«In molte scuole si prende anche rifugio nel maestro; questo è il rifugio più importante nella Via di Diamante (il Buddhismo tibetano), così come nello Zen giapponese e nel Chan cinese. Egli permette l’accesso diretto alla ricchezza dell’illuminazione. Viene anche chiamato Lama (tib. – sanscr.: Guru), e il suo amore per tutti gli esseri dovrebbe essere lo stesso che una madre nutre per il suo bambino. Insieme al rifugio esterno di Buddha, insegnamenti e amici sulla via, da lui riceviamo anche le Tre Radici che permettono una crescita veloce: benedizione che dona fiducia, metodi che aprono la mente e protezione che dona attività e rende tutto pari a un passo sulla via.
Dunque, il Lama incarna l’intero rifugio e più profondi sono i metodi più rilevante lui diventa. Camminare ci viene spontaneo, e quando stiamo imparando a guidare vale la pena avere un insegnante, ma nessuno è in grado di perfezionare il volo senza prendere lezioni. Nel Buddhismo, come in tutti gli altri campi della vita, niente è più considerevole dei valori con i quali ci allineiamo; gli eredi del Buddha trasmettono agli studenti, non appena questi sono in grado di capire, il messaggio che solo la mente può essere un rifugio permanente.»
Dunque, il Lama incarna l’intero rifugio e più profondi sono i metodi più rilevante lui diventa. Camminare ci viene spontaneo, e quando stiamo imparando a guidare vale la pena avere un insegnante, ma nessuno è in grado di perfezionare il volo senza prendere lezioni. Nel Buddhismo, come in tutti gli altri campi della vita, niente è più considerevole dei valori con i quali ci allineiamo; gli eredi del Buddha trasmettono agli studenti, non appena questi sono in grado di capire, il messaggio che solo la mente può essere un rifugio permanente.»
Lama Ole Nydahl
Tratto da The Way Things Are
Tradotto da M.S.
Immagine: Lama Ole, che indossa la veste tradizionale del protettore Mantello Nero, durante le cerimonie del Kagyü Monlam a Bodhgaya.
Photo credit: Tokpa Korlo
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