D: Cosa significa essere il Lama dalla Corona Rossa?
Shamar Rinpoche: In passato, in Tibet esistevano due Lama celebri che sono state le prime cosiddette "reincarnazioni". Erano conosciuti come il Karmapa e lo Shamarpa, e si alternavano nel ruolo di massima autorità del lignaggio Karma Kagyü. Ebbero un'influenza decisiva sul modo in cui il Tibet venne governato a partire dal XIV secolo fino al 1642, quando la dinastia dei Dalai Lama venne instaurata dai Mongoli.
D: Perché i due colori, rosso e nero?
S.R.: La Corona Rossa ha a che vedere con il colore del tramonto, rappresenta la direzione della terra pura del Buddha di Luce Illimitata, chiamato Amitabha. La Corona Nera, a quanto si ritiene, venne realizzata su un livello spirituale utilizzando i capelli delle dakini (o dee celestiali) e solo persone che avevano sviluppato una mente davvero pura erano in grado di vederla.
Un giorno, l'imperatore Yongle, principe di Yan e terzo imperatore della dinastia Ming, vide la Corona Nera sopra la testa del suo insegnante, il V Karmapa, e decise di replicarla fabbricando una corona da offrire in omaggio al suo maestro. All'epoca non esisteva alcuna ostilità nei confronti della Cina.
D: Lei è la quattordicesima reincarnazione del Lama dalla Corona Rossa.
S.R.: Detengo la posizione di XIV Shamarpa. La sede principale degli Shamarpa si trovava a Yangpachen, a nord di Lhasa, dove rimase fino al 1792, quando il X Shamar Rinpoche dovette trasferirsi in Nepal e stabilirvi la sua istituzione. Questo avvenne prevalentemente a causa di pressioni politiche esercitate da uno dei reggenti del governo del Dalai Lama.
Io quindi porto avanti questa tradizione, la mia organizzazione appartiene maggiormente al Nepal e pertanto sono più indipendente dal punto di vista spirituale. Ad ogni modo ho ancora delle connessioni con il Tibet, ma non nell'ambito della stessa amministrazione del Dalai Lama.
D: Cosa si prova a essere riconosciuti come la quattordicesima reincarnazione dello Shamarpa?
S.R.: Il Karmapa Lama deve riconoscere lo Shamarpa Lama, e quando il Karmapa Lama muore la sua reincarnazione deve essere riconosciuta dallo Shamarpa Lama. Questa era la regola. Il mio processo di riconoscimento, quindi, è stato seguito dal Karmapa Lama.
Avevo solo tre anni e mezzo e mi trovavo nel Tibet centrale. Un gruppo nomade di laici, che viaggiava con muli e yak, si imbatté in noi. Io ero in braccio a mia mamma e dissi: «Queste persone sono i miei monaci!», sebbene non indossassero affatto tonache da monaco. Effettivamente, provenivano dal monastero dello Shamarpa. Fu per questo motivo che venni preso in considerazione come la possibile reincarnazione del Lama dalla Corona Rossa: avevo riconosciuto quei monaci che, spostandosi attraverso il Tibet, avevano cambiato le loro tonache e indossato vestiti da laici, dato che le usanze permettevano di farlo. I monaci si recarono poi dal Lama dalla Corona Nera, dicendo che quel bambino doveva essere la reincarnazione del loro Lama. Successivamente venni sottoposto, con buon esito, ad alcuni ulteriori esami che riguardavano la mia memoria.
Tratto da Interview with Shamarpa Rinpoche, the 14th reincarnation of the Red-Hat Lama, Diva International, 2 novembre 2011
http://divainternational.ch
Tradotto da C.R.