26 giugno 2015

Sua Santità il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje risponde alle vostre domande

Puoi consigliarci una buona pratica con cui possa iniziare chi non conosce il Buddhismo tibetano?
 
 
 

Secondo la tradizione, quando cominci la pratica del Buddhismo tibetano, prendi rifugio nei tre gioielli, e inizi con le pratiche preliminari. Personalmente, però, credo che se una persona parte davvero dal primo passo debba innanzitutto avere un atteggiamento esprimibile con queste parole: "Voglio essere una persona dignitosa. Voglio attingere alla ricchezza interiore che ho dentro." E' basandoti su queste fondamenta che in seguito potrai fare affidamento sugli aspetti tradizionali delle pratiche che ti vengono proposte.

Il primo passo, dunque, è la riflessione. Riconoscendo che questa ricchezza interiore si trova dentro di te, puoi considerare la tua stessa consapevolezza e provare a vedere se sono presenti una percezione e una comprensione intrinseche della legge di causa ed effetto, un innato senso di aspirazione alla verità e alla pace. Scoprire queste cose è già la prima pratica non tradizionale della via buddhista tibetana.

Per coltivare ulteriormente questa ricchezza interiore, puoi quindi iniziare con l'insieme delle pratiche tradizionali, riflettendo su questioni che sono fondate su logica e ragione.

Per esempio, ti sembra sensato il fatto che, se vuoi imparare qualcosa, devi farlo rivolgendoti a qualcuno che sia competente, e seguire il percorso che ti indica? E' ragionevole avere un'ottima e positiva attitudine? E' importante avere una certa decenza, che si tratti di come pensi, di come parli e di come ti comporti? E l'intenzione conta più di ciò che fai?

Se tutti questi interrogativi ti sembrano razionali e logici, hai già compiuto un passo sulla strada per comprendere maggiormente te stesso e attingere alla tua ricchezza interiore.

A quel punto, puoi anche esaminare gli aspetti tradizionali della pratica, per esempio le pratiche della tradizione Theravada, Mahayana e Vajrayana, verificando se ognuna di esse entra in risonanza con la tua stessa logica e ragione, come le domande che ho appena citato. In questo modo, eviterai di saltare semplicemente alla cieca in uno stile di vita.  

In caso contrario, se non fai niente di tutto questo quando inizi, puoi trovarti a fronteggiare un problema: avere l'impressione di doverti adattare a qualcosa che è totalmente nuovo. La pratica diventa di conseguenza un po' innaturale, e di tanto in tanto, o addirittura già all'inizio, può sembrarti che non si accordi  veramente con la tua natura, con la tua costituzione, e che tu ti stia soltanto adeguando.

Poniamo che tu sia nato e cresciuto in città, e che poi vada a vivere su una tranquilla isola remota. Potresti mettercela davvero tutta, ma sarebbe una sfida adattarsi. Dopo un po' di tempo, infatti, non sarà facile: non è facile all'inizio, non lo sarà a metà, e non lo sarà alla fine. Perché, sotto ogni aspetto, potresti avere la sensazione di doverti adeguare a qualcosa che non corrisponde realmente alla tua natura.

In modo simile, puoi avere una sorta di reazione allergica contro la pratica - e questo non va affatto bene! Al contrario, perché si tratti di adottare piuttosto che di adattarsi, devi rapportarti alla pratica come se esistesse già una connessione inerente. Per esempio, io sono tibetano, ma ho una connessione innata con l'est, l'ovest, il sud o il nord semplicemente perché sono un essere umano: da questo punto di vista, quindi, non c'è nessuna differenza, ed ecco che troviamo invece tantissime somiglianze. Non c'è alcun bisogno di adattarsi!
 
Il motivo per cui sto dicendo questo è che credo ci sia un rischio o un pericolo che è passivo, ma ha un grande peso. Si manifesta quando pensiamo: "Sono un essere umano, pertanto ho delle emozioni, e questo è ciò che sono. Perché quindi dovrei invece cercare di rimuovere tali emozioni? Facendolo, potrei semplicemente diventare una macchina. E se è questo lo scopo della spiritualità, la voglio davvero?"

Sebbene la logica di questo ragionamento sia corretta, è applicata in modo sbagliato. L'emozione non è parte di te, è solo un'abitudine temporanea: tu non sei intrinsecamente arrabbiato, o intrinsecamente una qualche altra emozione. Le emozioni passano. La strada verso la spiritualità ha a che vedere con la scoperta della tua vera natura, con l'attingere alla tua ricchezza interiore.

Comprendere questo punto porta quasi automaticamente a confutare l'idea secondo cui la spiritualità o la pratica sono un modo per alterare la vera natura di una persona.

Perciò, riflettere sulle nostre motivazioni, sulla logica e sui motivi per i quali pratichiamo sono i primi e importanti passi non tradizionali da compiere, prima di intraprendere la via buddhista tibetana più tradizionale. 
 
 
Tradotto da C.R.

23 giugno 2015

Sconfiggi per prima l'emozione negativa più forte

 
 
 
«Per sconfiggere un esercito nemico in modo rapido e riducendo al minimo possibile gli scontri, la strategia migliore è identificare il combattente più forte e abbatterlo per primo. Allo stesso modo, la maggior parte di noi presenta un'emozione negativa che è più forte di tutte le altre: se puoi iniziare purificando quella per prima, farai in modo che le altre perdano la loro forza e battano in ritirata, con una lotta relativamente contenuta. Per intaccare la forza delle emozioni negative devi innanzitutto comprenderle, e per capire qualcosa in modo appropriato devi osservarlo. Il modo migliore per esaminare una forte emozione negativa è farlo nel laboratorio controllato della tua stessa mente che dimora nella calma, libera dal pensiero.»
 

XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro (1952-2014)
Tratto da The Path to Awakening.
Tradotto da C.R
 
Nell'immagine: un fotogramma del film 300 di Zack Snyder

19 giugno 2015

 

«ed è dunque la tendenza e la corsa verso la totalità che ha nome amore.»
 
 
Platone
Tratto dall'intervento di Aristofane nel Simposio

Nella foto: Chakrasamvara in Union with Vajravarahi, statua del XIV secolo esposta al Rubin Museum of Art di New York
C.R.

16 giugno 2015

Sua Santità il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje commemora lo Shamarpa con una cerimonia di otto giorni

 
 
 
Dall'1 all'8 giugno 2015, Sua Santità il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje ha condotto le cerimonie tradizionali in onore di Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, il suo defunto insegnante e detentore del lignaggio Karma Kagyu, che ha lasciato questa vita un anno prima, secondo il calendario tibetano.

Il Karmapa ha guidato delle estese puja di Chakrasamvara, una forma buddhica importante nel lignaggio Karma Kagyu. E' stato inoltre realizzato un complesso mandala di sabbia di Chakrasamvara che è stato benedetto dal Karmapa e che, alla conclusione delle cerimonie, è stato simbolicamente distrutto per ricordare l'impermanenza.
 
 
Clicca qui per una galleria fotografica delle cerimonie
Tradotto da C.R.

14 giugno 2015

Riconoscimento Unesco a Lama Ole Nydahl

 
 
 
Il 13 giugno 2015, l'Associazione Unesco per il dialogo interculturale e interreligioso di Malaga (Spagna) ha assegnato a Lama Ole Nydahl e alla sua defunta moglie Hannah il riconoscimento per "Dialogo, coesistenza e pace".

Durante la cerimonia tenutasi al Palacio de Congresos di Malaga, il presidente Lorenzo Rodriguez de la Peña ha rimarcato il contributo dato da Lama Ole Nydahl e da sua moglie Hannah, venuta a mancare nel 2007, alla promozione della libertà di parola, della compassione, e dello sviluppo di pace e bontà. L'Associazione ha omaggiato anche Papa Francesco, conferendogli un'altra onorificenza.

In futuro, il riconoscimento per "Dialogo, coesistenza e pace" verrà assegnato annualmente. L'obiettivo dell'Associazione è rafforzare lo scambio umano tra individui, gruppi e istituzioni, in modo da promuovere la pace a livello personale e sociale, e contribuire quindi alla salvaguardia di valori culturali e religiosi che siano fondati sulla tolleranza e sulla libertà.

La Asociación para la Unesco promocion del Diálogo intercultural e interreligioso en Málaga è stata fondata nel 2006, ed è una delle associazioni facenti capo all'Unesco presenti in Spagna. I suoi membri rappresentano tutte le principali religioni del mondo e svariate organizzazioni culturali.
 
 
Tradotto da C.R.

13 giugno 2015

I Buddha di Bamiyan tornano in vita grazie a una proiezione 3D

 
 

 
Distrutti dai talebani nel 2001, i Buddha di Bamiyan (in Afghanistan) erano due colossali statue del Buddha, costruite nel III e nel V secolo d.C.. Grazie a una coppia di finanziatori cinesi, un team di artisti ha realizzato delle vere e proprie sculture olografiche, ricostruendo con la luce i due buddha e riempiendo gli spazi vuoti rimasti dopo la devastazione inflitta dai fondamentalisti. Le due sculture facevano parte di un importante complesso di interesse culturale, espressione della vitale tradizione buddhista che in passato fiorì nella regione, con risultati significativi anche dal punto di vista artistico. Dichiarato nel 2003 Patrimonio dell'umanità dall'Unesco, il sito è attualmente al centro di un progetto di ricostruzione.


C.R., M.S.





11 giugno 2015

La preziosa vita umana

 
 
 
«Gli insegnamenti del Dharma spiegano nel dettaglio cosa sia una preziosa vita umana. E non si tratta affatto di una mera generalizzazione: al contrario, per preziosa vita umana si intende precisamente la tua vita. Tu puoi praticare il Dharma, e quindi la tua vita è preziosa: tu hai la libertà di seguire il Dharma; tu hai tempo per partecipare alle conferenze sul Dharma; tu hai l'intelletto per capire il significato; infine, tu sei fisicamente in grado di praticare. Tutto ciò ti fa comprendere quanto tu sia fortunato.
Il seguente aneddoto tradizionale offre una buona metafora della preziosità della nostra esistenza umana. Un tempo, un mendicante trovò per strada un enorme rubino, ma non sapeva che avrebbe potuto ottenere una gran quantità di denaro in cambio della pietra. Ogni giorno, girovagava elemosinando del cibo, sebbene per tutto il tempo il rubino giacesse nella sua tasca. Alla fine, morì mendicante. Non avendolo usato, il rubino non ebbe alcun valore per lui. Questa storia molto semplice fa ben capire il fatto che, se non ti rendi conto di quanto inconcepibilmente preziosa sia la tua vita in questo preciso momento, essa è tanto utile quanto un rubino nascosto nella tua tasca.»


XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro (1952-2014)
Tratto da The Path to Awakening
Tradotto da C.R.


7 giugno 2015

 


«Solo se riusciamo a sentirci un buddha tra altri buddha tutto fila liscio e risplende, e solamente il coraggio, la gioia e l'amore contano qualcosa. Quei sentimenti condizionati che prima o poi si manifestano - e che noi percepiamo come spiacevoli, nonostante poi si dissolvano perdendo tutta la loro forza - vengono tutti avvertiti, pensieri ed emozioni, per ciò che sono: fenomeni passeggeri nello spazio. Sapendo che le impressioni positive ci rendono liberi, e quelle negative ci asserviscono, guardiamo a quelle strane condizioni emotive stupendoci che siano ancora lì o magari domandandoci dove siano rimaste nascoste per così tanto tempo. Nulla ci può disturbare: dopo anni ricchi d'amore, e vissuti con tempra, ormai sappiamo che il principio cosciente è indistruttibile indipendentemente da ciò che prova.
Raggiunta la vetta della montagna, ci gustiamo il panorama tutto intorno. Abbiamo maturato un'esperienza che ha liberato la nostra visione e siamo forti del fatto che sul cammino verso la cima abbiamo condiviso tanto con molte persone. Pertanto, invece di tenerci stretta la gioia, ci rendiamo utili agli esseri nel qui e ora, come e quando possiamo.»
 
 
Lama Ole Nydahl

4 giugno 2015

Commemorazione per il primo anniversario della morte del XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro

 
 
 
Domenica 31 maggio, Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje ha guidato una giornata di tributo dedicata a Sua Santità Kunzig Shamar Rinpoche, venuto a mancare esattamente un anno prima secondo il calendario tibetano. Gli ospiti sono stati accolti presso il Karmapa International Buddhist Institute (Kibi) a New Delhi, in India, e le reliquie dello Shamarpa sono state sistemate nella stanza dell'altare.

Tutti i presenti hanno recitato le preghiere di auspicio, osservando poi un minuto di silenzio. Sono quindi seguiti i discorsi tenuti dal direttore dell'istituto, il professor Sempa Dorje, e da Lama Jigme Rinpoche, fratello di Shamar Rinpoche e segretario generale del Karmapa.

Il Karmapa ha pronunciato il discorso conclusivo, dopo il quale è stato proiettato il documentario sul viaggio del kudung (le spoglie mortali) dello Shamarpa.

Per continuare la commemorazione del suo insegnante, il Karmapa guiderà la puja di Chakrasamvara ogni giorno fino all'8 giugno.


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Fonte: http://www.karmapa.org
Tradotto da C.R.