28 marzo 2018

Lo Stupa della Vittoria a Copenhagen




Amici di tutto il mondo,

abbiamo una notizia incredibile da darvi: Lama Ole ci ha chiesto di costruire, in onore di Hannah, uno Stupa della Vittoria nel giardino del nostro centro madre a Copenhagen. É suo desiderio che l’inaugurazione avvenga nel 2019. Sherab Gyaltsen Rinpoche ha accettato di guidarne la costruzione e Wojtek Kossowski ne sarà l’architetto.
Rinpoche desidera dedicare questo progetto alla lunga vita di Sua Santità il XVII Karmapa, di Lama Ole e di tutti i nostri Lama.

Il desiderio di Lama Ole è quello di costruire lo Stupa della Completa Vittoria, alto circa cinque metri, in granito il più bianco possibile. L’albero della vita sarà preso dalla foresta nella quale lui e Hannah si sono incontrati per la prima volta da bambini.

L’inaugurazione è prevista per il 2019.

Pubblicheremo qui dei resoconti delle nostre attività, le notizie e gli eventi che riguardano la costruzione del prezioso stupa e, per coloro che lo desiderassero, anche come contribuire e partecipare.


Tutto il meglio,
I vostri amici danesi


Messaggio di  Lama Ole Nydahl:


Possa lo Stupa della Vittoria a Copenhagen – luogo benedetto da Sua Santità il XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje perché fosse la madre spirituale di tutti i nostri luoghi in Occidente, che sarebbero arrivati più tardi – essere di costante ispirazione per tutto il mondo.


Vostro, dallo splendido centro a Berlino,
Lama Ole

9 gennaio 2018


Fonte: https://www.facebook.com/CopenhagenVictoryStupa
Tradotto da M.S.

20 marzo 2018

Messaggio di Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje per la Giornata internazionale della felicità


Cari tutti,

oggi è la Giornata internazionale della felicità istituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Vorrei iniziare offrendo i miei auspici per la felicità di tutti voi, e vorrei invitarvi a riflettere sulla natura della felicità stessa. Del resto ognuno di noi, in un modo o nell'altro, sta cercando la "felicità".

Da un'ottica buddhista, sebbene celebrare gli aspetti della vita di tutti i giorni sia di beneficio, essi sono temporanei per loro natura. É quindi importante ragionare su ciò che è al di là del tempo e su come possiamo sperimentare una felicità veramente duratura.

La scorsa settimana ho guidato un corso di meditazione aperto al pubblico, basato su un un'antica opera letteraria, La via del bodhisattva, scritta da un buddhista indiano chiamato Shantideva. Uno dei temi principali di questo scritto grandioso è la consapevolezza. Riflettendo sul testo e cercando di capire le nostre tante qualità innate, siamo arrivati a una comprensione semplice ma di grande forza.

Semplicemente attraverso la sola pratica della consapevolezza – senza dover effettivamente puntare alla felicità in qualche modo – siamo riusciti in qualche maniera a sperimentare, e a capire a modo nostro, come siamo arrivati a questa cosa che chiamiamo il presente. E grazie a questa esperienza è nata una condizione atemporale, libera dal fardello del passato e libera dalla paura e dalle aspettative del futuro.

Forse questo è la felicità che stavamo cercando? Tale comprensione ha fatto sì che il tempo sembrasse scomparire: è diventato quasi irrilevante e, paradossalmente, al di là del tempo.

É probabile che per alcuni l'esperienza sia stata così fugace, di così breve durata, che nel momento in cui abbiamo lasciato il comfort e il contesto della sala di meditazione siamo tornati esattamente là dove avevamo cominciato.

Tuttavia, se così si può dire, in quel momento abbiamo davvero visto un barlume di quello che Shantideva stava cercando di trasmettere attraverso la tecnologia del suo insegnamento. Sebbene La via del bodhisattva sia stato scritto all'inizio dell'VIII secolo, la pratica dell'introspezione consapevole o consapevolezza è sembrata di grande rilevanza a tutti noi. Attraverso tale pratica siamo stati in grado di riconoscere perfino le nostre funzioni più basilari, come il respirare, l'aprire e chiudere gli occhi, il pensare. Non importa quanto ordinarie o banali potessero sembrare, questa introspezione consapevole ha prodotto delle esperienze molto solide e ci ha portato a comprendere che siamo qui in questo preciso momento. Non ci troviamo in qualche posto "là fuori", nelle zone più remote dell'universo in qualche luogo insignificante, come un punto blu intorno ad altri punti chiari. Siamo qui. Siamo arrivati in questo momento presente.

Forse questa è una scoperta formidabile. Forse no! Ad ogni modo, è stata un'esperienza fondamentale, e sembra davvero appropriato condividere questo in occasione della Giornata internazionale della felicità promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Possa questa semplice condivisione di un momento portare a tutti un certo senso di consapevolezza e aiutarvi ad arrivare in questo momento che chiamiamo "ora".


Con compassione,

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa


Photo credit: Tokpa Korlo
Tradotto da C.R.

19 marzo 2018

Happy birthday Lama Ole!


Auspici per la lunga vita di Lama Ole composti da Lopön Tsechu Rinpoche


Dalla terra nordica della forza vichinga
hai risvegliato la tua connessione
con l'impavido Karma Kamtsang
portando la gemma del Dharma a coloro che vivono in Occidente.

Fantastico Lama Ole, possa la tua attività rimanere salda.
Riconosciuto da Sua Santità il XVI Karmapa
in quanto protettore e insegnante degno di rispetto,
la tua instancabile attività si espande in questo mondo come una fresca brezza.
Grandioso protettore e amico verso tutti, Lama Ole:
possano la tua forza e il tuo amore rimanere.

Affidabile e onesto, insegni
"Le cose come sono" senza fare una piega.
In una tale epoca oscura, un maestro come te è così raro.
Per il bene di tutti, facciamo appello a tutti i buddha
perché ti assicurino una vita molto lunga.
 

T
radotto da M.S.

14 marzo 2018

Ricordatevi di guardare le stelle - in memoriam di Stephen Hawking


«Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi... Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire».


Stephen Hawking
M.S.

9 marzo 2018

Una lieta notizia: il Karmapa e Sangyumla aspettano un figlio


Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje e Sangyumla, la sua amata moglie, sono felicissimi di condividere la lieta notizia che stanno aspettando il loro primo figlio.

Il Karmapa spera che questa notizia, come accaduto lo scorso anno con l'annuncio del suo matrimonio, porti un immenso beneficio al lignaggio Karma Kagyü e alla scuola Kagyü del Buddhismo tibetano.

Sangyumla e il bambino sono in buone condizioni di salute, e la data prevista per il parto cade nella prima settimana di settembre.

Anche il XV Karmapa Khakyab Dorje è stato un padre e ha avuto tre figli, ed egli stesso ha riconosciuto due dei suoi figli come maestri reincarnati: il II Jamgon Kongtrul e il XII Shamarpa Tugsey Jamyang.

Il Karmapa ha dichiarato:

«Il mio cuore è pieno di gioia. Sangyumla e io abbiamo la preziosa opportunità e la responsabilità di essere genitori, di seguire gli esempi grandiosi delle nostre madri e dei nostri padri.

Desideriamo inoltre esprimere la nostra sentita gratitudine per tutti voi. Dal momento in cui, l'anno scorso, abbiamo annunciato il nostro matrimonio abbiamo ricevuto migliaia di messaggi di sostegno.

Sangyumla dice di sentirsi benvenuta e ben accolta nella nostra famiglia globale, e ho piena fiducia che offrirete la stessa gentilezza amorevole a nostro figlio.

Il mio ruolo come Karmapa continua come sempre, e adesso in un certo senso è permeato da una determinazione ancora più grande, una responsabilità e una compassione ancora più grandi. Ho la forte sensazione che questo bambino sarà un'aggiunta speciale alla famiglia Karma Kagyü.

Sono il terzo Karmapa a sposarsi e il secondo a diventare padre, e in quanto tale confido che ogni mia decisione possa essere di beneficio al nostro prezioso lignaggio e a tutti gli esseri senzienti, ora e per le generazioni future.»


Tradotto da C.R.

3 marzo 2018

Pazienza, tolleranza, compassione irata


«Poi [tra le azioni di liberazione] c’è la pazienza. Vuol dire anche essere tolleranti. Ha innanzitutto a che vedere con cosa facciamo per evitare di farci prendere dalla rabbia, con il provare a lavorarci e l’avere consapevolezza di quanto la rabbia è distruttiva. Riguarda il cercare di lavorarci in modo da rivoltarla, consapevoli che non ha un fondamento e che non c’è motivo di essere arrabbiati. Come si può essere arrabbiati con gli altri? É in relazione all’essere tolleranti nel senso di comprendere la situazione altrui e non prendere tutto sul personale; di capire che, non importa quali cose negative accadano (indipendentemente se a noi o agli altri), non sono causate da un tipo di cattiveria negli esseri umani, negli altri. Semplicemente non sanno fare di meglio, e saranno loro stessi a ottenere dei problemi dalle loro azioni.
Questo tipo di tolleranza ci mette in grado di accettare sia le cose che succedono sia causa ed effetto. Sappiamo che non è solo colpa degli altri, ma che noi stessi in prima persona siamo la causa di ciò che sta accadendo. Capendolo, certo ci possiamo arrabbiare per un attimo, e naturalmente possiamo anche reagire se qualcuno ci picchia o ci tratta male; ma possiamo prendere al volo la rabbia catturandola, e questo vuol dire che non possiamo odiare nessuno. Semplicemente non c’è alcuna profonda avversione contro gli altri.
Se continuiamo a richiamare alla memoria cose che sono successe in passato, o se capita che davvero non ci piace qualcuno, e gli auguriamo qualcosa di male, dovremmo evitarlo. Non dovremmo augurare a nessuno qualcosa di negativo.
Certo, è grandioso riuscire a evitare del tutto di arrabbiarsi, ma stiamo parlando in particolare della rabbia profonda.
Non riusciamo a smettere di reagire immediatamente, però possiamo imparare a calmarci quando succede qualcosa, e man mano guadagniamo più esperienza nel farlo, spontaneamente diventiamo più gentili con gli altri.
Tutto ciò non significa che non interveniamo per dare un taglio se succede qualcosa di negativo; Ole parla molto di questo argomento. A volte è necessario apparire arrabbiati, fare o dire qualcosa che faccia arrivare il messaggio. Quando accade qualcosa di negativo dobbiamo fermarlo, e può essere fisicamente, per esempio se qualcuno sta per picchiare qualcun altro.
Ci sono anche molte situazioni che richiedono un intervento al fine di troncare e fare qualcosa per prevenire che una situazione negativa prenda piede. Lo si può fare. Senza rabbia permette una maggiore efficacia perché si riesce a farlo nel modo adeguato, senza mescolare i propri sentimenti e l’ego nella questione. Allora si è molto più precisi e molto più efficaci.
Anche questa è un’attività di bodhisattva. La questione non è se abbiamo o meno pazienza; il punto è semplicemente che in alcune circostanze può essere necessario reagire in modo energico e a volte s’intende in modo energico fisicamente. É la rabbia che vogliamo togliere di mezzo.»


Hannah Nydahl
Tratto da View, Meditation and  Action - The Copenhagen Lectures 2001
(è in corso la traduzione del libro in italiano)
Tradotto da M.S.