19 ottobre 2016

La forza delle emozioni

 
«Questi sentimenti – la confusione, l'attaccamento, la rabbia e l'orgoglio, l'invidia, l'avidità e la gelosia, che notoriamente ci mettono in situazioni penose e imbarazzanti – nel Buddhismo vengono definiti emozioni di disturbo. Sono correlati all'ego e si manifestano sempre a partire da uno stato di angustia e inferiorità. Per abbandonare definitivamente questa specie di asilo infantile è utile accumulare nella nostra coscienza deposito un prezioso tesoro fatto di impressioni e azioni positive che ci permetta di non aver più bisogno di niente e di nessuno. A quel punto potremo gioire se arriva ciò che desideriamo oppure distogliere l'attenzione se non compare nulla. Le emozioni di disturbo producono sia degli effetti in genere drammatici sia un tipo di calore che non è certo della migliore qualità: scalda come la fiammata di una manciata di banconote buttata nella stufa, non certo come il tepore della legna da ardere. E magari ci bruciamo pure le mani pur di riprenderci le banconote dal camino! Le emozioni di disturbo sono molto costose e poco piacevoli, pertanto la prima cosa da fare è riconoscerle per quel che sono.»
 
 
Lama Ole Nydahl
Tratto da Il Buddha e l'Amore
Immagine: Teste di carattere dello scultore tedesco Franz Xaver Messerschmidt (1736- 1783)
C.R.

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