5 gennaio 2016

Lettera di Lama Ole Nydahl per il nuovo anno

 
31 dicembre 2015



Miei carissimi studenti e amici,
 

spero che abbiate a portata di mano una sedia, perché questa presentazione sarà più lunga del solito.

Porta l’influenza della nostra più recente esperienza nelle grotte di Maratika, in Nepal, un luogo unico.
Vorremmo condividere quanto successo in quest’ultimo anno, per andare avanti verso il futuro nel modo migliore possibile: un numero incalcolabile di persone idealiste si fidano di noi, e questo è il momento in cui molte decisioni arrivano a maturazione!
 
Tutti coloro che tengono in grande considerazione una solida crescita umana saranno felici degli sviluppi avvenuti nel corso dell’anno, e del modo in cui mettiamo insieme i nostri sforzi per condividere la forza del Buddhismo della Via di Diamante per il bene di innumerevoli amici; per noi questi sono punti centrali già all’inizio, quando prendiamo rifugio. E niente può dare un beneficio maggiore al mondo delle nostre attività e visione, che portano alla liberazione e all’illuminazione.
 
Gli amici che ancora non sono stati in viaggio con noi spesso chiedono cosa significa un anno in viaggio con il Lama; quindi eccovi un resoconto degli avvenimenti principali di questo vivace 2015 passato con Ale, Tomek e molti altri.
 
Destreggiarsi per seguire eventi mondiali che nessuno di noi può cambiare ha richiesto di certo molta attività, mentre allo stesso tempo si è cercato di condividere le comprensioni profonde del Buddhismo in relazione agli accadimenti che per un altro anno si sono succeduti, enormi e devastanti per qualsiasi concetto.
 
Dopo aver visitato Israele, una nazione sempre coraggiosa, durante la prima settimana dell’anno, abbiamo attraversato l’intera Russia in un inverno insolitamente mite, così come preannunciato dagli scienziati, e abbiamo visitato per la prima volta il Kamchatka, nell’estremo est della Russia, che ci ha lasciato senza fiato. Dato che usano i nostri metodi, i vecchi e i nuovi amici stanno crescendo bene e in modo profondo.
 
È poi seguito il periodo passato con studenti maturi in Australia e Nuova Zelanda, dove a South Island ho avuto la possibilità di provare sulle acque agitate il Jet Ski più veloce al mondo. E’ stato passando dalla cresta di un’onda all’altra che ho avuto l’ispirazione per quella “lettera dell’uovo” che ho mandato a tutti voi. E quella lettera ha fatto partire una serie di mail che hanno avuto il risultato di rendere più democratiche le nostre visioni e più vasto il nostro comunicare, e di fare in modo che i centri avessero più responsabilità.
 
A Hong Kong, nel corso di svariati anni, dapprima gli studenti cinesi del Gyalwa Karmapa e poi la nostra famiglia inglese-finlandese con il loro lavoro ci hanno fatto entrare sulla scena degli idealisti che stanno maturando nella regione. Questo ha fatto in modo che si manifestassero dei gruppi tradizionali e ben informati in Estremo Oriente.
E’ stato qui che abbiamo pianificato la visita in Vietnam, dove andremo per la prima volta nel 2016.
 
Tornando in Sudafrica per la terza volta dal 1978 abbiamo fatto un tour con un nuovo gruppo di persone stimolanti, abbiamo scalato la Table Mountain in tempo record e mandato la sua bellezza a tutti.
 
Una volta tornati, a Londra, abbiamo fatto visita al coraggioso e nobile Lord Pearson. Siamo stati di nuovo suoi ospiti alla Camera dei Lord e abbiamo mangiato con lui alla Camera dei Comuni.
 
Andando a trovare il nostro caro amico Uri Geller nella sua villa spaziosa abbiamo assodato al di là di ogni dubbio statistico che lo spazio è informazione. Lui, Tomek e io abbiamo disegnato tutti e tre un triangolo di eguale grandezza senza aver prima avuto alcuna istruzione in merito.
Da lì siamo poi volati verso l’Irlanda, con la sua cultura ancora integra – come tutte le culture slave, la sento vicina al cuore.
 
Il mese è terminato in Europa Centrale, con conferenze davanti a migliaia di studenti e amici, distribuite tra EC, Copenhagen, Varsavia e il corso di Pasqua a Kassel.
 
El Salvador, emozionante, ci ha accolto, e poi la Costa Rica con la sua bellezza, e Cuba, dove abbiamo festeggiato i dieci anni di attività. Siamo poi andati in Venezuela per un corso sul Grande Sigillo e dove ho ricevuto un regalo fantastico dalla mia adorabile Ale: un tour entusiasmante che ci ha portato alle gigantesche e antichissime Tepuis di Canaima con l’incontaminato arcipelago di Los Roques. Dovreste vedere l’incredibile film che ha fatto la nostra guida.
 
Durante un corso di Mahamudra sulla spiaggia rocciosa del Pacifico, in Perù, ci siamo goduti, riuscendo a sopravvivere, delle onde in stile tsunami alte dieci metri.
 
Abbiamo visitato il Messico che dà l’idea di essere al di là del tempo e poi la meravigliosa Colombia, dove si sono riunite delle condizioni di buon auspicio: era stato comprato un pezzo di terra vicino a Villa de Leyva ben situato e perfetto per un centro di ritiro in quella regione.
 
In quel periodo il documentario “Hannah” è stato proiettato diverse volte al Rubin Museum of Buddhist Art a New York, emozionando centinaia di persone. L’eccezionale storia di Hannah continua a ispirare larghe platee in festival cinematografici in tutto il mondo.
 
Con l’assistenza di Maggie Lehnert, la brillante sorella di Tomek, rappresentante della Via di Diamante a nostro nome nell’area buddhista asiatica, siamo partiti alla volta di Kathmandu sconvolta dal terremoto, dove ho potuto portare la benedizione del XVI Karmapa. Molti amici idealisti in tutto il mondo erano già stati generosi e avevano raccolto abbastanza soldi da poter comprare un centinaio di tende e dieci case, sponsorizzare un orfanatrofio e portare aiuto a Swayambhu, parzialmente distrutto, e a Manang, il tempio di Rinpoche, totalmente distrutto.
 
Nel centro di ritiro di Kunzig Shamarpa, Sharminub, una dozzina di monaci davvero brillanti e notevoli hanno dovuto interrompere il ritiro, che continuava da più di dieci anni, per avvicinarsi a questo nuovo influsso occidentale.
 
Poi, proprio a ridosso della partenza, siamo stati testimoni di una vera e propria meraviglia: qui, mentre facevamo l’invocazione del protettore del lignaggio, nell’aspetto a due braccia, sette ciotole d’acqua si sono alzate dalla base su cui erano appoggiate e hanno iniziato a vibrare. Sospese liberamente nell’aria davanti alle reliquie di Kunzig Shamarpa, senza che andasse persa una singola goccia d’acqua, si sono riposizionate precisamente nel momento in cui abbiamo terminato la meditazione. È stata una espressione incredibile e indimenticabile della forza del lignaggio Kagyu.
 
Ale e io abbiamo anche fatto qualcosa per spronare il coraggio degli abitanti. Abbiamo passato due notti da soli al quinto piano dell’unica casa rimasta in piedi di Rinpoche. La maggior parte degli altri edifici era rasa al suolo e tutti dormivano in giardino – Tomek poi si è unito a noi in quella casa per la terza notte.
 
Proseguendo siamo andati a Delhi, al Kibi, e abbiamo incontrato Sua Santità il Karmapa. Era il giorno del primo anniversario della morte dello Shamarpa e mi hanno messo a sedere in parte al professor Sempa Dorje, il distinto e prezioso tutore del Karmapa nel campo della filosofia buddhista. È stato un grande onore che non mi sarei mai aspettato.
 
Infine, dopo tanta attesa, siamo stati in grado di andare a Kiev a trovare i nostri amici per passare del tempo prezioso con loro e dare una mano per alleviare il dolore. Come in altri paesi slavi, il Buddhismo lì è molto forte e occupa un posto centrale nella vita delle persone.
 
In Spagna Pedro Gomez aveva aperto nuove dimensioni; nel municipio di Malaga ho ricevuto il premio dell’Unesco per il mio contributo alla libertà di parola. Papa Francesco era un altro dei beneficiari.
 
A seguire, ci sono stati dei corsi giganteschi in Ungheria, Polonia e Danimarca, e l’aiuto dato a Sherab Gyaltsen Rinpoche in Bulgaria, per la costruzione e il riempimento di uno stupa bellissimo.
 
A Thessaloniki abbiamo festeggiato i quarant’anni di lavoro in Grecia, insieme a ottimi gruppi di persone che arrivavano dai Balcani.
 
Al Centro Europeo siamo stati di nuovo insieme al Karmapa, durante il corso estivo più grande che ci sia mai stato – si sono presentate più di settemila facce piene di speranza. Bellissimi e scintillanti i nuovi edifici e l’architettura moderna, splendido risultato del lavoro instancabile di Caty, in grado di motivare molte persone.
 
Poco dopo ci siamo ritrovati con 2.000 amici russi dotati di gran forza – a Kaluga, proprio fuori Mosca – per passare poi a Graz, con i nostri incrollabili amici. La perla dell’Austria condivide con Copenhagen l’onore di essere tra i primi luoghi della Via di Diamante dove Hannah e io abbiamo iniziato il nostro lavoro in Occidente, nel 1972. Hanno avuto entrambi il riconoscimento del XVI Karmapa.
 
Durante la settimana successiva ho insegnato al nostro centro di ritiro in California (Western Retreat Center); poi siamo partiti a tutta velocità  per dirigerci a nord di San Francisco su potenti moto BMW.
Attraversando la maestosa foresta di Redwood, godendoci le innumerevole curve, siamo riusciti ad evitare gli incendi iniziati subito dopo. Due settimane più tardi David si è di nuovo unito a noi in Europa e abbiamo proseguito l’addestramento su due ruote nel Massif Central in Francia, di nuovo con Ale seduta sul mio sellino posteriore e gli esperti amici europei ad aprire la via.
 
Tornati al Karma Guen ci siamo goduti un corso sull’VIII Karmapa con Jigme Rinpoche, al quale ha fatto seguito un altro corso sul Grande Sigillo vicino a Bologna, in Italia, al quale hanno partecipato 800 persone, e poi i miei insegnamenti  in Dordogne e a Karlsruhe, momenti importanti in Ucraina e in tour in Germania e Svizzera, concludendo il periodo con l’esteso incontro dei centri che ogni anno si tiene a Braunschweig.
 
Dopo una breve pausa a Bratislava, in Slovacchia, per inaugurare il centro appena acquistato, siamo volati a Mosca, questa volta su invito ufficiale del governo per rappresentare il Buddhismo in un incontro interreligioso. La visita ha visto il culmine di uno sforzo erculeo durato sette anni, il risultato migliore che potevamo aspettarci dal nostro lavoro: l’acquisto di uno spazio di 1.120 mq nel cuore di Mosca, con l’intenzione di ampliarli fino a 2.000 non appena sarà possibile, portato a termine dalle generose menti geniali che abbiamo in loco.
 
È stata una gioia immensa rendersi conto che il giorno della firma del contratto coincideva con l’anniversario della nostra, mia e di Hannah, presa di rifugio con il XVI Karmapa a Rumtek – 45 anni prima, però.
 
Dopo uno scalo con conferenza e benedizione del nostro nuovo centro di Vilnius, in Lituania, abbiamo accettato l’invito di Sherab Gyaltsen Rinpoche per le cerimonie di inaugurazione del suo nuovo, splendido monastero disponibile per migliaia di persone a Nala, vicino a Kathmandu. Insieme al Karmapa e ai nostri Rinpoche di rango elevato abbiamo benedetto diecimila persone che sfilavano davanti a noi.
 
Dopo una sosta a Oslo, che ci ha davvero ispirato, e il primo anniversario di matrimonio tra me e Ale, si sono manifestate le condizioni per un bel centro di ritiro in Finlandia.
 
Di ritorno in Europa Centrale, Tomek e io ci siamo sottoposti con buon esito alla chirurgia laser agli occhi, e la settimana dopo abbiamo fatto un incontro determinante con tutti gli amici di Immenstadt.
 
Questi amici avevano lavorato per una società senza distinzioni di classe che in realtà si era trasformata in un sistema di classi rigide.
Molti erano rimasti disturbati dal fatto che dopo una giornata di duro lavoro sostenuta da grandi ideali, amici spesso con un alto grado di formazione si incontravano nei locali adibiti a bar giù nello scantinato e dovevano pagarsi la birra, mentre lo champagne era gratis su nell’attico ma offerto solo a chi risultava “famoso”.
Abbiamo deciso che la società stratificata su più livelli al Centro Europeo sarebbe diventata una cosa del passato.
 
E di nuovo poi le Americhe – Miami, New York, Las Vegas, Cile e Uruguay – seguite da ancora un altro emozionante viaggio in Nepal, questa volta per ricevere un incommensurabile dono da parte di Sherab Gyaltsen Rinpoche nelle grotte di Maratika, nell’area himalayana del Nepal.
 
Si dovrebbe raccontare poco dei grandi doni spirituali, altrimenti le persone hanno le stesse aspettative, mentre invece le esperienze sono sempre diverse. L'unicità stessa della situazione potrebbe andar persa, se riportata troppo spesso.
 
Tirando le somme, è stato un anno pieno di eventi con quasi quaranta corsi sul Grande Sigillo e decine di conferenze pubbliche nei sei continenti, e migliaia di persone toccate dalla benedizione del nostro lignaggio.
 
Che cosa rimane a ricordo del 2015 per darci una direzione da seguire negli anni che verranno?
 
Gli importanti cambiamenti ora introdotti all’interno della nostra Via di Diamante, sia per quanto riguarda lo stile della vita quotidiana nei nostri centri sia come linee guida per la via pratica verso lo sviluppo della nostra maturità personale.
 
Innanzitutto, niente gerarchie! Tutti quelli che lavorano devono essere visti come eguali, e ognuno dovrebbe fare la cosa che sa fare meglio, per il bene di tutti. Ogni lavoro deve inoltre potenziare la nostra gente in tutti i nostri centri, sviluppandone indipendenza e capacità.
 
La cosa più importante è che non si può fare carriera nella Via di Diamante. L’unico beneficio di qualsiasi attività è la crescita umana, dalla quale tutti possono imparare e della quale tutti possono godere.
 
Il nostro scopo è quello di diventare ogni giorno più saggi, e non solo più vecchi.
Dovremmo sentirci utili in tutto ciò che facciamo bene, ma non ci può essere un riconoscimento spirituale per un conseguimento mondano. Ritorniamo al nostro stile rilassato da yogi e alla profonda essenza che il grandioso XVI Karmapa ha benedetto quando Hannah e io abbiamo portato la sua trasmissione in Occidente.
 
Facendo così, abbiamo salvaguardato il nostro lavoro e i nostri valori in tutto il mondo, anche allargando la Fondazione della Via di Diamante, che funge da modello per le fondazioni nazionali ovunque.
Per riassumere i cambiamenti qui: dobbiamo sempre includere organi di controllo per bilanciare e controllare decisioni gestionali.

In generale, lavorare insieme come un gruppo di amici consente un’ampia diffusione di conoscenza. E le persone nei nostri centri dovrebbero avere la possibilità di imparare compiti diversi e, quando li padroneggiano, passarli poi ad altri.
 
Nei momenti storici – come quello attuale – in cui i valori umanistici essenziali vengono attaccati, soppressi, controllati, non apprezzati, e spesso persi, è importante tenere in grande considerazione e rimanere consapevoli di qualsiasi strumento ci sia rimasto da usare.
 
A questo proposito voglio condividere soprattutto una visione profonda:
 
stiamo attualmente perdendo la nostra libertà di scelta, ancor più per sentimentalismo e pigrizia, che non per degli attacchi diretti che i nostri valori umanistici stanno subendo – e questo potrebbe cambiare presto. Di conseguenza dovremmo aiutare le persone a identificarsi con quanto di meglio e più nobile essi possano concepire. Questo porta a compimento lo scopo del Buddhismo della Via di Diamante stesso.
 
E come fare ciò? Motiviamo le persone a comportarsi come dei buddha finché diventano dei buddha.
Dobbiamo comportarci come una famiglia fino a quando diventiamo una famiglia.
 
 
Vostro, Lama Ole
 
 
P.S.: Facciamo l’auspicio di incontrarci spesso e in luoghi entusiasmanti!
 
 
Tradotto da M.S.

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