5 novembre 2018

Good old days in Kathmandu – Omaggio al XVI Gyalwa Karmapa


Oggi, secondo il calendario occidentale, è l'anniversario del parinirvana del grandioso XVI Gyalwa Karmapa Rangjung Rigpe Dorje (1924-1981). Gli rendiamo omaggio con un ricordo del XIV Kunzig Shamar Rinpoche Mipham Chokyi Lodro che testimonia la sua capacità di giocare in modo consapevole e impavido con lo spazio, e il rapporto speciale che lo legava a Lama Ole Nydahl. 


«Gli hippie dall'Occidente arrivavano a frotte a Kathmandu. I commercianti nepalesi portavano da Lhasa merci tibetane di ogni genere e le vendevano a Kathmandu, in particolare vestiti; perciò capitava spesso di vedere ragazze hippie che indossavano le tonache maschili dei Lama e ragazzi hippie vestiti con le chuba delle donne tibetane. Fumavano molta marijuana. Tra questi, c'erano un giovane uomo e una giovane donna che portavano giubbotti e borracce militari dall'aspetto strano provenienti dall'Afghanistan e che salivano sempre presso il nostro monastero sulla collina di Swayambhu, dove molte persone erano in attesa. La ragazza non parlava molto, mentre il ragazzo era un uomo grande e grosso, sorridente, che stringeva la mano a tutti – la stringeva forte e le persone strillavano. Questa coppia erano Hannah e Ole, e in quel periodo venivano sempre a Swayambhu. Tutte le volte che Sua Santità il Gyalwa Karmapa usciva dal monastero e li vedeva, scherzava con Ole, gli porgeva la mano e poi la tirava indietro urlando, come se Ole gliel'avesse rotta. Scherzava sempre con lui.
Dopo alcune settimane si sviluppò un rapporto d'amicizia tra Sua Santità e quell'uomo danese. Ole aiutava il Karmapa a scendere le lunghe e strette scale che partivano dalla cima della collina, tenendolo per mano. Era un ragazzo davvero forte! E in questo modo accadde che quel giovane hippie fosse sempre presente e pronto ad assistere Sua Santità, visto che questi era sovrappeso e le scale erano veramente lunghe, strette e insidiose. In modo naturale il fatto che Ole fosse lì per aiutarlo divenne un'abitudine.
Un giorno il Karmapa fece una cosa molto pericolosa. Sul lato orientale di Swayambhu c'è una lunga scala di pietra, molto ripida. Sua Santità e le altre persone iniziarono a scendere. Il Karmapa fu davvero imprudente: tutto a un tratto, saltò sulla schiena di Ole; se Ole fosse caduto, entrambi avrebbero cominciato a ruzzolare giù per i gradini di pietra. Quando i presenti videro cosa stava succedendo, si misero tutti a urlare e guardavano pieni di paura. Ma Ole, con Sua Santità il Gyalwa Karmapa sulla schiena, riuscì a rimanere in equilibrio; le sue gambe tremavano, ma iniziò a portare il Karmapa scendendo lungo le centinaia di gradini intagliati nel fianco della collina. La folla si mise ad acclamare quel ragazzo dai capelli chiari. Dopo quell'episodio, Ole cominciò a piacere a tutti i buddhisti nepalesi e tibetani a Kathmandu.»


La testimonianza di Shamar Rinpoche è riportata da Erik Curren in Buddha's Not Smiling
Tradotto da C.R.
Ringraziamo D.G. per la segnalazione




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