Quindi Marpa pregò Naropa perché gli desse insegnamenti. Naropa disse: «Sei stato condotto qui grazie alla benevolenza di Tilopa. Poiché il mio lama pronunciò una profezia-comando, ti darò le istruzioni orali a Phullahari».
Marpa chiese: «Per favore, dimmi questa profezia-comando».
Naropa rispose:
Con il sole della saggezza autoliberata,
Presso il monastero di Phullahari
Disperdi l’oscurità dell’ignoranza di Mati.
Lascia che la luce della saggezza pervada ogni luogo.
Mentre insegnante e studente erano in cammino verso Phullahari, delle dakini possessive nei confronti del dharma sferrarono dei potenti attacchi magici per mezzo di spiriti di ostruzione. Sia che Marpa procedesse davanti o alle spalle del suo lama, provava un grande terrore e, in modo particolare, quando arrivarono a Phullahari la sua paura divenne più forte. Praticò la circumambulazione e supplicò Naropa, dicendo: «Jetsün*, per favore proteggimi». Ciò nonostante, le dakini e gli spiriti di ostruzione mostrarono con sfrontatezza le loro terribili forme e vennero ad afferrare Marpa. Questi, seguendo Naropa, attraversò una montagna rocciosa come se passasse attraverso una nuvola, ma gli spiriti gli stettero alle calcagna senza alcun impedimento. Sebbene avesse potuto proteggere il suo studente, Naropa invocò Tilopa, dicendo:
Questo figlio profetizzato dal lama
E’ il degno recipiente, Marpa Lodrö.
Per favore benedicilo, rimuovendo gli ostacoli
Causati da queste māra* femminili, chiamate dakini.
Delle manifestazioni di Tilopa, schiere immense di deità irate che brandivano svariate armi, sopraggiunsero all’istante: gli spiriti di ostruzione non poterono seguire Marpa e, incapaci di sopportare la radiosità degli aspetti irati, fuggirono in tutte le direzioni; le manifestazioni di Tilopa gli diedero la caccia attraverso le fenditure nelle rocce. In quel momento, Marpa vide anche parte della forma di Tilopa in mezzo a cumuli di nuvole e luce: a quella vista, danzò pieno di gioia. Tra le aperture nelle rocce, le impronte dei piedi del nobile Marpa e quelle degli spiriti maligni in fuga si possono ancora a tutt’oggi vedere a Phullahari.
Quando le deità irate ebbero soggiogato gli spiriti di ostruzione, le dakini atterrite giunsero i palmi e dissero:
Questo terrificante corpo dotato di una terrificante parola
E’ bene armato con armi terrificanti.
In questo possente corpo terrificante, noi prendiamo rifugio.
Non recheremo alcun danno.
Tu sei tanto risplendente quanto le due lune.
Ti condurremo su un grande carro.
Jetsün, glorioso Naropa,
Secondo la profezia, ti accoglieremo
Nell’autoliberato regno celeste.
Detto questo, le dakini scomparvero.
* jetsün: appellativo onorifico tibetano
* māra: Māra è colui che tentò il Buddha Sakyamuni, manifestandosi proprio prima che questi raggiungesse l’illuminazione. Più in generale, i māra sono le difficoltà che il praticante può incontrare
Fonte: The Life of Marpa the Translator
Tradotto da C.R.