28 settembre 2018

Essere inseparabili dal maestro – omaggio a Chögyal Namkhai Norbu


«Nessuno può stare sempre insieme al proprio maestro e comunque non è necessario, visto che lui ha già dato ai suoi studenti le trasmissioni e gli insegnamenti importanti che sono la sua stessa essenza. Dovete capire che l’essenza del vostro insegnante è inseparabile dal vostro stato primordiale. In quella condizione non potete più dire: "Non riesco a essere nella mia vera natura" dato che il livello fisico è semplicemente relativo.
A volte quando scherziamo, giochiamo e pratichiamo insieme le persone sono  felicissime perché pensano: "Sono contento di stare con il mio maestro". In quel momento io ripeto che per essere davvero felici dovreste praticare il guru yoga, perché praticando il guru yoga ininterrottamente rimarrete sempre con il vostro maestro nella condizione inscindibile del suo e del vostro stato primordiale.»


Chögyal Namkhai Norbu
Tradotto da M.S.

27 settembre 2018

La famiglia, un terreno fertile per sviluppare la compassione


«Credo che la famiglia – si tratti dei nostri parenti stretti o di altre forme di famiglia – rappresenti l'ambiente ideale per iniziare a generare compassione. Indipendentemente dal nostro background culturale o status sociale, infatti, la famiglia è il terreno più fertile in cui coltivare il nostro seme inerente di compassione affinché prosperi. Non può crescere senza questo terreno produttivo che è la famiglia; lo scopo stesso del suolo fertile è far sì che i semi si sviluppino e diventino una pianta pienamente manifestata e in salute. Così, l'incremento della nostra compassione innata è intimamente e in modo interdipendente connesso al terreno fruttifero delle nostre famiglie. [...]
Naturalmente possiamo cercare di trovare altre terre o suoli – cioè altre famiglie –, ma il terreno o la famiglia a cui finora siamo già stati legati è di gran lunga quello più fertile. Ed è tale perché sperimenteremo il manifestarsi di una sollecitudine naturale gli uni per gli altri; ogni membro della famiglia ci guiderà e ci insegnerà in un modo tutto suo.» 


Recentemente, in occasione di una visita privata a Dhagpo Kagyü Ling (Francia), Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje e sua moglie Sangyumla Rinchen Yangzom hanno presentato agli studenti del lignaggio Karma Kagyü il loro primo figlio, Thugsey. Il Karmapa e sua moglie sono stati accolti da Jigme Rinpoche, il Segretario Generale del Karmapa, da Gendun Rinchen (yangsi di Gendun Rinpoche) e da rappresentanti e membri del sangha di Dhagpo Kagyü Ling. 

Rimandiamo al sito del Karmapa (https://www.karmapa.org) per una galleria fotografica.


C.R.

21 settembre 2018

Messaggio di Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje per la Giornata internazionale della pace


Cari amici di Dharma, 


in questa Giornata internazionale della pace istituita dall'Onu, vorrei offrire un messaggio a tutti quelli che stanno affrontando delle difficoltà nelle loro vite.

Che abbiate perso delle persone care, che siate sopravvissuti a uragani, tifoni, alluvioni o carestie, o che stiate fronteggiando una bufera nelle vostre vite private o al lavoro, può sembrarvi che la pace sia un sogno distante e che sia in qualche modo irraggiungibile. 

Da un certo punto di vista la pace può essere più vicina di quanto pensiate. Quando dico "pace", cosa voglio dire? Forse un modo per descriverla è in termini di un legame, una devozione e un amore così immenso che non ha limiti. 

Nella vita spesso sono le sfide più grandi che ci portano alla devozione più profonda. La tragica morte della moglie e dei figli del grandioso maestro Gampopa e la sua devozione verso il Buddhadharma sono indivisibili; così come sono interconnesse la perdita della famiglia e della casa da parte dell'eccezionale insegnante Milarepa e la sua spiritualità.

Pace e caos sono inseparabili. Molti di noi, vivendo in una condizione di relativa sicurezza e benessere, possono non cogliere mai il profondo legame che vediamo così di frequente nelle storie di resilienza e sopravvivenza. Perciò, quando preghiamo per la fine della sofferenza e delle sue cause, non etichettiamo la sofferenza come "cattiva" o "buona": possiamo infatti renderci conto di come le persone che soffrono possano avere delle intuizioni che noi non possiamo sperimentare e di come persino in mezzo alla tragedia e al dolore straziante possa essere piantato il seme dell'amore illimitato. 

Siamo tutti differenti, e il modo in cui farete vostri questi pensieri dipende da voi. Cercate però di non forzare una qualche connessione. Per esempio, quando sentiamo le canzoni che altri ascoltano, in alcuni casi non avviene nessuna risonanza nei nostri cuori; non forziamola, ma piuttosto ascoltiamo con attenzione e premura le loro canzoni e impariamo dalle loro esperienze. Dobbiamo imparare il nostro modo personale per conseguire la pace.

Spero che questo messaggio vi dia un po' di conforto e vi aiuti a sviluppare il coraggio di cui avete bisogno per accettare e andare avanti con la speranza nei vostri cuori.


Con compassione,

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa


Tradotto da C.R.

20 settembre 2018

Dharma tra le pagine: un teatro di percezioni


«Noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si susseguono con una inconcepibile rapidità, in un perpetuo flusso e movimento. I nostri occhi non possono girare nelle loro orbite senza variare le nostre percezioni. Il nostro pensiero è ancora più variabile della nostra vista, e tutti gli altri sensi e facoltà contribuiscono a questo cambiamento; né esiste forse un solo potere dell’anima che resti identico, senza alterazione, un momento. La mente è una specie di teatro, dove le diverse percezioni fanno la loro apparizione, passano e ripassano, scivolano e si mescolano con un’infinita varietà di atteggiamenti e di situazioni. Né c’è, propriamente, in essa nessuna semplicità in un dato tempo, né identità in tempi differenti, qualunque sia l’inclinazione naturale che abbiamo ad immaginare quella semplicità e identità. E non si fraintenda il paragone del teatro: a costituire la mente non c’è altro che le percezioni successive: noi non abbiamo la più lontana nozione del posto dove queste scene vengono rappresentate, o del materiale di cui è composta.» 


David Hume (1711-1776), filosofo scozzese
Tratto da Trattato sulla natura umana (1739-1740)
Immagine: William Hogarth – The Laughing Audience (1733)
C.R.
 

13 settembre 2018

Liberarsi dal ciclo del samsara


«Il samsara è un ciclo che ruota su se stesso, senza fine. Al mattino ci sentiamo bene, la sera non così tanto; il giorno successivo è piacevole ma finisce in modo deprimente. É incessante. Passiamo attraverso alti e bassi, ancora e ancora. Dobbiamo distaccarci da questo ciclo e, tuttavia, è proprio usando il samsara che possiamo liberarci da esso. Dobbiamo osservare il nostro funzionamento e capirlo profondamente.»


Nedo Rinpoche
Tratto da un insegnamento dato al Dhagpo Kagyü Ling, settembre 2018
Tradotto da C.R.

2 settembre 2018

Messaggio di Lama Ole Nydahl per la nascita del figlio del Karmapa


Grandioso e nobile Gyalwa Karmapa e Sangyumla,

la meravigliosa notizia da parte vostra ci arriva mentre siamo in Bulgaria e farà felici un numero incalcolabile di amici. É una notizia tanto meravigliosa e fantastica da essere ben al di là di quanto avremmo potuto immaginare e siamo con voi e la vostra nobile famiglia pronti ad assistervi in ogni modo possibile.

I nostri migliori auspici per la salute e la massima felicità vanno alla mamma e al bambino, nella trepidante attesa di esservi di nuovo accanto. Tutta la Via di Diamante sta condividendo con gioia la vostra felicità, che dona al nostro lavoro nel lignaggio Karma Kagyü la migliore dimensione possibile per il futuro.


Con innumerevoli migliori auspici.

Vostro,
Lama Ole



Fonte: dalla pagina Facebook di Lama Ole Nydahl:
https://www.facebook.com/LamaOleNydahl
Tradotto da M.S.


Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje e Sangyumla annunciano la nascita del loro primo figlio


Sangyumla e io siamo pieni di gioia nell'annunciare la nascita del nostro primo figlio.
Vorremmo esprimere la più sentita gratitudine ai nostri cari genitori, alla nostra famiglia e a voi, i nostri amici di Dharma, per la vostra gentilezza amorevole, le preghiere e gli auspici. 

Ho parlato spesso dell'amore incondizionato di una madre come uno dei migliori esempi di coraggio e compassione. Avendo assistito al parto del nostro primo figlio, ho avuto il grande onore di essere testimone della dignità, del coraggio e della forza spirituale di Sangyumla – qualità che sono presenti in tutte le madri nel mondo. Pertanto, proprio come l'amore di una madre per i suoi figli non conosce confini, possa l'amore verso le nostre madri non avere alcun limite.

Ora, come padre, cercherò di seguire i grandiosi esempi del mio stesso padre, Sua Eminenza Mipham Rinpoche, e dei miei predecessori, Sua Santità il X Karmapa Choying Dorje e Sua Santità il XV Karmapa Khakyab Dorje, che sono stati anch'essi genitori. Il XV Karmapa ha avuto tre figli, due dei quali sono stati riconosciuti come Sua Eminenza il II Jamgon Kongtrul Rinpoche e Sua Santità il XII Shamarpa.

Secondo la tradizione, dopo la nascita c'è un periodo di privacy per i parenti più stretti (che a volte dura fino a tre mesi) prima che venga fatto un qualche annuncio pubblico. Siamo così felici di condividere ora questa notizia con tutti voi.

Diventare padre è un'esperienza che ha ulteriormente rafforzato la mia ispirazione e i miei auspici come Karmapa. In qualche modo ho sempre svolto un ruolo da genitore, in quanto massima autorità della famiglia Karma Kagyü, ma adesso questo incarico e titolo spirituale di Karmapa, e le responsabilità che implica, sono più chiari di quanto lo siano mai stati prima. Continuerò a lavorare per preservare il nostro prezioso lignaggio, un lignaggio di saggezza e compassione, con tutto il mio cuore.

Sono molto contento che la nascita sia avvenuta in Francia, il paese in cui si trova la mia principale sede europea. L'equipe medica in Francia si è presa cura di Sangyumla e l'ha assistita in modo eccezionale durante il parto, e porgiamo loro i nostri più sinceri ringraziamenti. 

Non vedo l'ora di guidare le preghiere in occasione del Kagyü Monlam a Bodh Gaya (India) verso la fine dell'anno, di tenere il corso di meditazione pubblico a dicembre e di continuare a svolgere le mie altre attività. E, chiaramente, non vedo l'ora di presentarvi mio figlio quando sarà il momento giusto.

Ancora una volta, Sangyumla e io vorremmo ringraziare ognuno di voi per le vostre preghiere. Come sempre, vi chiedo di continuare a praticare. 

Condividiamo tutti questa lieta notizia e possa essa portare un immenso beneficio a tutti noi, nessuno escluso. 


Con preghiere,

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa


Fonte: http://www.karmapa.org
Tradotto da C.R.