28 aprile 2014

Messaggio di S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje sulle recenti catastrofi

 
 
New Delhi, 22 aprile 2014
 

Cari amici di Dharma,

in tempi recenti ci sono state molte catastrofi, e tante stanno continuando ad accadere.

La scioccante perdita di 239 persone che erano a bordo del volo MH370, e coloro che hanno perso la vita nella tragedia del traghetto in Corea del Sud, rimangono nel cuore di tutti noi. Poi, ci sono state delle calamità naturali: terremoti, colate di fango, cicloni e tempeste - tutte a ricordarci del potere che ha la natura di sconvolgere le nostre vite senza alcun preavviso. Simili disastri possono lasciarci una sensazione di rabbia. Nello stesso modo in cui infuriano gli incendi nei boschi ed eruttano i vulcani, a volte sentiamo crescere dentro di noi la rabbia di chi ha subito un'ingiustizia.

In questo momento, possiamo noi ricordare il potere che noi stessi abbiamo, in ogni istante, di trasformare il nostro ambiente attraverso il modo in cui scegliamo di reagire. Possiamo noi ricordare le parole del Buddha che disse: «Aggrapparsi alla rabbia è come afferrare un pezzo di carbone incandescente con l'intenzione di tirarlo a qualcun altro; sei tu quello che si ustiona».

Quando attingiamo alla nostra ricchezza interiore, siamo in grado di reagire alle disgrazie con compassione. La nostra ricchezza interiore è il nostro stesso fondo illimitato di saggezza e compassione. Consiste nei mezzi che ci permettono di placare le tempeste che si alzano dentro di noi, e di raggiungere uno stato di quiete.

Chiedo a tutti voi di unirvi a me nella preghiera per le vittime di tutte le catastrofi degli ultimi tempi, e di dedicare i meriti a loro, e ai loro cari.
 
 
Con compassione

Sua Santità Karmapa Thaye Dorje
 
 
Tradotto da C.R.
  

25 aprile 2014

«L’illuminazione non è, in primo luogo, una diminuzione di pensieri negativi e un aumento di quelli positivi. Vivendo una vita migliore, questo succederà con naturalezza. La cosa più importante è smettere di giudicare i propri stati interiori. Questi dovrebbero essere sperimentati come un libero gioco della mente che reagisce in modo spontaneo, senza sforzo e sentimentalismi a ciò che accade. Man mano che la gentilezza priva di paura e la gioia senza tempo dello sperimentatore risplendono sempre più brillanti, si arriva ai vari livelli del Grande Sigillo. Allora tutto semplicemente funziona, e si agisce con immediatezza per il bene di tutti.»
 
 
Lama Ole Nydahl - Oltre tutte le frontiere

20 aprile 2014

Messaggio di S.S. il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje sul programma di studi buddhisti del Kibi

 
 
 
03 aprile, 2014
 
ANNUNCIO UFFICIALE
 
 
E' con piacere che condivido con tutti voi la buona notizia. Oggi, sotto la mia supervisione, è stato portato a termine uno dei compiti principali della Karmapa International Buddhist Society (Kibs): rendere legalmente valido e far passare a un grado superiore il programma di studi buddhisti del Karmapa International Buddhist Institute (Kibi). In questo modo, d'ora in poi gli studenti del Kibi potranno ottenere qualifiche accademiche. Sono stato lieto di assistere alla conclusione dell'accordo di collaborazione tra il Karmapa International Buddhist Institute e la Mewar University. Il Protocollo d'Intesa tra le due istituzioni è stato firmato oggi nel mio ufficio a New Delhi. Grazie a questo accordo, il programma accademico del Kibi verrà promosso a corso di laurea, conformemente ai requisiti del mondo moderno.

Sono certo che l'imminente programma di studi buddhisti, realizzato in cooperazione con la Mewar University, sarà di beneficio per molti studenti. In modo particolare, lo sarà per le persone che desiderano studiare in modo approfondito il Buddhismo nel posto stesso in cui è nato, oltre a voler prendere dimestichezza con le lingue connesse al Dharma del Buddha - in questo modo, funzioneranno come tantissime vie d'accesso al Buddhismo. Chi è interessato per favore consulti il sito www.kibsociety.org per i dettagli sul corso, le procedure di iscrizione, etc. Potete anche chiedere informazioni sul programma di studi del Kibi inviando un'email a infokibi@kibsociety.org.
 
Vorrei congratularmi con tutti i membri di facoltà e gli studenti del Kibi per i loro instancabili sforzi che hanno consentito ai miei sogni di realizzarsi. Sono convinto che partecipare al programma di studi del Kibi offrirà un contributo alla diffusione del Dharma del Buddha in tutte le direzioni.

Come ultima cosa, ma non per questo meno importante, vorrei offrire i miei migliori auspici per una buona riuscita del prossimo programma di laurea del Kibi in collaborazione con la Mewar University, e per un ulteriore sviluppo delle attività di beneficienza del Kibs.
 

Con le mie preghiere,

Il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje
 
 
Tradotto da C.R.

17 aprile 2014

Come possiamo allenare la fase postmeditativa nel Buddhismo Vajrayana? Mantenendo la visione più alta?
 
 
Sì, si tratta di far pratica con la visione più alta. Nella fase postmeditativa, però, dovremmo essere aperti a tutti i livelli. Quando puoi, ti identifichi con il livello più alto. Va benissimo, se sei in grado di farlo. Ma non sempre riesci a mantenere un tale livello. Se potessi farlo, saresti già arrivato alla meta.
Devi vedere in ogni situazione quello che va bene per te. Se funziona essere semplicemente consapevole della situazione e attraverso questa consapevolezza tutti i problemi vengono risolti, non ci sono emozioni di disturbo ed è presente la più alta saggezza, questa è certamente la cosa migliore. Se invece così non hai dei risultati, allora devi provare qualcos'altro. (Hannah ride)
Per esempio, a volte aiuta molto iniziare a ripetere un mantra. In questo modo, infatti, hai immediatamente un filtro che ti permette di non essere totalmente preso. Ti dà in un certo senso un po' di spazio.
Può capitare che tu ti metta in situazioni che davvero non riesci a gestire, e in quel caso devi quantomeno comportarti bene. Magari devi andartene, evitando così di far del male a qualcuno o di dire o fare qualcosa di stupido.  Devi sempre verificare quello che puoi fare.
Naturalmente, mantenere la visione più alta funziona molto bene perché, nel momento in cui prendi questa abitudine, molte difficoltà sono semplicemente fuori gioco. Non possono rimanere perché non c'è nessuna base e nessun riferimento per loro. Questo, però, è qualcosa con cui devi lavorare.
Sviluppare consapevolmente la compassione è di grande valore, ed è davvero importante iniziare la giornata ricordandolo. Non deve prendere molto tempo; si tratta, solo per un momento, di essere consapevoli di quanti esseri ci siano e di esprimere sinceramente l'auspicio che tutti si liberino dalla sofferenza. Cambia davvero tanto fare l'auspicio che qualsiasi cosa tu faccia possa essere in qualche modo di beneficio per gli altri. A quel punto puoi iniziare la tua routine quotidiana, e qualunque cosa tu faccia in quelle ventiquattrore non sarà completamente sprecata. Anche se hai una giornataccia, quell'auspicio ti farà da guida e ti darà un po' di beneficio. Comincia la giornata con l'atteggiamento giusto e poi mantieni quanta più consapevolezza ti è possibile. Sii consapevole della tua mente ed evita con consapevolezza di cadere sempre nelle tue abitudini.
 
 
A volte passiamo dei periodi veramente difficili e non riusciamo proprio a rendere le cose più facili. Quando siamo davvero giù, la meditazione "del dare e del prendere" (tib. Tonglen) è di grande aiuto. Ti permette di non rimanere impantanato nel tuo piccolo mondo, facendoti invece vedere come tu non
sia il solo ad avere quel problema.  Ci sono miliardi di esseri che vivono quelle stesse difficoltà, e persino peggiori delle tue. Così, fai l'auspicio che qualsiasi cosa tu stia attraversando possa quantomeno servire allo scopo che chiunque altro se ne liberi. In questo modo tu trasformi il tuo problema: non si tratta più della tua piccola cosa, della tua sofferenza.
Va bene lavorare su molti livelli diversi. La cosa importante, però, è mettersi a lavorare e non aspettare troppo tempo. Può facilmente succedere che temporeggiamo troppo prima di diventare consapevoli che c'è qualcosa da fare, e a quel punto farlo diventa più difficile.
 
 
Hannah Nydahl - Meditation, Mahamudra, Post-Meditation; Buddhism Today 29 Spring/Summer 2012
Tradotto da C.R.

9 aprile 2014

 
 
«Il riconoscere che la mente non ha inizio, fine, o altri limiti, rende liberi. Si gioisce sia di ciò che ci si aspetta sia di ciò che giunge inaspettato, senza dispendio di energia.»
 
Lama Ole Nydahl - Della mente e della sua ricchezza

3 aprile 2014


 
 
«La generosità è compiuta in se stessa; non c'è bisogno di nessun'altra ricompensa che l'aver reso felici gli altri.»


Dilgo Khyentse Rinpoche
Tradotto da C.R.