«La parola della dakini è talvolta un insegnamento provocatorio che, puntando alla crescita degli adepti, viene a intaccare l'ombra della loro coscienza, combattendo innanzitutto il demone dell'arroganza e dell'autocompiacimento. A poco a poco la dakini scalfisce sia il sentimento di onnipotenza dell'ego che la dimensione distruttiva a questo associata e, guidando gli adepti nel loro progressivo ridimensionamento della sfera del desiderio, li conduce al superamento dell'esperienza stessa di separazione generata dal desiderio.
Quasi come un'eco non immediatamente riconosciuta, la dakini viene a svelare l'essenza delle cose - quell'essenza ancora solamente intuita e non ancora realizzata dagli adepti - mostrando la via per il superamento di ogni dualismo attraverso il superamento della dicotomia piacevole/spiacevole.»
Quasi come un'eco non immediatamente riconosciuta, la dakini viene a svelare l'essenza delle cose - quell'essenza ancora solamente intuita e non ancora realizzata dagli adepti - mostrando la via per il superamento di ogni dualismo attraverso il superamento della dicotomia piacevole/spiacevole.»
Carla Gianotti
Tratto da Donne di Illuminazione. Dakini e demonesse, madri divine e maestre di Dharma
Tratto da Donne di Illuminazione. Dakini e demonesse, madri divine e maestre di Dharma
Nella foto: Saggezza Rossa (scr. Vajravarahi; tib. Dorje Pamo), buddha femminile della saggezza suprema e ultima di tutti i buddha.
M.S.
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