28 dicembre 2013


 
 

 
 «Se qualcosa si manifesta è il libero gioco della mente; se non si manifesta nulla sono le vacanze della mente!»
 
Lama Ole Nydahl
Dagli insegnamenti a Copenaghen del 26 dicembre
Tradotto da C.R.
 
 

22 dicembre 2013

 
 
«Gli insegnamenti del Buddha sono paragonabili al diamante, che per sua natura è immutabile eppure capace di riflettere il colore della base sulla quale viene appoggiato. Allo stesso modo, gli insegnamenti si sono adattati alle condizioni culturali di diverse società pur senza perdere la propria essenza. E attualmente la visione buddhista e i metodi che le appartengono risultano sempre più attraenti per gli occidentali, persone con una buona formazione e indipendenti.»
 
 
Lama Ole Nydahl
Tradotto da M.S.

19 dicembre 2013

Sua Santità il XVII Karmapa Trinlay Thaye Dorje risponde alle vostre domande - parte V

 
• La mia domanda riguarda la visione pura e la capacità di discriminare. Se pratichiamo una visione pura che include tutti, questo può inibire la nostra facoltà di esprimere un giudizio sulle persone e sulle varie questioni e di funzionare nella vita quotidiana? Dato che il Buddha è onnisciente, e che stiamo puntando a raggiungere la stessa saggezza che ci permette di conoscere ogni cosa esattamente così com'è, perché dovremmo 'sovrapporre' una visione pura su qualcosa che sappiamo essere un dato di fatto? Per esempio, se qualcuno ha dei difetti indiscutibili, la visione pura significa spazzar via o ignorare queste mancanze che caratterizzano la persona in questione, piuttosto che farne una valutazione precisa?
 
 
 

In un contesto buddhista, più tempo trascorriamo sulla via come praticanti, più è importante esaminare il tema della visione pura.

L'atto o la capacità di giudicare è una questione delicata. Prima di poter esprimere un giudizio su una situazione, innanzitutto dobbiamo essere consapevoli di ogni fatto, di ogni aspetto di quella situazione. Di nuovo, però, si tratta di una questione delicata: in un certo senso, non siamo mai davvero sicuri che ogni aspetto sia stato preso in esame. Il nostro istinto, e di certo i nostri dubbi, possono essere degli utili strumenti per metterci in grado di valutare le cose.

Credo che lo stesso atto di sforzarci per provare un argomento sia una forma di giudizio. Ad ogni modo, quando giudichiamo, penso sia essenziale che la motivazione abbia a che fare con il beneficio degli altri, piuttosto che con la volontà di dimostrare una tesi per noi stessi. Comunicando la nostra posizione, possiamo rendere migliori la qualità e la facoltà di tutti nel valutare una situazione.   

Mentre il giudicare sulla base di una completa comprensione può essere considerato parte della via buddhista, lo sviluppo della visione pura può essere visto come la via all'interno della via.

Maggiore è il livello di purezza nel nostro modo di vedere le cose, minore è la pressione di sentirsi costretti a esprimere affatto un giudizio. Quando abbiamo la visione pura, siamo in grado di vedere i fatti così come sono - non c'è alcuna necessità di giudicare o di dire che qualcosa 'è così' o 'è cosà'. Quando abbiamo la visione pura, non abbiamo bisogno di andare in giro a battagliare per dimostrare qualcosa. Le cose sono quello che sono.

Fintanto che abbiamo la visione pura, c'è meno spazio per gli errori e tutto diventa più chiaro. Potremmo chiederci se tutti noi abbiamo o meno questo potenziale della visione pura, ma chi vede le cose in modo puro capisce che tutti noi abbiamo questa risorsa. Chi ha la visione pura ha un punto di vista molto ampio, un punto di vista panoramico, potremmo dire. Di nuovo, il bisogno di esprimere giudizi, su se stessi o sugli altri, non è più presente.

Ora, quando si tratta di essere di beneficio per gli altri, per esempio nel caso di un bodhisattva, lo scopo della loro vita è quello di guidare gli altri e di essergli di supporto, e per poterlo fare innanzitutto devi essere tu stesso una buona guida. Una parte dell'essere una guida efficace è il rendere le cose chiare per gli altri, il che in un certo senso implica un elemento di giudizio. Nel caso di un bodhisattva, quindi, un po' di giudizio entra in gioco, anche quando c'è la visione pura.
 

Tradotto da C.R.

13 dicembre 2013

 
«L'insegnante è uno specchio per la tua mente. Si dice che sebbene ci sia una sola luna si può vedere ovunque il suo riflesso dove c'è una pozza d'acqua. L'insegnante non è una persona, ma è uno specchio per il tuo volto e anche un'essenza protettiva: nel momento in cui pensi al tuo insegnante, lui o lei sono già lì con te. [...]
In genere si dice che sei più vicino all'insegnante quando sei seduto da qualche parte e lavori con la tua mente, che non quando gli stai seduto sulle ginocchia. Inoltre, attraverso l'insegnante, tutto diventa gradualmente l'insegnante. Il tuo mondo esterno diventa l'insegnante del tuo karma, sia nei periodi facili sia in quelli difficili, e il modo in cui reagisci diventa espressione della tua maturità.»


Lama Ole Nydahl - Domande e Risposte con Lama Ole Nydahl

8 dicembre 2013

Messaggio speciale di S.S. il XVII Karmapa Trinlay Thaye Dorje per la dipartita di Nelson Mandela.
 
 
 
 
Cari amici di dharma,

Nelson Mandela ha vissuto la sua vita da ambasciatore della pace. La sua presenza fisica è svanita abbandonando le nostre vite, ma la sua ispirazione continuerà a vivere in ognuno dei nostri cuori. In un mondo impermanente, tutti noi dobbiamo morire. Ciò che è davvero importante sono la dignità e la compassione con cui conduciamo questa vita. Nelson Mandela ha coltivato i suoi valori innati, la sua ricchezza innata, lasciando un'eredità eccezionale.

La vita è fragile e impermanente. In tempi di cambiamento, sono le grandi anime come Mohandas Gandhi e Nelson Mandela che ci ricordano che quando consacriamo le nostre vite al bene degli altri, troviamo bellezza e ispirazione immense tutto attorno a noi. Nelson Mandela ha tracciato un percorso di pazienza, uguaglianza e pace. Possiamo noi seguire il suo esempio, e avere il coraggio di disporre i nostri stessi cammini verso la pace.

La vita è stupenda. Possiamo noi ricordare e celebrare la vita di Nelson Mandela, un fulgido esempio per il nostro mondo.

Possiate voi tutti offrire preghiere e auspici per Nelson Mandela, affinché trovi pace per il suo viaggio e la prossima rinascita.
 

Con compassione

Karmapa  Thaye Dorje
 
 
Tradotto da C.R.
 

Sua Santità il XVII Karmapa Trinlay Thaye Dorje risponde alle vostre domande - parte IV


• Come genitore, sono molto spaventato per i nostri figli e per il mondo che gli stiamo lasciando. Il riscaldamento globale implica che un giorno la Terra diventerà inabitabile, e i governi sembrano troppo fiacchi e in qualche caso riluttanti a mettersi all'opera per cambiare le cose. Come può il Buddhismo aiutarci ad evitare questa crisi?
 

E' un'ottima domanda. Il riscaldamento del nostro pianeta è certamente un problema reale, ma di tanto in tanto ho l'impressione che forse si abusi un po' dell'idea di questo rischio; quando si fa un uso eccessivo di tale minaccia, essa può portarci a pensare che un individuo possa fare molto poco - e questo non è di aiuto e non è vero.

Quello di cui abbiamo bisogno è conoscere ciò che ognuno di noi può fare in qualsiasi circostanza, e credo che il Buddhismo abbia un ruolo molto importante da questo punto di vista.

In questo contesto, 'conoscenza' non è affatto un termine vago, ma si riferisce a qualcosa di molto preciso: la conoscenza delle nostre qualità interiori, la nostra conoscenza interiore; in altre parole, un tipo di sapere che ci aiuta ad aprire cento porte contemporaneamente. Questo è lo scopo del dharma del Buddha. In questo senso, credo che ci troviamo già in una posizione favorevole per affrontare qualsiasi genere di sfida.

Quando pensiamo alla conoscenza in termini più generali, il modo e la forma usuali che essa prende sono l'insegnamento. Se lasciamo da parte per un momento la componente buddhista, ritengo che in molti casi al mondo l'importanza che oggi si dà all'istruzione sia molto più forte di ciò che è accaduto precedentemente nella storia. Ancora al giorno d'oggi, ovviamente, ci sono dei problemi con cui fare i conti, ma in molte situazioni dove in passato c'era un'assenza di opportunità educative ora ce ne sono in abbondanza. Anzi, in alcune aree del mondo ci sono così tante possibilità formative che a volte il problema è quello di non sapere quale percorso intraprendere, un problema di scelta. 

Dato che la conoscenza è ciò di cui necessitiamo per far fronte al riscaldamento globale e alle altre sfide, credo che l'insegnamento fornisca un'ottima piattaforma per coltivare questa conoscenza e questo potenziale.

Nell'accezione buddhista, l'apprendimento - ciò che vorrei chiamare 'ricchezza interiore', le qualità innate che tutti possediamo, un tema che ho già menzionato nella mia prima risposta - ha a che vedere con lo sviluppo di una conoscenza e di qualità che sono già presenti. Nessuno ha dovuto insegnarcele, nessuno ha dovuto aprirci gli occhi o rivelarci nulla del genere. Queste qualità, in qualche modo, sono naturalmente presenti: ad esempio l'essere gentili, l'essere generosi, l'essere comprensivi... Potremmo anche definirle le più essenziali delle qualità.

Ritengo che siano queste le cose che dobbiamo mettere a frutto, e penso che si tratti della chiave di ciò che il Buddhismo può offrire. Quando il nostro buddha storico Shakyamuni iniziò a insegnare il dharma buddhista, queste furono proprio le sue prime parole e furono anche, all'incirca, le sue ultime parole. E, da allora, il dharma del Buddha che abbiamo praticato nel corso dei secoli e dei millenni ha sempre avuto a che fare con lo sviluppo delle nostre qualità interiori. Tutti i praticanti che hanno compreso questo aspetto hanno vissuto vite fantastiche e straordinarie: tutti quelli con cui sono entrati in contatto, chiunque abbiano incontrato, tutti quelli con cui hanno parlato - ne è risultato sempre un beneficio.

Un esempio perfetto potrebbe essere quello di Milarepa: se diamo una mera occhiata alla storia della sua vita, possiamo vedere come tutte le persone che lo hanno coosciuto, qualunque fosse il contesto, in qualche modo abbiano sempre riportato qualcosa di buono da quell'incontro, anche a partire da semplici eventi.

Mi sembra quindi che, per quanto riguarda la soluzione delle sfide globali, il Buddhismo abbia molto da dare. La piattaforma è già presente, sono i metodi per coltivare la nostra ricchezza interiore; di conseguenza, tutto ciò che dobbiamo fare è semplicemente agire in base ad essa. Ma come?

In questo preciso momento, in questo stesso spazio che abbiamo proprio qui, proprio ora, c'è un'opportunità; questo istante per noi è il centro dell'universo, non c'è nessun altro luogo. Pertanto, qui ed ora possiamo già iniziare a fare qualcosa... In altre parole, il dharma del Buddha ci permette significativamente di conoscere e di comprendere ciò che ognuno di noi può fare in qualunque situazione. In un certo senso, quindi, non c'è alcun bisogno di sentirsi incapaci o senza speranza, perché ognuno di noi può fare davvero tanto.

In questo caso, l'aspetto propizio è che dobbiamo a malapena muovere un muscolo per ottenere così tanto. Dobbiamo solo concentrarci sul riconoscimento di che cosa sono queste qualità interiori, o di che cosa è questa ricchezza interiore - semplicemente stando seduti. Il Buddha ha scoperto una via in cui fondamentalmente in apparenza dobbiamo a malapena fare qualcosa. Qualsiasi cosa stiamo facendo, che stiamo seduti, che stiamo parlando o persino che stiamo dormendo, possiamo attivare e coltivare queste qualità interiori di saggezza e compassione.

Se possiamo seguire le orme del Buddha, allora saremo in grado di fermare il riscaldamento globale, l'era glaciale, l'età della pietra, qualunque cosa - tutto in un'unica seduta. 
 

Tradotto da C.R.


 

6 dicembre 2013

In occasione della dipartita di Nelson Mandela, vi riproponiamo la lettera che S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje ha scritto il 18 luglio 2013 per celebrare il 95° compleanno del grande leader sudafricano.
 
 
 
 



 
 
 
New Delhi, 18 luglio 2013

 
Cari amici di dharma,

Oggi ricorre il 95esimo compleanno di Nelson Mandela. 

 
In questo giorno favorevole, auspico che tutti possiamo riflettere sul fulgido esempio che Nelson Mandela ha dato al mondo. Che possiamo prendere ispirazione dal suo impegno a favore della pace; dalla sua determinazione nell'unire la popolazione, a dispetto di un ambiente così difficile da poterla lacerare; e dall'umiltà e dalla compassione del suo prezioso cuore umano.

Faccio l'auspicio che possiamo inoltre comprendere come Nelson Mandela, nonostante abbia fatto enormi sacrifici e sia stato in prigione per molti anni,  abbia sempre mantenuto la sua libertà. Perché la vera libertà consiste nella capacità di coltivare la nostra ricchezza interiore, i nostri valori innati di compassione e di saggezza, e di vivere in accordo con essi.

Auguriamo tutti un buon compleanno a Nelson Mandela.
 

Con preghiere,
Karmapa Trinley Thaye Dorje
 
 
 
Tradotto da C.R.