21 settembre 2017

Due messaggi dal Karmapa


Nelle ultime ore, Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Trinley Thaye Dorje ha condiviso sul suo sito un messaggio per la Giornata internazionale della pace e una lettera di condoglianze per le vittime del terremoto in Messico.


Cari amici di Dharma,

solo quando la nostra mente è calma possiamo creare le condizioni fertili che permettono alla pace di prosperare.

E quando ci prendiamo del tempo per esaminare la mente possiamo vedere come la pace non sia qualcosa di astratto che sta "là fuori", ma come sia "qua dentro", nel qui e ora.

La pace, come la compassione e la saggezza, è parte della nostra natura intrinseca, la nostra ricchezza interiore. Non dobbiamo crearla, ma scoprirla e coltivarla.

In questa Giornata internazionale della pace istituita dall'Onu, possiamo tutti noi prendere del tempo per riflettere sulla natura delle nostre menti. Facendo questo, in modo naturale renderemo fertile il seme innato della pace, innanzitutto nei nostri cuori e quindi per tutti gli esseri senzienti.


Con preghiere,

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa


***


Nuova Delhi, 21 settembre 2017


Cari amici di Dharma,

vi scrivo in seguito al terremoto che questa settimana ha colpito il Messico e in cui almeno 230 persone hanno perso le loro vite.

Mentre si continuano a cercare i sopravvissuti, teniamo nei nostri cuori le vittime, i loro cari, e tutte le persone coinvolte nel sisma.

É davvero difficile trovare le parole giuste in simili momenti di dolore, pertanto offriamo il nostro umile silenzio e preghiamo per la fine di ogni sofferenza.


Con preghiere e compassione,

Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa


Fonte: http://www.karmapa.org
Tradotto da C.R.

Libertà senza limiti


«Nello stato di libertà senza limiti si gioisce di tutto senza timore e allo stesso tempo si può ridere di tutto a squarciagola (come piaceva dire a un Lama Nyingma) perché in fin dei conti non c'è altro che la mente – perfetta e indistruttibile.
L'esperienza sempre più profonda che si fa, che ogni fenomeno è in relazione a noi stessi, dà origine a responsabilità e compassione nella vita quotidiana, facendo sviluppare le innumerevoli capacità innate in ognuno qui e ora.»


Lama Ole Nydahl
Tratto da Il Grande Sigillo

15 settembre 2017

Quando uno e uno fa più di due


Vi proponiamo la traduzione parziale di un'intervista rilasciata da Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Trinley Thaye Dorje all'Agence France-Presse (Afp) durante la sua visita al Karma Migyur Ling (Montchardon, Francia), occasione in cui il Karmapa ha anche presentato per la prima volta agli studenti sua moglie Rinchen Yangzom. L'intervista è stata rilanciata dai principali quotidiani francesi e da diversi media internazionali.


Uno dei principali leader del Buddhismo tibetano ha parlato con l'Afp del suo recente matrimonio con un'amica d'infanzia, una scelta che l'ha costretto ad abbandonare la vita monastica sebbene questo non preluda a un suo impegno politico.

Thaye Dorje, 33 anni, è stato designato sin dalla sua infanzia come la reincarnazione del Karmapa Lama, la massima autorità spirituale di uno dei quattro rami del Buddhismo tibetano, i Kagyüpa. É in India, dove è fuggito con la sua famiglia nel 1994, che il Karmapa a marzo ha sposato Rinchen Yangzom, 36 anni, nata in Bhutan.

«Ad essere onesto, all'inizio ho provato una sorta di angoscia» all'idea di essere sposato «e poi, in fin dei conti, è come se niente fosse cambiato», ha spiegato il giovane sposo dal centro di studi buddhisti di Montchardon, sui fianchi del Massiccio del Vercors (Isère), dove ha soggiornato durante la parte francese di un tour europeo.

«Mi riempie il cuore di gioia e, come accade sempre, questa gioia si riverbera all'esterno», ha continuato il maestro.

Su un piano più «profondo», il XVII Karmapa assicura che questa unione, che è stata annunciata dopo la celebrazione avvenuta in forma privata a Delhi, «sarà di beneficio per il lignaggio» di insegnanti reincarnati nel quale si inserisce.

[Questa la dichiarazione del Karmapa: «Innanzitutto, penso che porti gioia nel mio cuore e, come accade sempre, quando c'è gioia in te stesso automaticamente anche l'ambiente circostante in un certo senso condivide quella gioia. Chiaramente però, al di là di questo, sulla base di un livello più profondo di fiducia spirituale, per così dire, sento che per il futuro del lignaggio ci saranno dei benefici. [...]
Tuttavia, l'auspicio di continuare a condividere il mio coinvolgimento nella pratica del Dharma del Buddha è ancora molto presente».]

Amare in modo semplice
L'amore, come viene inteso in tibetano, «non coincide completamente con quello a cui rimanda la parola occidentale», sottolinea Thaye Dorje. «L'amore che io conosco si basa sulla mentalità tibetana e buddhista.» «Significa rispetto, un'autentica premura nei confronti dell'altro», un «attaccamento», senza che intervenga «la nozione di genere». «Ci prendiamo cura dell'altro, amiamo in modo semplice».

Sebbene continui a essere raro che un Lama si sposi, questo è già successo in passato nel caso del X Karmapa e del XV Karmapa: il matrimonio implica la rinuncia ai voti monastici, ma non impedisce di insegnare.

Interrogato su un suo possibile coinvolgimento nella vita politica, in un momento in cui il Dalai Lama si sta sempre più ritirando da essa, Thaye Dorje ricorda di aver passato anni in monastero e che quindi «non aveva dovuto prendere in considerazione l'ipotesi di assumere una qualsiasi responsabilità di tipo politico».

Tornato alla vita civile, si affida agli insegnamenti del Buddha su «la pratica della compassione e della saggezza» per non dovere «in futuro ricoprire tale genere di responsabilità».

Di ispirazione
Nonostante il suo titolo di XVII Karmapa venga contestato da altri due pretendenti, fra i quali Orgyen Trinley (nominato dal Dalai Lama, leader del ramo principale del Buddhismo tibetano), Thaye Dorje si rifiuta di alimentare il dibatto.

«Tutto è cambiamento nella vita» e i rischi sono «inevitabili», rimarca il maestro.

Per alcuni praticanti francesi incontrati durante i suoi insegnamenti, questo matrimonio «non cambia niente» nel loro legame con il maestro tibetano, né «nel valore dei suoi insegnamenti».

Secondo  Robert Ducassou, 58 anni, è «di grandissima ispirazione» vedere «questo giovane uomo» arrivare sulla scena occidentale «dicendo: "Mi sposo", perché il 99% delle persone qui presenti sono sposate o laiche. É davvero al passo coi tempi!».

Ludovic Hardy, 26 anni, da parte sua si rallegra di un'unione che va a «rompere» i preconcetti su cosa sarebbe un buddhista, e cioè «un monaco o uno yogi in una grotta». «Questo ci riporta all'importanza della condizione mentale e alle qualità della benevolenza, piuttosto che concentrarsi su degli aspetti esteriori». [...]


Fonte: http://www.afp.com
Su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=wA6FhkbmAvo
https://www.youtube.com/watch?v=_FVShExNejo
Vedi anche:
https://www.facebook.com/aljazeera/videos/10155931653318690/
Tradotto da C.R.