«Una metafora spiega come sul terzo livello affrontiamo le emozioni di disturbo: lasciar entrare il ladro in una casa vuota. Significa che ai nemici non lasciamo né forza né cibo; significa che continuiamo, in maniera del tutto burocratica e caparbia, a fare quanto dobbiamo fare mano a mano si presenta; che in caso di sofferenza ci comportiamo come un elefante punto dalle spine: non ce ne curiamo, le spine ci sono, ma noi restiamo impassibili perché consci dello spessore della nostra pelle. Alle emozioni di disturbo non regaliamo alcuna forza perché sono come uno di quegli stupidi film trasmessi alla televisione che nessuno ci obbliga a vedere, o come l'animale dello zoo che riesce a strapparci una risata, ma che di certo non può farci del male. Continueranno a manifestarsi sotto forme diverse, ma sempre con minor successo.»
Lama Ole Nydahl
Tratto da Il Buddha e l'Amore
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