8 dicembre 2013

Sua Santità il XVII Karmapa Trinlay Thaye Dorje risponde alle vostre domande - parte IV


• Come genitore, sono molto spaventato per i nostri figli e per il mondo che gli stiamo lasciando. Il riscaldamento globale implica che un giorno la Terra diventerà inabitabile, e i governi sembrano troppo fiacchi e in qualche caso riluttanti a mettersi all'opera per cambiare le cose. Come può il Buddhismo aiutarci ad evitare questa crisi?
 

E' un'ottima domanda. Il riscaldamento del nostro pianeta è certamente un problema reale, ma di tanto in tanto ho l'impressione che forse si abusi un po' dell'idea di questo rischio; quando si fa un uso eccessivo di tale minaccia, essa può portarci a pensare che un individuo possa fare molto poco - e questo non è di aiuto e non è vero.

Quello di cui abbiamo bisogno è conoscere ciò che ognuno di noi può fare in qualsiasi circostanza, e credo che il Buddhismo abbia un ruolo molto importante da questo punto di vista.

In questo contesto, 'conoscenza' non è affatto un termine vago, ma si riferisce a qualcosa di molto preciso: la conoscenza delle nostre qualità interiori, la nostra conoscenza interiore; in altre parole, un tipo di sapere che ci aiuta ad aprire cento porte contemporaneamente. Questo è lo scopo del dharma del Buddha. In questo senso, credo che ci troviamo già in una posizione favorevole per affrontare qualsiasi genere di sfida.

Quando pensiamo alla conoscenza in termini più generali, il modo e la forma usuali che essa prende sono l'insegnamento. Se lasciamo da parte per un momento la componente buddhista, ritengo che in molti casi al mondo l'importanza che oggi si dà all'istruzione sia molto più forte di ciò che è accaduto precedentemente nella storia. Ancora al giorno d'oggi, ovviamente, ci sono dei problemi con cui fare i conti, ma in molte situazioni dove in passato c'era un'assenza di opportunità educative ora ce ne sono in abbondanza. Anzi, in alcune aree del mondo ci sono così tante possibilità formative che a volte il problema è quello di non sapere quale percorso intraprendere, un problema di scelta. 

Dato che la conoscenza è ciò di cui necessitiamo per far fronte al riscaldamento globale e alle altre sfide, credo che l'insegnamento fornisca un'ottima piattaforma per coltivare questa conoscenza e questo potenziale.

Nell'accezione buddhista, l'apprendimento - ciò che vorrei chiamare 'ricchezza interiore', le qualità innate che tutti possediamo, un tema che ho già menzionato nella mia prima risposta - ha a che vedere con lo sviluppo di una conoscenza e di qualità che sono già presenti. Nessuno ha dovuto insegnarcele, nessuno ha dovuto aprirci gli occhi o rivelarci nulla del genere. Queste qualità, in qualche modo, sono naturalmente presenti: ad esempio l'essere gentili, l'essere generosi, l'essere comprensivi... Potremmo anche definirle le più essenziali delle qualità.

Ritengo che siano queste le cose che dobbiamo mettere a frutto, e penso che si tratti della chiave di ciò che il Buddhismo può offrire. Quando il nostro buddha storico Shakyamuni iniziò a insegnare il dharma buddhista, queste furono proprio le sue prime parole e furono anche, all'incirca, le sue ultime parole. E, da allora, il dharma del Buddha che abbiamo praticato nel corso dei secoli e dei millenni ha sempre avuto a che fare con lo sviluppo delle nostre qualità interiori. Tutti i praticanti che hanno compreso questo aspetto hanno vissuto vite fantastiche e straordinarie: tutti quelli con cui sono entrati in contatto, chiunque abbiano incontrato, tutti quelli con cui hanno parlato - ne è risultato sempre un beneficio.

Un esempio perfetto potrebbe essere quello di Milarepa: se diamo una mera occhiata alla storia della sua vita, possiamo vedere come tutte le persone che lo hanno coosciuto, qualunque fosse il contesto, in qualche modo abbiano sempre riportato qualcosa di buono da quell'incontro, anche a partire da semplici eventi.

Mi sembra quindi che, per quanto riguarda la soluzione delle sfide globali, il Buddhismo abbia molto da dare. La piattaforma è già presente, sono i metodi per coltivare la nostra ricchezza interiore; di conseguenza, tutto ciò che dobbiamo fare è semplicemente agire in base ad essa. Ma come?

In questo preciso momento, in questo stesso spazio che abbiamo proprio qui, proprio ora, c'è un'opportunità; questo istante per noi è il centro dell'universo, non c'è nessun altro luogo. Pertanto, qui ed ora possiamo già iniziare a fare qualcosa... In altre parole, il dharma del Buddha ci permette significativamente di conoscere e di comprendere ciò che ognuno di noi può fare in qualunque situazione. In un certo senso, quindi, non c'è alcun bisogno di sentirsi incapaci o senza speranza, perché ognuno di noi può fare davvero tanto.

In questo caso, l'aspetto propizio è che dobbiamo a malapena muovere un muscolo per ottenere così tanto. Dobbiamo solo concentrarci sul riconoscimento di che cosa sono queste qualità interiori, o di che cosa è questa ricchezza interiore - semplicemente stando seduti. Il Buddha ha scoperto una via in cui fondamentalmente in apparenza dobbiamo a malapena fare qualcosa. Qualsiasi cosa stiamo facendo, che stiamo seduti, che stiamo parlando o persino che stiamo dormendo, possiamo attivare e coltivare queste qualità interiori di saggezza e compassione.

Se possiamo seguire le orme del Buddha, allora saremo in grado di fermare il riscaldamento globale, l'era glaciale, l'età della pietra, qualunque cosa - tutto in un'unica seduta. 
 

Tradotto da C.R.


 

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