Originario di Nyal, nel Tibet orientale, Gampopa era figlio di un dottore, e dottore egli stesso. Si sposò intorno ai vent’anni, ed ebbe due figli. Alcuni anni dopo una malattia epidemica causò la morte di entrambi i figli, nonostante le sue capacità. Sua moglie, che aveva contratto la stessa malattia e similmente non rispondeva alle sue cure, lo pregò di non risposarsi nel momento in cui sarebbe morta, ma di diventare monaco.
Ci si potrebbe interrogare sulle ragioni della donna: tuttavia, all’età di ventisei anni, Gampopa divenne novizio nell’ambito della tradizione Kadampa. Si impegnò, lavorando con molti insegnanti, e ottenne un alto grado di conoscenza prima di, all’età di trentadue anni, sentir parlare di Milarepa. Provando un impeto di devozione nel sentire questi racconti, e comprendendo che costui doveva essere il suo vero insegnante, si lanciò in una estenuante ma infine riuscita ricerca per trovarlo.
Milarepa affidò a Gampopa, scrittore di talento, di grande intuizione, la trasmissione completa del lignaggio Kagyu, ed egli fu l’unico dei suoi studenti ad avere un tale onore. In seguito Gampopa lasciò l’insegnante per andare in ritiro a Dagpo, nel Tibet sud-orientale, dove fondò il monastero di Daglha Gampo, in cui attirò molti studenti. Quattro di questi avrebbero messo le basi dei quattro rami Kagyu “maggiori”. Otto rami “minori” sarebbero apparsi in seguito. Uno dei quattro, Dusum Khyenpa, fu il successivo detentore del lignaggio Kagyu e il primo Karmapa.
Tradotto da C.R.
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