24 settembre 2015

Prepararsi per la pace - Messaggio di Sua Santità il XVII Karmapa Trinley Thaye Dorje per la Giornata internazionale della pace

 
 
 
Dato che ci avviciniamo alla Giornata internazionale della pace istituita dall'Onu, che si celebrerà il 21 settembre, è per noi una buona occasione per esaminare il modo in cui ci prepariamo per la pace. Ne 'Le trentasette pratiche di un bodhisattva' di Tokme Zangpo, un testo risalente al XIV secolo, la quattordicesima pratica può essere tradotta liberamente nel seguente modo: 'Persino se qualcuno sparge ovunque in un miliardo di mondi ogni genere di commento offensivo su di te, contraccambiare parlando delle qualità positive di quella persona con una mente amorevole è la pratica di un bodhisattva'.
 
Come rispecchia questa pratica, a volte la pace può essere difficile, soprattutto se qualcuno parla male di noi e ci critica. Da un punto di vista spirituale, però, la sfida più grande non sta nel giudizio negativo stesso, ma piuttosto nell'aspetto di attaccamento della mente, nell'idea di un sé, e in tutto ciò che ne deriva.
 
In un mondo in cui viene posta una tale enorme enfasi sulla parola e sulla comunicazione - potremmo chiamarlo il mondo vocale - può essere facile per questo aspetto di attaccamento della mente concentrarsi soprattutto sull'immagine di noi stessi. Di conseguenza, quando ci viene rivolto un qualche tipo di critica tagliente, il sé difenderà naturalmente se stesso, e questo può far sì che la mente diventi disturbata dalle emozioni e può portare a pensieri, parole e azioni di ritorsione, il che crea, o piuttosto completa, un ciclo dannoso. Rispondendo in questo modo, possiamo dare adito a un immenso putiferio, e la storia continuerà in modo prevedibile.
 
L'obiettivo di un bodhisattva, qualcuno che è sulla via verso l'illuminazione, è ridurre lo scompiglio, non amplificarlo. Lo scopo è creare quiete, non tempeste, e focalizzarsi su ciò che realmente e prima di tutto causa il trambusto. In questo caso, possiamo vedere come il vero problema sia il fatto che ci aggrappiamo all'immagine di noi stessi: in essa possiamo investire un enorme sforzo, ed esiste all'interno del mondo della parole, sotto forma di un nome, un titolo, e così via. E dato che non siamo solo noi a concentrarci su tale immagine, ma anche gli altri che dirigono i loro pensieri verso quello stesso punto, essa si manifesta in modo vivido, come il riflesso in uno specchio. Questa immagine ora è esposta agli attacchi, per così dire.
 
In queste condizioni, è importante che manteniamo le nostre menti calme, che le nostre menti siano in pace e non disturbate dalle emozioni. Altrimenti, se il nostro nome o la nostra immagine vengono colpiti, sebbene gli altri si limitino ad attaccare solo questi, e cioè solo il riflesso nello specchio e neanche lontanamente il nostro corpo fisico, possiamo comunque sentirci feriti e dare corso a un trambusto non necessario.
 
Nel caso di un bodhisattva, costruire il riflesso nello specchio e proiettarlo nel mondo è importante se è di beneficio per gli altri.
 
In alcune situazioni può accadere che i giudizi altrui siano costruttivi, pertanto la mente impavida e coraggiosa vedrà in essi dei meriti e li accoglierà. Solo una mente saggia può accettare le critiche.
 
Tuttavia, quando veniamo criticati in modo non costruttivo, dovremmo pensare a tali parole come se fossero dei meri echi e niente più, come viene descritto in questa pratica.
 
Preparandoci per la pace, e per la Giornata internazionale della pace promossa dall'Onu, possiamo noi ricordare che il karma che viene creato attraverso le dure critiche è portato a compimento solo se le ricambiamo. Abbiamo la facoltà e la scelta di percorrere la via di un bodhisattva. Non possiamo controllare tutto il conflitto presente nel nostro mondo, ma possiamo padroneggiare la nostra risposta ad esso. Possiamo contribuire ad assicurare di non creare ulteriore danno, di non causare ulteriore scompiglio. Invece, ci prepariamo per la pace lasciando andare l'attaccamento, mantenendo la mente calma, e attingendo all'eterna fonte di compassione e saggezza presente dentro tutti noi. Perché è in questa fonte, in questa ricchezza interiore, che si trova la sorgente della pace.
 
 
Tradotto da C.R.

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