20 ottobre 2019

La mente in ritiro: Milarepa e la perseveranza nella pratica di meditazione


«Dopo aver impartito numerosi insegnamenti e iniziazioni al suo figlio spirituale [Gampopa], il Maestro [Milarepa] dovette prepararsi a lasciare il suo discepolo e a fare ritorno a Chu dbar, mentre Gampopa da parte sua sarebbe andato verso la regione di dBus nel Tibet Centrale. Quando ormai il discepolo aveva già attraversato il fiume ed era a una distanza da dove avrebbe appena potuto udire la voce del Maestro, ecco che quest'ultimo lo richiamò indietro, promettendogli un ulteriore e particolarissimo insegnamento. Disse Milarepa:

"Anche se le istruzioni orali si devono dare con parsimonia, se non le do a te a chi altro potrei darle? Quindi te le trasmetterò".
Pieno di gioia Gampopa disse: "Devo allora offrire un mandala?". "Non c'è bisogno di offrire mandala. Tu tieni soltanto bene a mente questo insegnamento" rispose Milarepa. Egli sollevò la veste e mostrò il sedere completamente coperto da file di calli, dicendo: "Non esiste istruzione più profonda oltre a quella di meditare. Io da parte mia ho meditato e meditato e il sedere è diventato così come lo vedi, ma è in questo modo che ho generato qualità stabili nel mio continuum mentale. Esercitati anche tu a meditare con perseveranza".

La perseveranza nella pratica di meditazione diventa dunque il carattere che segna l'insegnamento di Milarepa, la preziosa dottrina che egli consegna al suo figlio spirituale Gampopa attraverso una metafora, come si è visto, potente e trasgressiva al tempo stesso.»


Carla Gianotti
Tratto da Milarepa - Il Grande Sigillo. La conoscenza originaria di Mahāmudrā
Il testo in corsivo è tratto da Rus pa'i rgyan can – rNal 'byor gyi dbang phyug chen po mi la ras pa'i rnam mgur
Immagine: stupa presso una delle grotte di Milarepa, in Nepal
C.R

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