20 agosto 2018

Il vero significato degli insegnamenti del Buddha


«Diventare buddhista non vuol dire adottare uno stile di vita particolare, vestirsi in un determinato modo o infilarsi un certo numero di rosari attorno al collo. Significa innanzitutto interrogarsi sul modo in cui concepiamo e percepiamo il mondo; questa introspezione ci permette di diventare consapevoli delle nostre abitudini e dei nostri difetti. Le istruzioni date dal Buddha, guidando questo processo, costituiscono un manuale che ci dà la possibilità di crescere verso una maggiore libertà e di accedere quindi alle nostre qualità innate.

Scoprire culture diverse è interessante e di arricchimento, ma non è questo l'obiettivo degli insegnamenti buddhisti. Il Buddha ha condiviso la sua scoperta con l'auspicio che la sua esperienza fosse utile per gli altri. Il suo messaggio ci invita a conoscere noi stessi, a osservare i concetti, le idee e i sentimenti che sperimentiamo e a comprendere che essi colorano le nostre percezioni e orientano le nostre azioni – azioni per le quali dobbiamo assumerci la responsabilità e le cui conseguenze ci ritroveremo inevitabilmente ad affrontare.

Si dice che il Buddhismo sia universale, perché trascende qualsiasi nozione di tempo e di cultura: un pastore del Medioevo può utilizzarlo tanto facilmente quanto un uomo d'affari del XXI secolo. Detto questo, però, l'assimilazione degli insegnamenti non può essere esclusivamente intellettuale; sebbene la conoscenza e la competenza, abbinate, costituiscano un passo importante non sono fini a se stesse. In quel caso il Buddhismo sarebbe semplicemente un dogma, un insieme di regole da seguire e non ci sarebbe alcun tipo di responsabilità personale. Gli insegnamenti del Buddha, invece, non hanno altro scopo che la loro applicazione individuale, qualunque siano la natura, lo stile di vita o l'età della persona. 
Questo cammino di saggezza comincia con una semplice osservazione: tutti gli esseri desiderano la felicità e nessuno vuole soffrire. Sulla base di questa constatazione il Buddha Shakyamuni ha intrapreso una ricerca per trovare la felicità duratura, una felicità che non fosse soggetta ad alterazioni dovute al tempo o al cambiamento e, per raggiungere questo obiettivo, come prima cosa ha identificato le cause che ci impediscono di essere felici in modo tale che possiamo agire su di esse.»


Lama Jigme Rinpoche
Tratto da The Handbook of Ordinary Heroes
Tradotto da C.R.

Nessun commento:

Posta un commento