«Capire in modo chiaro significa rendere la mente chiara a proposito della natura fondamentale di un essere senziente. Noi non abbiamo tale chiarezza e quindi diciamo che siamo confusi, che siamo bloccati. Siamo confusi per quel che riguarda i problemi, le distrazioni, perfino la felicità. In altre parole, siamo confusi su tutto ciò che sperimentiamo in questo momento. È per tale motivo che l'esistenza caratterizzata dalla confusione si muove in un circolo – come spiegato dal termine "samsara".
Non c'è niente di miracoloso nel comprendere in modo chiaro. È possibile per ognuno di noi avere questa capacità, questa chiarezza della mente. Le sfide della vita di tutti i giorni sono relative, dobbiamo semplicemente lavorare con esse e la difficoltà non è la fuori, bensì dentro di noi: deriva dalle nostre tendenze legate alla confusione mentale e pertanto non riusciamo a vedere chiaramente. Le cose sembrano complicate e noi non sappiamo cosa fare.
Dalla prospettiva di una mente chiara, tutto è semplice. Il Buddha ha insegnato che dovremmo essere molto semplici. Alcune persone lo interpretano in modo sbagliato, pensano voglia dire che dobbiamo rinunciare a ogni cosa, che non dobbiamo usare la tecnologia all'avanguardia o gli strumenti moderni della quotidianità. Anche se rinunci a tutte le cose, in realtà, la mente comunque non è semplice. È impossibile essere semplici esteriormente. Quando il Buddha ha detto che dovremmo essere semplici, intendeva dire che se siamo molto chiari su un livello interiore tutto diventa semplice. Senza una comprensione esatta, ogni cosa è complicata. Secondo il Buddha, quindi, dobbiamo praticare ed essere semplici.
Quando comprendiamo e vediamo con chiarezza, siamo in pace. Essere in pace vuol dire non dipendere dagli altri; dipendiamo da noi stessi. Potremmo benissimo vivere da qualche parte per conto nostro, in solitudine. Il Buddhismo Mahayana insegna però che non dovremmo dimenticare gli altri; in caso contrario, infatti, non saremmo in grado di conseguire una mente chiara. Può sembrare strano, ma di fatto è molto pratico. Immancabilmente, torniamo alla bodhicitta. Quando stai seduto da solo e mediti in silenzio senza fare niente, la tua mente è semplice. Tutto è semplice. Inoltre, puoi ottenere alcuni risultati positivi. Ma per avere ancora più chiarezza è necessario che tu stia con altre persone, che tu abbia a che fare con le persone. "Avere a che fare con le persone" in questo contesto non si riferisce alle modalità normali, per esempio lavorare in ufficio con dei colleghi. Significa che devi avere un comportamento etico in ogni situazione e questo, a sua volta, migliorerà la tua comprensione. La meditazione da sola non porterà tale risultato. Apparentemente sembra esserci una contraddizione, ma in realtà ha senso: lo scopo del percorso buddhista è insegnarci come lavorare con noi stessi in modo da aiutare gli altri. Attraverso la pratica possiamo acquisire della chiarezza, e inevitabilmente questo avrà un'influenza nella nostra vita quotidiana. Possiamo inoltre desiderare di mettere in pratica quanto abbiamo imparato.»
Non c'è niente di miracoloso nel comprendere in modo chiaro. È possibile per ognuno di noi avere questa capacità, questa chiarezza della mente. Le sfide della vita di tutti i giorni sono relative, dobbiamo semplicemente lavorare con esse e la difficoltà non è la fuori, bensì dentro di noi: deriva dalle nostre tendenze legate alla confusione mentale e pertanto non riusciamo a vedere chiaramente. Le cose sembrano complicate e noi non sappiamo cosa fare.
Dalla prospettiva di una mente chiara, tutto è semplice. Il Buddha ha insegnato che dovremmo essere molto semplici. Alcune persone lo interpretano in modo sbagliato, pensano voglia dire che dobbiamo rinunciare a ogni cosa, che non dobbiamo usare la tecnologia all'avanguardia o gli strumenti moderni della quotidianità. Anche se rinunci a tutte le cose, in realtà, la mente comunque non è semplice. È impossibile essere semplici esteriormente. Quando il Buddha ha detto che dovremmo essere semplici, intendeva dire che se siamo molto chiari su un livello interiore tutto diventa semplice. Senza una comprensione esatta, ogni cosa è complicata. Secondo il Buddha, quindi, dobbiamo praticare ed essere semplici.
Quando comprendiamo e vediamo con chiarezza, siamo in pace. Essere in pace vuol dire non dipendere dagli altri; dipendiamo da noi stessi. Potremmo benissimo vivere da qualche parte per conto nostro, in solitudine. Il Buddhismo Mahayana insegna però che non dovremmo dimenticare gli altri; in caso contrario, infatti, non saremmo in grado di conseguire una mente chiara. Può sembrare strano, ma di fatto è molto pratico. Immancabilmente, torniamo alla bodhicitta. Quando stai seduto da solo e mediti in silenzio senza fare niente, la tua mente è semplice. Tutto è semplice. Inoltre, puoi ottenere alcuni risultati positivi. Ma per avere ancora più chiarezza è necessario che tu stia con altre persone, che tu abbia a che fare con le persone. "Avere a che fare con le persone" in questo contesto non si riferisce alle modalità normali, per esempio lavorare in ufficio con dei colleghi. Significa che devi avere un comportamento etico in ogni situazione e questo, a sua volta, migliorerà la tua comprensione. La meditazione da sola non porterà tale risultato. Apparentemente sembra esserci una contraddizione, ma in realtà ha senso: lo scopo del percorso buddhista è insegnarci come lavorare con noi stessi in modo da aiutare gli altri. Attraverso la pratica possiamo acquisire della chiarezza, e inevitabilmente questo avrà un'influenza nella nostra vita quotidiana. Possiamo inoltre desiderare di mettere in pratica quanto abbiamo imparato.»
Lama Jigme Rinpoche
Tratto da A Path of Wisdom
Tradotto da C.R.
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