8 settembre 2025

Messaggio del XVII Karmapa Thaye Dorje in occasione del parinirvana di Maniwa Sherab Gyaltsen Rinpoche


 

Cari tutti, 

trovate di seguito la traduzione della lettera di Karmapa in occasione del parinirvana di Sherab Gyaltsen Rinpoche. 


Cari amici del Dharma,

il venerabile Maniwa Sherab Gyaltsen Rinpoche, chiamato affettuosamente anche "Lama Rinpoche", è stato uno dei maestri più amati e rispettati nell'ambito del nostro lignaggio Karma Kagyü. La storia della sua vita e delle sue ampie attività illustra abbondantemente il suo profondo impegno verso il Dharma insegnato dal Buddha e a beneficio degli esseri senzienti.

Conoscevo Lama Rinpoche fino dall'infanzia, e già a partire dal nostro primo incontro si è sempre preso cura di me come un nonno amorevole, con la sola aspirazione di portare a compimento gli auspici del compianto Shamar Rinpoche e fino al suo ultimo afflato di vita. La realizzazione di questi auspici, così come l'impegno che aveva preso nei confronti del grandioso XVI Karmapa, altro non significavano se non dedicare la sua vita alla pratica del Dharma, e Lama Rinpoche era l'incarnazione vera e propria di questa dedizione.

Ora la sua presenza fisica se ne è andata da questo mondo, e tale perdita ci lascia tutti con un senso di profonda tristezza, il senso di cosa significa avere un amico a livello spirituale e cosa significa perdere la manifestazione tangibile di quell'amico.

Nonostante la forma di Lama Rinpoche che abbiamo conosciuto e a cui ci siamo abituati si è dissolta, la sua attività continuerà di certo in modi che non riusciamo a immaginare. L'attività di un bodhisattva non diminuisce e se abbiamo sufficiente merito si manifesta poi perfino in modi a cui non siamo abituati.

Mentre Lama Rinpoche è stato d'ispirazione per un numero incalcolabile di esseri aiutandoli a creare un legame con il Dharma del Buddha, egli stesso era e sempre è rimasto uno dei pochi che mai si è aspettato di essere adorato o idolatrato da noi in alcun modo.

Da parte sua l'amore, il rispetto e la devozione verso il XVI Karmapa erano immense, al di là di quanto noi riusciamo a comprendere. Perché? Perché tutti noi abbiamo una nozione preconcetta di ciò che è la devozione, e perfino se pensiamo di capire cos'è la devozione, non c'è modo che possiamo saperlo davvero. In effetti, non siamo in grado di dire che cos'è la devozione, riusciamo solo a dire cosa non è, e di certo non è niente di comparabile all'adorazione o all'idolatria.

Cari amici del Dharma, questo periodo che segue il parinirvana di Lama Rinpoche non è per noi un momento di festa. Naturalmente la morte di per se stessa non è una cosa negativa, e le persone come Rinpoche non hanno paura di morire; in realtà accettano e addirittura festeggiano la morte allo stesso modo in cui accettano e celebrano la nascita. Tuttavia, a partire dalla nostra prospettiva ordinaria, abbiamo delle nozioni preconcette che riguardano la morte e perciò può essere una fonte di grande turbamento.

Dunque, invece che un periodo di celebrazioni, per noi che rappresentiamo la prossima generazione questo parinirvana è un'opportunità per riflettere su che cosa questo momento significa per noi. La generazione dei nostri anziani se ne sta andando, uno dopo l'altro, e questo dovrebbe portare a chiederci se saremo in grado di continuare ciò che hanno raggiunto.

È vero che a partire da una profonda comprensione buddhista il motivo per cui Manjushri viene rappresentato come un ragazzo giovane sta nel fatto che, si dice, la saggezza va trovata nella giovinezza grazie alla freschezza, curiosità e forza di volontà che essa incarna. Ma nonostante la giovane generazione possieda queste qualità, il parinirvana di Lama Rinpoche e di altre figure di riferimento del nostro lignaggio venute a mancare recentemente dovrebbe davvero portarci alla domanda «Siamo pronti?».

Personalmente ho molti dubbi, non per ciò che riguarda le nostre capacità, ma se abbiamo sufficiente esperienza. Quando dico "esperienza" non parlo di qualcosa di asciutto e sterile, ma mi riferisco a quanto tempo abbiamo passato sulla nostra pratica. Se abbiamo passato molto tempo sulla pratica, allora il resto seguirà spontaneamente.

Il parinirvana di Lama Rinpoche è una grande possibilità per noi di prenderci del tempo e avere cura delle figure di riferimento che ancora abbiamo nel nostro lignaggio, non importa quante siano; per imparare da loro e seguire il loro esempio. Non si tratta di essere capaci o meno di gestire le nostre organizzazioni buddhiste o di sostenere le società basate sui principi del Buddhismo. Significa seguire il loro esempio spirituale, o il loro esempio di pratica perché gli insegnanti come lo scomparso Lama Rinpoche e i suoi pari sono il modello per ciò che riguarda la capacità di implementare gli esempi di pratica dei loro stessi anziani.

Questo è il nocciolo della questione. Altrimenti, non importa quanti monasteri e centri di Dharma riusciamo a fondare, saranno semplicemente un'altra ditta, un'altra organizzazione. Avremo un'abbondanza di metodi ma non sapremo cosa farcene.

In termini di perdita, allora, sul serio abbiamo perso il nostro prezioso Lama Rinpoche? Penso che se non siamo capaci di applicare la pratica come hanno fatto lui e i suoi predecessori, è come se lo perdessimo per sempre. Ma se siamo in grado di essere curiosi, riflessivi, di osservare e stare attenti, allora forse c'è una speranza di non perderlo davvero.

Sento di conseguenza che il vero insegnamento del parinirvana di Lama Rinpoche è che la pratica del Dharma è la chiave, ed è anche un promemoria del fatto che presto non ci sarà alcun amico spirituale che ci tenga d'occhio per vedere se stiamo praticando o meno, o se la nostra pratica sta andando nella giusta direzione. La generazione dei veri praticanti si sta assottigliando via via e sempre più, quindi sta a noi controllare se stiamo praticando, e se stiamo praticando bene.

Comunque, se sappiamo che stiamo praticando e, più di ogni altra cosa, se ci piace praticare, come lo scomparso Lama Rinpoche e quelli come lui, allora sento che non abbiamo molto di cui preoccuparci. Se ci saranno dei giorni belli o meno, se ci sarà bel tempo o meno, se la stagione che sta arrivando sarà buona o meno, fintanto che ci piace la pratica non sarà così importante.

Con le mie preghiere,

Thaye Dorje, S.S. il XVI Gyalwa Karmapa



Traduzione di M.S. 



E' possibile trovare la lettera in originale in inglese al link: 

https://www.karmapa.org/karmapas-message-on-the-parinirvana-of-maniwa-sherab-gyaltsen-rinpoche/

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