25 febbraio 2015

Comprendere la paura è di beneficio?

 
 
 
Paura. Tutti ne facciamo esperienza.
 
Potremmo essere in ansia per i nostri cari, per la nostra autostima, per il fatto che stiamo invecchiando o ancora per la morte. Oppure, leggendo le notizie, potremmo vedere storie di violenza, tragedie sulle strade o sulle ferrovie dell'India, dettagli sull'ultimo allarme sanitario.
 
Le cose che temiamo cambiano in base a chi siamo come individui, e all'ambiente in cui viviamo. In una società mossa dalla competizione, potrebbe preoccuparci il fatto di non stare al passo con i nostri consimili, i vicini o i colleghi. In una cultura animata dall'accumulazione di ricchezza materiale, potrebbe spaventarci la sensazione di non avere 'abbastanza', o di non possedere la stessa quantità di denaro che hanno gli altri.
 
Simili paure sono estremamente comuni, ma la buona notizia è che sperimentare la paura non è una cosa negativa: significa che sei vivo. Essere schiacciato dalla paura, invece, è qualcosa di diverso.
 
La paura nel Buddhismo
 
Il Buddha stesso, prima di raggiungere l'illuminazione, provò paura come chiunque altro: anch'egli temeva l'invecchiare, l'ammalarsi e il morire, ma si rese conto che la paura è come una profezia che si autoavvera. Se non capiamo la natura ciclica di questo mondo, infatti, ciò che ci spaventa continuerà a ripetersi.
 
Se in questo momento e in questa vita abbiamo paura di qualcosa, e non riusciamo ad averne una reale comprensione, lo stesso schema si ripeterà in momenti futuri, in vite future.
 
In termini buddhisti, solo quando liberiamo noi stessi dalle cause (karma o azioni causali, e kleshas o emozioni di disturbo), dalle condizioni (schemi abituali e tendenze), e dagli effetti (le varie esistenze) della paura, possiamo davvero iniziare a vincerla.
 
L'idea di avere la meglio sulle emozioni di disturbo e sulle azioni non virtuose potrebbe sembrare più facile a dirsi che a farsi. Il nostro futuro, però, dipende da questo. Esiste infatti una forma maggiore di paura che potrebbe mettere a repentaglio tutto ciò che è buono nel nostro mondo. Questa paura o, forse più precisamente, 'terrore' nasce quando ci arrendiamo di fronte alle nostre emozioni negative, ignorando la legge universale del karma e della causalità. Nel momento in cui non prestiamo fede alla causa ed effetto, e non riconosciamo la natura ciclica della paura e della stessa vita, siamo capaci di commettere ogni genere di atrocità. Cedendo alla paura, facciamo tremare le fondamenta della virtù, e rischiamo di smarrire il tessuto morale della nostra società. Quando non siamo in grado di capire la paura, essa diventa un nostro nemico.
 
Vincere la paura comprendendola
 
Fortunatamente, in quanto esseri umani abbiamo un vantaggio unico quando si tratta di sopraffare la paura.
 
Gli altri esseri senzienti, come ad esempio gli animali, sperimentano la paura e altre emozioni, ma sono limitati dal fatto di usare solo i cinque sensi. Al contrario, noi esseri umani possiamo cercare di esaminare la paura e capire cosa sia, servendoci della logica, del ragionamento, e soprattutto delle nostre qualità interiori, come la capacità della mente di guardare dentro se stessa.
 
Comprendere la paura e vincerla sono due cose strettamente collegate. La paura stessa, infatti, deriva da una mancanza di conoscenza e comprensione in merito a ciò che è 'sconosciuto'. La soluzione sta quindi nel capire la paura: non si tratta di sbarazzarsene, bensì di riconoscerla come una parte della vita, cercando di incanalarla per scopi positivi. Quando comprendiamo la paura, essa diventa una nostra amica.
 
Gli esseri umani hanno una scelta unica e un'opportunità di sconfiggere la paura. Forse non siamo sempre in grado di vedere questa scelta, specialmente in quei momenti in cui ci sentiamo spaventati, ma essa è presente. Se usare o meno questa opportunità, sta a noi a deciderlo. 
 
Uno degli aspetti peggiori della mancata comprensione della paura è il fatto che può farci sprecare tempo, che è così prezioso. Se abbiamo un atteggiamento non virtuoso, o non capiamo la vera natura delle nostre emozioni, la paura può accumularsi fino a diventare schiacciante. Ci sentiamo sconfitti. In un'ottica buddhista, in quel momento abbiamo dimenticato che esiste la compassione, che sarà la compassione a prevalere: in questo momento di dimenticanza, la nostra paura aumenta.
 
Incanalare la paura per sviluppare la gentilezza amorevole 
 
 
 
Quando affrontiamo la paura con un'attitudine virtuosa, possiamo usare il ragionamento e la logica per sconfiggerla. Attraverso la meditazione, parlando con i nostri cari, o in altri modi, riusciamo a rivelare lo 'sconosciuto' e a togliere alla paura la sua forza. Analizzandola, scopriamo una semplice e potente verità: la paura non è né buona né cattiva, è neutrale. Ad essere positivo o negativo è il modo in cui noi rispondiamo e ci rapportiamo ad essa: come la comprendiamo, la affrontiamo, la incanaliamo. E' simile a qualsiasi altro strumento che possiamo trovare nella vita. Ci rendiamo conto che la paura non ha un'esistenza inerente perché, se così fosse, non potremmo affatto sperimentare la pace o la compassione.
 
Quando capiamo che siamo noi, e non le nostre emozioni, ad avere la forza, siamo in grado di canalizzare la nostra paura in modo positivo. Comprendere la paura ci aiuta a essere persone perbene, gentili e amorevoli; se siamo cortesi e di buon cuore, poi, possiamo anche far fronte alla paura più facilmente. Questa forma di circolo virtuoso, o ciclo karmico, riserva un'enorme speranza per l'umanità.
 
Da un punto di vista buddhista, l'origine di tutti i problemi presenti nella nostra società sta in una mancanza di comprensione, in una paura dello sconosciuto. Dobbiamo sfidare questa ignoranza usando la logica e il ragionamento, e attingendo alle nostre illimitate risorse interiori di saggezza e compassione: in questo modo, rendiamo manifesta la speranza - non solo per noi stessi, ma per il nostro mondo. Comprendere la paura implica capire noi stessi, capire meglio cosa sia la compassione, cosa significhi essere umani.
 
Forse, il maggior beneficio nel fronteggiare e vincere la paura è che non perdiamo tempo: anzi, usiamo la nostra paura per focalizzarci di più sul prezioso presente. Sappiamo tutti che ci troviamo di fronte a delle gravi sfide, in India e in tutto il mondo. Non dobbiamo sprecare un singolo istante perché ogni momento è un'opportunità. Dobbiamo affrontare le nostre paure con coraggio, con comprensione, e gentilezza amorevole per tutti gli esseri senzienti.
 
 
XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje
Is Understanding Fear Beneficial?, intervista a The Huffington Post India del 24 febbraio 2015
Tradotto da C.R.
 



Nessun commento:

Posta un commento