29 giugno 2019

Spazio e vacuità


Come possiamo mettere in relazione lo "spazio della mente" e la "vacuità"? 

Hannah Nydahl:
"Spazio" e "vacuità" sono qualità descrittive della mente ultima, della natura ultima della mente. Queste, però, sono solo parole. Non puoi dire: «Lo spazio è mente» perché allora trasformeresti la mente in qualcosa, anche se di fatto è come lo spazio. Non puoi nemmeno dire: «La mente è vacua»; sarebbe fuorviante dato che significa "vuota rispetto a un'esistenza indipendente", e questo vuol dire che la mente non è qualcosa che esiste senza nessun'altra cosa per sempre. Questi termini richiedono un'ulteriore spiegazione.
Puoi usare le parole per paragonare. Puoi dire: «La mente è simile allo spazio»; significa che non ha limiti, che non è qualcosa che puoi toccare. Puoi usare termini come "vacuo" che descrivono alcune delle qualità della mente, ma in realtà la natura della mente va oltre qualsiasi parola o concetto. 


Hannah Nydahl
Tratto da Milarepa's "Family". Commentary on a Vajra-Song of Milarepa, Buddhism Today 33, spring/summer 2014
Immagine: il cielo sopra Kaluga, Russia; ringraziamo gli amici del sangha russo per la fotografia
Tradotto da C.R.

22 giugno 2019

La mente in ritiro – Non abbellire troppo la tua grotta!


«L'effetto principale dato dallo stare in solitudine è che le attività inutili diminuiscono in modo spontaneo. C'è una frase famosa: "Abbandonando le attività, ti avvicini alla natura della non-azione". È precisamente questo il motivo per cui si fanno ritiri in zone di montagna.
In caso contrario, senza la pratica di meditazione non avrebbe assolutamente alcun senso stare in una grotta. La bellezza di una grotta sta proprio nel fatto che non devi costruirne una! Ci sono tuttavia persone che non colgono il punto e passano il tempo arredando gli interni e facendo migliorie. Dimenticando quello che è lo scopo reale, finiscono per pensare che "possiedono" una grotta fantastica e vivono una vita ordinaria.»


Tulku Urgyen Rinpoche
Tratto da Blazing Splendor
Immagine: grotta di Asura (Parphing, Nepal), luogo benedetto da Guru Rinpoche
Tradotto da C.R.

11 giugno 2019

Messaggio di Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje per il quinto anniversario del parinirvana di Sua Santità il XIV Kunzig Shamar Rinpoche



New Delhi, 11 giugno 2019


Cari amici di Dharma, 

Sua Santità il XIV Kunzig Shamar Rinpoche ha manifestato il parinirvana, un aspetto dell'attività buddhica, questo stesso giorno, l'undici di giugno, cinque anni fa. 

A causa degli atteggiamenti mentali estremi e contrapposti dell'eternalismo e del nichilismo, propri degli esseri senzienti, è molto difficile per gli esseri illuminati trovare un modo per esprimere l'insegnamento dell'impermanenza. Possa la nostra virtuosa accumulazione di merito e saggezza sostenerci nell'ascoltare, nel riflettere e nel meditare su questa preziosa espressione dell'impermanenza. 

Vorrei chiedere a tutti voi di usare questo giorno per riflettere sulla natura impermanente della vita. Non lasciate che l'impermanenza sia fonte di problemi e sofferenza perché la morte non è mai la conclusione. Non lo è mai stata e non lo sarà mai. Tale messaggio non è un grido disperato per la sopravvivenza. Perciò, lasciate semplicemente che l'impermanzenza sia. 

Se lasciate che sia, vedete che l'impermanenza ha la qualità formidabile di portare in voi una magnifica consapevolezza, così come la luce rischiara la vista oppure come la penombra aiuta a creare un contrasto e a mettere a fuoco in modo tale che la nostra visione è più nitida che mai. Di nuovo, questo non è un messaggio di incoraggiamento ad aggrapparsi al vivere. Non abbiate quindi paura. Semplicemente, respirate e riflettete sull'impermanenza. 

Così, ogni singolo battito del nostro cuore sarà proprio come il battito del cuore della bodhi di un essere illuminato. 


Con preghiere, 

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa



Tradotto da C.R.

Un'altra mente – Omaggio allo Shamarpa


«Se riesci a distoglierti per un po' di tempo dall'attaccamento al sé e cerchi di riflettere in modo profondo, scopri che esiste un'altra mente. Questa mente dà un'attitudine fresca, diametralmente opposta rispetto all'essere centrati su se stessi. È una mente aperta che sostituisce l'abituale premura per se stessi con un autentico interesse per il benessere degli altri. Questa mente della gentilezza amorevole è proprio la causa per cui dovresti liberarti dalla mente dell'attaccamento al sé.
Una mente determinata a essere di beneficio per gli altri è un terreno fertile in cui le virtù crescono in abbondanza. "Virtù", in qualsiasi contesto, implica un bene sincero, in cui non c'è niente di dannoso; nel significato della parola "bene" è implicito l'essere utile e l'essere di beneficio per gli altri. Gentilezza, generosità e pazienza, per esempio, sono universalmente riconosciute come virtù che aiutano gli altri.

Il motivo per cui siamo riconoscenti nei confronti di tutti gli esseri senzienti è che ci danno infinite opportunità per coltivare queste virtù. Non solo pratichiamo prendendo la loro sofferenza come se fosse la nostra, ma negli incontri quotidiani con gli esseri ci viene concessa una preziosa possibilità per mettere in pratica le nostre virtù. Quando si comportano in modo egocentrico possiamo sviluppare pazienza, gentilezza e generosità; quando invece si comportano in modo virtuoso possiamo coltivare la gioia condivisa e fare l'auspicio di diventare tanto altruisti quanto loro. In entrambi i casi dobbiamo agli incontri con tutti gli esseri senzienti il successo nel nostro allenamento e quindi proviamo gratitudine per loro. Dato che ci permettono di sviluppare delle virtù, gli esseri senzienti sono la causa diretta della perfetta condizione dell'illuminazione.» 


XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro (1952-2014)
Tratto da The Path To Awakening
Photo credit: Salva Magaz
Tradotto da C.R.