21 settembre 2016

Messaggio di Sua Santità il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje per la Giornata internazionale della pace

 
 
 
 
 
Cari amici del Dharma,

penso che pochi di noi sappiano davvero cosa significhi "pace". Possiamo auspicare "la pace" o fare qualcosa "in nome della pace"; tuttavia, sebbene la nostra motivazione sia meritevole, è possibile che non siamo assolutamente in grado di capire se con azioni, gesti o parole contribuiamo veramente a questa idea di pace.

Possiamo essere persone religiose, filosofi, scienziati, politici, dottori. Chi può dire però di aver compreso effettivamente cos'è la pace? Anche se usiamo parole, ragionamenti e azioni sofisticate non arriviamo comunque a definirla con esattezza, non arriviamo comunque a realizzarla.

Detto questo, non intendo dire che se facciamo qualcosa in nome della pace non ha alcun valore. Il vero valore, tuttavia, sta in quello che possiamo fare in questo preciso momento per motivare noi stessi: possiamo fare l'auspicio di cercare la pace, per noi st
essi e per gli altri, anche se non sappiamo precisamente cosa sia.

Pertanto, è meglio non sfiancarci pensando «questa è la pace» e aggrappandoci a un concetto: non riusciremo mai ad avere una giusta comprensione. C'è però una cosa che possiamo capire bene, e cioè riconoscere che vogliamo questa cosa chiamata pace. Sebbene nient'altro possa essere chiaro l'auspicio è cristallino, e questo è quello che importa davvero.

Vorrei quindi chiedere a tutti voi di usare non solo la Giornata internazionale della pace promossa dall'Onu ma ogni giorno per tener vivo il vostro auspicio per la pace, il vostro anelito verso la pace.

Siamo tutti nati come esseri umani, e in quanto tali abbiamo l'opportunità preziosa e unica di desiderare la pace. La maggior parte degli esseri non ha affatto questa possibilità a causa di moltissimi ostacoli. Vi chiedo quindi di non perdere quest'opportunità di fare auspici per la pace, e vorrei chiedere a tutti voi di imparare, riflettere e meditare in modo da sostenere questo auspicio.

Con "imparare" intendo istruire voi stessi sulla natura della compassione, sulla natura della saggezza.

Poi dovete esaminare accuratamente qualunque cosa abbiate imparato, e rifletterci sopra.

Quindi dovete meditare su tutto quello che avete dedotto dall'attento ascolto e dalla contemplazione. In questo modo mediterete sulla base stessa della compassione e della saggezza, una condizione della mente dove non c'è alcun attaccamento e alcun giudizio.

Per cominciare prendetevi cinque minuti al giorno: mettetevi semplicemente a meditare; calmate la vostra mente; concentratevi sul non essere attaccati a nessun pensiero, a nessuna idea di nessun genere, sia essa positiva o negativa, necessaria o superflua, importante o irrilevante. In questi cinque minuti dimenticate ogni cosa, sbarazzatevi di qualsiasi pensiero. Facendo questo, l'auspicio per la pace emergerà in modo naturale.
 
 
Con preghiere

Thaye Dorje
 
 
Tradotto da C.R.

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