13 gennaio 2017

Una vita da buddhista: il progetto di Karma Guen

 
«Proseguimmo a sud verso la "Porta dei Leoni", dove l'alta pianura della Castiglia scivola fino nel Mediterraneo. Una zona montuosa piena di fascino a est di una fortezza storica ora era diventata nostra, e io la chiamai Karma Guen. Verso qualsiasi direzione il panorama era straordinario. Una sede nei Pirenei, con lo stesso nome dato dal Karmapa. Era quello il modo concreto per onorare i suoi auspici.
A quel tempo Karma Guen non era che due schiere di case diroccate di campagna. Erano situate sul versante orientale, a metà strada tra l'oceano e il passo di montagna della "Porta dei Leoni" appena incrociato. Il sentiero accanto era stato percorso per migliaia di anni da tutti, dai Fenici ai Vandali. Già nella primavera del 1989, i lavori di costruzione erano a buon punto. Duecentocinquanta studenti potevano soggiornarci comodamente durante i corsi di pratica della morte consapevole. Da allora ho tenuto ogni anno un corso a Karma Guen, mentre Pedro si accerta che ogni cosa funzioni al meglio. Proprio ora sta prendendo forma in quella sede un importante progetto di traduzioni. Avere tanti e tali testi di trasmissioni, tradotti propriamente, eserciterà un influsso di grande beneficio. Chiunque ritenga che gli idealisti non possono incidere sul mondo d'oggi deve solo osservare gli sviluppi che stanno avvenendo a Karma Guen. [...]
Tantissime persone hanno contribuito alla ricostruzione di Karma Guen. Qui faranno molto probabilmente la loro ricomparsa le prime grotte di yogi e le traduzioni del Kanjur del Buddha. Nell'area centrale è stato costruito uno stupa della Ruota del Tempo alto tredici metri.»


Lama Ole Nydahl
Tratto da Oltre tutte le frontiere


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