Cari amici nel Dharma,
il Losar è una festività che ricorre ogni anno e che si tiene alla fine del ciclo dell'anno lunare. Molti paesi asiatici lo festeggiano dopo l'annuale raccolto delle colture, il trasferimento del bestiame e altri lavori pesanti di ogni tipo.
Qualsiasi messaggio che suggerisca di eliminare l'allegria in un'occasione come questa, o in qualunque altra circostanza, può apparire cupo o sembrare che in qualche modo stia rovinando il divertimento. Può dare l'impressione che ci venga chiesto di rinunciare al buon umore a causa di un qualche avvenimento sfortunato. Quando si esorta a sostituire un'occasione di allegria con una religione o una pratica religiosa, si può rendere lo stato d'animo ancora più spento!
Spero di non causare una simile atmosfera chiedendovi, cari amici nel Dharma, di praticare invece di festeggiare questa celebrazione annuale. Senza dubbio ci sono tanti compagni di pratica per i quali il "Losar" non è parte della loro cultura; tuttavia molti, col passare del tempo, hanno sviluppato una connessione con le tradizioni del Buddhismo tibetano e quindi provano una vicinanza con il sentimento asiatico del Losar. Vorrei pertanto cogliere quest'opportunità per condividere alcuni pensieri su tale evento.
Le feste, di qualsiasi tipo siano, dovrebbero essere piacevoli. Quando però qualcosa – qualunque cosa – ci viene imposto, sembrano manifestarsi delle emozioni che oppongono resistenza. È difficile costringere qualcuno a divertirsi, chiaramente. E spesso nelle società il tentativo di forzare la gioia pare essere una delle cause principali dell'ansietà o dukkha. L'intenzione è forse nobile, ma il mezzo in un certo senso manca di abilità. La pratica del Buddhadharma, invece, dovrebbe essere quella dei mezzi abili.
Ogni istante della nostra vita è degno di essere festeggiato. Non importa quanto banale possa sembrare un'attività, che si tratti del lavare i piatti, del potare gli alberi o del camminare, ogni singolo momento è una celebrazione. E non importa quanto rilevante possa sembrare un'attività, che si tratti del fare una scoperta fondamentale in ambito medico, del governare una nazione, del crescere i figli o dell'insegnare agli studenti, ogni singolo momento è una celebrazione. La preziosa pratica del Buddhadharma è il mezzo attraverso il quale il nostro auspicio di assistere a questi istanti può essere esaudito.
Più cerchiamo di sviluppare un rapporto con la pratica del Buddhadharma, più sarà facile e sciolto abbandonarsi alla corrente del cambiamento, convivere con l'impermanenza.
A quel punto, non ci sarà alcun bisogno di imporre la gioia a noi stessi. A quel punto, ogni giorno sarà un Losar.
Con compassione,
Thaye Dorje
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa
Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa
Fonte: https://www.karmapa.org
Tradotto da C.R.