26 settembre 2013

 
Messaggio di S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje in occasione della Giornata Internazionale della Pace promossa dalle Nazioni Unite - 21 settembre 2013
 

Cari amici di dharma,

Sono molto lieto di condividere questo messaggio in qualità di Faith in Peace Ambassador per la Giornata della Pace che si terrà il 21 settembre 2013. Grazie all'appoggio dato dal Segretario generale delle Nazioni Unite e da innumerevoli altri a questa giornata mondiale per la pace, questo è davvero un momento di buon auspicio.
 
Cosa occorre, quindi, per essere un ambasciatore della pace? Potrebbe sembrare un titolo di grande rilevanza, uno che potrebbero usare i governi o le grandi organizzazioni. Potremmo immaginarci degli ambasciatori che viaggiano per il mondo, che diffondono un messaggio, che visitano i luoghi di conflitto; sebbene questo sia senz'altro vero in alcuni casi, esiste un tipo di ambasciatore differente ma ugualmente importante.

Nella nostra quotidianità, in un certo senso è più facile pensare che la pace sia necessaria in qualche luogo che sta dall'altra parte del mondo. Riteniamo che ad esserne responsabili siano i diplomatici, gli enti benefici e le grandi organizzazioni - come potremmo mai avervi un ruolo?

Una pace che sia piena di significato inizia molto più vicino a casa, reca beneficio a chi sta immediatamente davanti a noi. Che senso ha promuovere la pace in una parte del mondo, se lasciamo che le persone immediatamente attorno a noi stiano male? La pace significativa ha bisogno che tutti noi agiamo da ambasciatori per la pace. Proprio qui. Proprio ora.

Fortunatamente, noi tutti possediamo già gli strumenti per essere degli ambasciatori della pace. Essere tale non richiede una formazione speciale, dell'esperienza o una qualifica. Essere un ambasciatore per la pace significa attingere ai tuoi propri valori innati - la tua ricchezza interiore - ed utilizzarli per essere di beneficio alle persone che ti sono più vicine. Significa essere attivo, consapevole, prendere la responsabilità delle tue azioni. Significa non essere guidato dalle tue emozioni, bensì controllarle.
 
Ma come? Beh, il primo passo è riconoscere che tutti noi agiamo su chi ci sta attorno con i nostri pensieri, parole e azioni; queste persone avranno un'influenza su altre per mezzo dei loro pensieri, parole e azioni. Questi incontri e queste influenze individuali sono ingigantiti nelle comunità, sui social network, fino a un grado tale che molto velocemente milioni di persone vengono in qualche modo toccate. Quindi, il primo passo è comprendere che nella società odierna abbiamo tutti il potere di essere un ambasciatore della pace a livello globale attraverso le persone più vicine a noi. Penso immediatamente alla mia famiglia e ai miei studenti:fanno la differenza per me, e anch'io faccio la differenza per loro. Noi tutti possiamo avere un effetto positivo o negativo sugli altri, in direzione della pace o in senso opposto. La pace inizia con i nostri stessi pensieri, parole e azioni.

Ora che abbiamo questo potere che può portare pace, e che comprendiamo che non si tratta unicamente di un potere delle grandi organizzazioni e dei governi, è importante che lo usiamo per recare beneficio agli altri. A volte, quando si presentano delle difficoltà, è difficile sorridere, tentare di farlo e portare positività a te stesso e a chi ti sta intorno. Potrebbe essere utile riflettere per un momento sulle persone più importanti nella tua vita: pensa alla loro gentilezza, ai sacrifici che talvolta hanno sofferto per esprimerla. Quando apprezziamo queste persone, possiamo anche trarne ispirazione per mostrare gentilezza, per condividere un sorriso, anche quando sembra più difficile farlo.
Quindi, non si tratta di lavorare per anni e anni e di portare finalmente un qualcosa chiamato pace. Non funziona così. La pace è ora.

Quindi, in questo 21 settembre Giornata della Pace, faccio appello a tutti perché diventino ambasciatori della pace - una pace significativa che inizi dentro di noi, e con le persone che abbiamo immediatamente davanti.

In questo giorno, condivido i miei più sentiti auspici perché tutti coltivino i loro valori innati di compassione  e saggezza, e perché tutti riflettano sulla gentilezza degli altri e la apprezzino. E condivido i miei più sinceri auspici che in futuro ogni giorno possa essere un giorno di pace. 
 
 
Tradotto da C.R.

19 settembre 2013

EUROPE CENTER + AMDEN!!!

Cari tutti,
come avevamo anticipato, la "vacanza" del centro di Bergamo è stata in realtà un tour de force di viaggi, pratica e lavoro.

Partiti un po' a scaglioni, i Bergamaschi Adamantini hanno dapprima raggiunto lo Europe Center. E' ancora sottosopra, con mucchi di terra, ruspe e colate di cemento, ma è emozionante vedere le nuove strutture prendere forma e i Kagyu riescono comunque a sentirsi a casa. L'Allgäu ci regala giornate di sole, e ci godiamo un fantastico corso di phowa, i minuziosi insegnamenti di Sherab Gyaltsen Rinpoche e le sessioni serali con Lama Ole (che riesce a iniziare le spiegazioni sulla Mahāmudrā del Gange alle 23.30, tenendoci totalmente avvinti ed elettrizzati).
















L'ultima truppa di Kagyu bergamaschi rimasta all'EC leva le tende (letteralmente) e parte alla volta della Svizzera. Gli amici di Amden ci hanno invitato a prendere parte alla loro building challenge, e ci arrampichiamo pieni di entusiasmo sui ponteggi per lavorare al rifacimento della facciata del loro splendido centro di ritiri. I giorni trascorrono con calma, mentre i raggi del sole e della luna si riflettono sulla punta dello stupa. Qualcuno finisce a rovinarsi le braccia sistemando erbacce e rovi, qualcun altro combatte contro un macchinario infernale anni '80 nel tentativo di smontarlo e c'è chi si trova ad aggeggiare con la macchina del gelato. Alla fine, in ogni modo, un lato della facciata è stato completato, e ripartiamo soddisfatti!
 
 
 














 
 
 
C.R.
Photos by: M.K., M.A., M.P.

11 settembre 2013

Il testo che segue è un messaggio speciale che S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje ha postato sulla sua pagina Facebook, affrontando il tema della non violenza e della compassione nel giorno in cui si commemorano le vittime degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.
 
 
Cari amici di dharma,

L'11 settembre ricorre l'anniversario dei tragici eventi accaduti a New York e a Washington nel 2001. Negli attacchi quasi 3000 persone furono uccise, causando una sofferenza e una perdita enormi che vengono sentite ancora oggi. Davanti alla violenza, dove è la speranza?

Se esaminiamo a fondo i fatti di quel giorno, dietro al fumo e alla distruzione vediamo numerosi atti di compassione.  Servizi di emergenza, volontari, persone di ogni condizione sociale tendevano le loro mani e allargavano i loro cuori  per aiutarsi a vicenda. Il cuore umano, la bodhicitta, è la cosa più preziosa di tutte. Sebbene i buddha siano di aiuto nel corso della vita, il cuore compassionevole è ancor più prezioso di un buddha. Nel cuore umano vediamo una speranza illimitata.

In questa data si celebra anche la ricorrenza del giorno in cui Mohandas Gandhi diede inizio al moderno movimento della non violenza. L'11 settembre del 1906 nacque Satyagraha, la forza dell'amore o della verità che proviene dalla non violenza. Questo movimento pieno di compassione ha ispirato Martin Luther King Jr e innumerevoli altri a seguire una via non violenta, risollevando la preziosità del cuore umano e la speranza che deriva dalla gentilezza. Come disse Gandhi: «La non violenza, che è una qualità del cuore, non può venire da un appello al cervello».

In questo giorno, faccio appello ai vostri cuori, tenete nelle vostre menti le persone che soffrono.
In questo giorno, faccio appello ai vostri cuori, fate scorrere la compassione.
Il Buddha Gautama disse: «Migliore di mille parole vuote, è una sola parola che porti pace».

In questo giorno, faccio appello ai vostri preziosi cuori umani, possiate voi condividere parole che portino pace a tutti gli esseri senzienti.
 
 
Tradotto da C.R.

8 settembre 2013

Intervistatore: «Come possiamo mantenere nella quotidianità il livello che raggiungiamo in meditazione?»

Hannah: «Ohh [ride] quando riusciamo a farlo siamo già illuminati! Così, facciamo semplicemente del nostro meglio, ok? Inizi la tua giornata sviluppando consapevolmente la tua motivazione, pensi al fatto che vuoi essere utile non solo per te stesso ma anche per gli altri; e questo è ciò che dà colore alla tua giornata. Quindi, qualsiasi cosa tu riesca a fare va bene; se non ci riesci, ok, allora imparerai di più il giorno dopo. Devi davvero lavorare con quello che hai. E se ne hai la possibilità, usa i metodi grazie ai quali puoi anche sederti e meditare un po' [...]. Le pratiche fanno in modo che sia più facile per te mantenere la consapevolezza ed essere più amorevole quando non sei seduto in meditazione. Ma conservare completamente il livello è qualcosa che richiede tempo. Dobbiamo essere molto pazienti».

Tratto da un intervista ad Hannah Nydahl
Tradotto da C.R.