23 novembre 2013

Sua Santità il XVII Karmapa Trinlay Thaye Dorje risponde alle vostre domande - parte II

• Trovare un equilibrio: comprendere l'impermanenza è una parte importante nello sviluppo della motivazione per praticare.  D'altra parte, le persone laiche in genere sono ancora molto prese dal lavoro e dalla famiglia, e il tempo che rimane per lo studio del dharma, per la riflessione interiore e per la meditazione diventa poco. Dovremmo deliberatamente cercare di limitare il tempo che dedichiamo al lavoro, trovando un impiego meno febbrile, e cercare di non sposarci (il matrimonio, infatti, incrementa gli impegni familiari), così da avere effettivamente del tempo per meditare? Penso che la pratica sia molto importante; se sopravviviamo al nostro prossimo respiro, tuttavia, il pane e il burro, la famiglia e gli amici sono anch'essi importanti. Al giorno d'oggi è impossibile essere come Milarepa ed essere così estremi da vivere cibandosi di sole ortiche. Qual è il tuo consiglio per noi laici relativamente al modo in cui bilanciare la pratica e le nostre vite ordinarie?



Innanzitutto, dobbiamo essere consapevoli del valore della pratica, e credo che la persona che pone questa domanda sembri comprendere tale importanza.

Per gli altri, affinché possano decidere come mettere in equilibrio tali cose, e anche per capire le risposte,  penso che sia essenziale riconoscere l'importanza del dharma del Buddha.

Essere consapevoli di tale valore è profondamente legato al riconoscimento dell'importanza delle altre persone e della connessione con esse. In questo caso, la domanda verte sulla famiglia - un aspetto che è direttamente collegato agli insegnamenti del Buddha. In un certo senso, quindi, l'idea di separare il tempo da dedicare alla famiglia e il tempo da dedicare alla pratica è un po' più complicata di quanto sembri a prima vista.

Perciò, per prima cosa dobbiamo comprendere sul serio il valore e il significato del dharma del Buddha. Il passo successivo è di domandare a noi stessi quanto segue: "Che cosa posso fare, in base a dove mi trovo proprio ora, secondo le mie condizioni individuali e il mio tempo?"

Questa domanda ha interamente a che fare con la gestione del  nostro tempo, quindi di nuovo possiamo chiedere a noi stessi: "Che cosa riesco a fare?". Naturalmente, dobbiamo considerare questa questione in modo davvero realistico, dal punto di vista di ciò che è possibile fare, e anche dal punto di vista di cosa è necessario e di cosa è superfluo. Possono esserci molte cose a cui dedichiamo il nostro tempo che sono del tutto superflue, e credo che a quel punto dobbiamo trovare il coraggio di riuscire in qualche modo a liberarci - gradualmente, piano piano - di queste attività non necessarie.

Queste potrebbero cambiare da una persona all'altra. Per alcuni, forse, la pittura è utile, è un modo per essere in qualche maniera di beneficio per sé e per gli altri; per altre persone, invece, dipingere potrebbe essere un' assoluta distrazione. Dobbiamo valutare di conseguenza. Quello che ci viene richiesto è di esaminare con onestà ciò che possiamo fare, ciò che riusciamo a fare, e ciò che è necessario e porta beneficio.

Perciò, ritengo che se riflettiamo su questi aspetti possiamo respingere questa idea secondo cui non c'è abbastanza tempo. Davvero, semplicemente passando attraverso queste domande, stiamo di fatto producendo del tempo - stiamo già facendo dei progressi. Quantomeno sviluppiamo una comprensione più profonda della nostra situazione.

Una volta che abbiamo esaurito queste domande, allora credo che ci rimanga l'ultimo passo: esso consiste nell'organizzare la nostra vita, così da essere in grado di fare tutto ciò che è necessario e utile. Nello specifico, dobbiamo creare del tempo per meditare; dobbiamo creare del tempo per gli altri; dobbiamo fare ogni cosa, e in qualche modo rendere il tutto abbastanza bilanciato ed equo. E' difficile trovare un tale equilibrio, ma è importante pianificare la nostra vita in questo modo. E' anche fondamentale ricordarci che il dharma buddhista tocca ogni aspetto della nostra vita e delle nostre esperienze e le nostre connessioni con gli altri, e che quindi in un certo senso ogni momento è anche un'opportunità per praticare e per trovare un equilibrio.
 
 
Tradotto da C.R.


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