and a fantastic gift from my lovely Ale: an exciting tour to the massive and age-old Tepuis table-mountains of Canaima and the pristine archipelago of Los Roques. You should see the incredible film our guide had taken there.
 
During a Mahamudra course on the rocky shore of the Pacific in Peru, we enjoyed and managed to survive 10-metre high tsunami-waves.
 
We visited timeless Mexico followed by wonderful Colombia, where auspicious conditions came together: a beautifully situated piece of land near Villa de Leyva had been bought, perfect for a retreat center for the region.
 
At that time, the documentary "Hannah" touched hundreds at several screenings in the Rubin Museum of Buddhist Art in New York. Hannah's unique story keeps inspiring large audiences at film festivals around the world.
 
With the guidance of Maggie Lehnert, Tomek's bright sister and our Diamond Way representative in the Buddhist part of Asia, we departed for earthquake-shaken Kathmandu, where I could bring the blessing of the 16th Karmapa. Many idealistic friends worldwide had been generous, collecting enough money for them to buy one hundred tents and ten houses, to sponsor an orphanage, and to bring help to partly destroyed Swayambhu and Rinpoche’s fully destroyed Manang temple.
 
In Kunzig Shamarpa’s Sharminub retreat center, a dozen bright and impressive monks interrupted over ten years in retreat to get to know this new and Western influence.
 
Then, just when leaving, we witnessed a true and total wonder: Here, as we called the two-armed protector of our lineage, seven bowls of water lifted off their base and started vibrating. Hanging freely in the air in front of Kunzig Shamarpa’s relics, not a single drop was spilled and they settled exactly at the moment we finished our meditation. It was an unbelievable and unforgettable expression of the power of our Kagyu lineage.
 
Ale and I also did something to boost the courage of the locals. We spent two nights alone on the fifth floor at the top of Rinpoche’s only standing house.
Most other buildings there were flattened and everybody else was sleeping in the garden – also Tomek joined us in the house for the third night.
 
We continued on to KIBI in Delhi and met with H.H. Karmapa. It was on the first anniversary of Shamarpa’s death and I was placed next to the distinguished professor Sempa Dorje, Karmapa’s precious tutor of Buddhist philosophy. It was a great honor I had in no way anticipated.
 
At long last we were finally able to visit and share important time with our friends in Kiev and help relieve their pain. Like in other Slav countries, Buddhism is very strong there and people give it a central place in their lives.
 
In Spain, Pedro Gomez had created new dimensions. In the town hall of Malaga I received the UNESCO prize for my contribution towards freedom of speech. Pope Francis was another recipient.
 
Huge courses in Hungary, Poland and Denmark followed, and we helped to build and fill a perfect stupa with Sherab Gyaltsen Rinpoche in Bulgaria.
 
In Thessaloniki we celebrated our 40 years of work in Greece with other fine groups from the Balkans.
 
We met again with Karmapa at the Europe Center at the biggest summer course ever – over 7,000 hopeful faces would appear there. We enjoyed the new, shiny buildings and modern architecture. They are the splendid result of Caty’s untiring work, inspiring many.
 
Soon after, we came together with 2,000 of our powerful Russian friends in Kaluga outside Moscow, and then spent wonderful time with our unshakable friends in Graz.
That pearl of Austria and Copenhagen share the honor of being the first Diamond Way places Hannah and myself started in the West in 1972, and they were recognized as such by the 16th Karmapa.
 
During the following week I taught at our Western Retreat Centre in the California heartland, and then we sped north from San Francisco on powerful BMW motorcycles.
There were countless curves to enjoy through the majestic Redwood forest near the coast, which we managed just as the fires broke out. Two weeks later David followed us to Europe and we continued training on two wheels across the Massif Central in France, again with Ale on the back and experienced European friends setting the course.
 
Then back to Karma Guen, where we enjoyed the 8th Karmapa course with Jigme Rinpoche.
Following that, I gave another Great Seal course near Bologna in Italy for 800 people and then taught in the Dordogne. After the course near Karlsruhe we again shared important time in Ukraine and toured Germany and Switzerland, finishing with the vast annual center meeting in Braunschweig.
 
After a short stop in Bratislava, Slovakia, to inaugurate our recently bought center, we flew to Moscow, this time officially invited by the government to represent Buddhism at a religious meeting there. This visit saw the culmination of a seven-year herculean effort, the finest result one could imagine for our work: 1,120 square meters were bought in the very center of Moscow, to be increased to 2,000 as soon as it becomes possible, purchased by our generous local geniuses.
 
With massive joy we then realized that the day of signing the contract was the anniversary of Hannah and myself taking refuge from the 16th Karmapa in Rumtek, only 45 years earlier.
 
Right after a stopover with a lecture and blessing of our new center in Vilnius, Lithuania, invited by Sherab Gyaltsen Rinpoche, we joined the opening ceremonies of his new, splendid monastery serving thousands at Nala near Kathmandu. Together with Karmapa and our high Rinpoches, we blessed 10.000 local people filing past.
 
After an inspiring stay in Oslo, and the first anniversary of Ale’s and my marriage, a fine retreat place in central Finland appeared.
 
Back in Central Europe, Tomek and I had successful laser eye surgery, and later that week a crucial meeting with all friends in Immenstadt took place. Here, the classless society they worked for had in fact become quite classy over time. Beer to pay for, offered to often highly educated friends meeting in the basement after a hard day's idealistic work, and free champagne at the top of the villa to whoever was popular had disturbed quite a few.
We decided that the many-level society of the EC would become a thing of the past.
 
Afterwards again the Americas – Miami, New York, Las Vegas, Chile and Uruguay – followed by yet another touching visit to Nepal, this time to receive an immeasurable gift from Sherab Gyaltsen Rinpoche in the Maratika caves of the Nepalese Himalayas.
 
One should tell little about great spiritual gifts, otherwise people will expect the same – and experiences always differ. Also the uniqueness of a situation may get lost if too frequently quoted.
 
All in all it became an eventful year with nearly 40 Great Seal courses and dozens of public lectures on six continents, and thousands of people being touched by the blessing of our lineage.
 
What is there to be remembered from 2015 which will guide us into the coming years?
 
The important changes now introduced within our Diamond Way, both concerning the style of daily life in our centers and as guidelines for our practical way towards personal maturity.
 
First, no hierarchies! All who work must be seen as equal, and everyone should do what they are best at, for the good of all. Any work should furthermore empower our people in all our centers, developing their independence and capacities.
 
Most important, there are no careers to be made in the Diamond Way. The only benefit of any activity is human growth, to be learned from and enjoyed by all.
Our goal is to get wiser and not just older every day.
We should feel useful in all that we do well, but no spiritual recognition can be given for worldly achievements. We go back to our relaxed yogi style and deep essence which the great 16th Karmapa blessed when Hannah and I brought his transmission to the West.
 
We thus secured our work and values around the world, also by broadening the Diamond Way Foundation, which serves as a model for national foundations everywhere.
To sum up the changes here: We should always include supervisory bodies to balance and check managerial decisions.
 
In general, working together as groups of friends gives a wide spread of knowledge. And people in our centers should have a chance to learn different skills and, when mastered, pass them on to others.
 
At times in history – like today – where essential humanistic values are attacked, suppressed, controlled, not appreciated, and often lost, it is important to treasure and stay aware of whatever tools we have left to use.
 
Here I want to share above all one insight:
 
We presently are losing our freedom of choice, still more due to sentimentality and laziness than to having our humanistic values under direct attack – and that may soon change. Therefore we should help people identify with the best and finest they can fathom. That fulfills what Diamond Way Buddhism is really about.
 
And how to do that? Inspire people to behave like Buddhas until they become Buddhas.
We have to behave like family until we become a family.
 
 
Yours Lama Ole
 
P.S. May we meet often and at exciting places!