28 marzo 2015

 
 
«La legge di causa ed effetto agisce, sia che ci riteniamo buddhisti o meno - creiamo le nostre vite ininterrottamente. E non solo le nostre, anche le vite di coloro che ci circondano.»
 
 
Lama Ole Nydahl
Tradotto da M.S.

25 marzo 2015

Non aspettarsi una ricompensa

 
 
 
«Con la mente improntata a una sincera bodhicitta, non ci aspettiamo alcun ritorno per le nostre azioni, come ad esempio il voler ottenere in cambio una qualche ricchezza o fama che ricompensino la nostra pratica della generosità. Proprio come fanno il sole e la luna, che danno beneficio al mondo in modo spontaneo e senza avere alcun concetto di "Cosa andrebbe bene per me?", nello stesso modo la nostra autentica bodhicitta non è contaminata dalla speranza di una qualche ricompensa. Piuttosto, la nostra mente è permeata dai puri auspici di essere spontaneamente di beneficio per tutti gli esseri senzienti.»
 
 
XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro (1952-2014)
Tratto da The King of Prayers, A Commentary on The Noble King of Prayers of Excellent Conduct
Tradotto da C.R.

22 marzo 2015


«La visione è completamente aperta, ed è un continuum.
Non c'è separazione da essa.»


II Jamgon Kongtrul Palden Khyentse Oser (1904-1953)

Tradotto da C.R.
Nella foto, un dipinto della serie Eye of History dell'artista inglese Marc Quinn

19 marzo 2015

Happy birthday Lama Ole!

 


Auspici per la lunga vita di Lama Ole Nydahl composti
da Lopön Tsechu Rinpoche


Dalla terra nordica della forza vichinga
hai risvegliato la tua connessione
con l'impavido Karma Kamtsang
portando la gemma del Dharma a coloro che vivono in Occidente.
 
Fantastico Lama Ole, possa la tua attività rimanere salda.
Riconosciuto da Sua Santità il XVI Karmapa
in quanto protettore e insegnante degno di rispetto,
la tua instancabile attività si espande in questo mondo come una fresca brezza.
Grandioso protettore e amico verso tutti, Lama Ole:
possano la tua forza e il tuo amore rimanere.
 
Affidabile e onesto, insegni
"Le cose come sono" senza fare una piega.
In una tale epoca oscura, un maestro come te è così raro.
Per il bene di tutti, facciamo appello a tutti i buddha
perché ti assicurino una vita molto lunga.
 
 
Tradotto da M.S.

15 marzo 2015

Impavidità

 
«Solo le persone che hanno superato tutte le paure sono libere. L'impavidità è la base di tutte le nostre libertà, il fondamento dell'essere umano. E' a partire dall'impavidità che proviamo fiducia nello spazio, vediamo la ricchezza in ogni cosa, e sviluppiamo compassione per gli altri perchè riconosciamo che stanno soffrendo persino quando c'è così tanta ricchezza intorno a loro.
 
Per citare Winston Churchill: "La più bella tra le qualità umane è l'impavidità, perchè grazie ad essa tutto è possibile."
 
Come si sviluppa l'impavidità? Con la meditazione. Realizzando che non siamo il nostro corpo, che invece siamo consapevolezza e che la consapevolezza è indistruttibile.»
 
 
Lama Ole Nydahl
Tratto da una conferenza tenutasi in Israele nel gennaio 2015
Tradotto da M.S.; thanks to A.P.

12 marzo 2015

 
«La pratica del Dharma è paragonabile all'erba che cresce: non puoi vederla svilupparsi da un giorno all'altro, ma sai che sta crescendo, e solo dopo qualche giorno potrai vedere i fili d'erba visibilmente più alti. Lo stato della tua mente è come l'erba. Progredisce se continui ad applicare quotidianamente il Dharma, pratichi un po' tutti i giorni, rifletti e mediti con regolarità. Un anno dopo, sentirai un cambiamento positivo dentro di te. Il cambiamento non può essere forzato, bensì si tratta di continuare a lavorare su noi stessi passo dopo passo. Non esiste un altro modo.»
 
 
Lama Jigme Rinpoche
Tradotto da C.R.

6 marzo 2015

Gioia e vacuità

 
«Nel nostro lignaggio Kagyu, la scuola di meditatori e realizzatori, abbiamo una parola tibetana molto importante: detong. Deriva dalla contrazione di dewa, che significa gioia estatica, e tongpa, che significa vacuità. Semplicemente, nel momento in cui sei consapevole della mente in sé, dell'essenza della mente senza tutte le immagini e i concetti, in quell'istante c'è una felicità immensa.  Da quel punto di vista, tutto ciò che succede è il libero gioco della mente, la sua gioia, il suo potenziale, e tu sei ricco, sei il proprietario del cinema, qualunque film proiettino tu ti diverti, comunque.
Dopo alcuni anni di meditazione sulla Via di Diamante, tutto ciò diventa una certezza che non può più essere persa.»


Lama Ole Nydahl
Tratto da Domande e risposte con Lama Ole Nydahl


2 marzo 2015

 
 
«Avendo meditato su amore e compassione,
Ho scordato l'afferrarmi al sé mio e degli altri [...].

Avendo meditato e meditato il Lama sulla cima del capo,
Ho scordato la potenza dei capi.
 
Avendo meditato e meditato, continuamente, il mio Yi dam,
Ho scordato skandha e dhātu grossolani*.
 
Avendo meditato e meditato le istruzioni orali del Lignaggio dell'Ascolto (snyan rgyud),
Ho scordato i testi scritti.
 
Avendo conservato e conservato la saggezza naturale*,
Ho scordato le illusioni dell'ignoranza.
 
Avendo meditato e meditato la natura inerente [alla mente] del Trikāya,
Ho scordato il meditare su speranza e paura.
 
Avendo meditato e meditato sull'identità di questa vita e di quella a venire,
Ho scordato la paura di nascita e morte.
 
Avendo conservato e conservato l'esperienza della solitudine,
Ho scordato l'ipocrisia verso i fratelli di vajra.
 
Avendo unito e unito la pratica al mio continuum mentale,
Ho scordato di prendere parte alle discussioni dottrinali.
 
Avendo meditato e meditato su ciò che è, non nasce, non cessa, non rimane,
Ho scordato le teorie della dissertazione [filosofica].
 
Avendo meditato e meditato il mondo fenomenico come Dharmakāya,
Ho scordato la meditazione concettuale.
 
Avendo dimorato e dimorato nello stato naturalmente immutabile,
Ho scordato l'agire con ipocrisia.
 
Avendo seguito e seguito l'umiltà di corpo e parola,
Ho scordato l'arroganza e il disprezzo dei potenti.
 
Avendo fatto e fatto un monastero nel mio corpo illusorio,
Ho scordato i monasteri che procurano la felicità mondana.
 
Essendomi dedicato e dedicato alla pratica,
Ho scordato come si analizzano le parole.»
 
 
*skandha e dhātu grossolani: Essi sono gli aggregati e gli elementi che costituiscono il corpo fisico.
* saggezza naturale: L'essenza della mente nel suo stato naturale, cioè puro.


Milarepa (1040-1123)
Tratto da gTsang smyon Heruka - La vita di Milarepa, a cura di Carla Gianotti