27 settembre 2018

La famiglia, un terreno fertile per sviluppare la compassione


«Credo che la famiglia – si tratti dei nostri parenti stretti o di altre forme di famiglia – rappresenti l'ambiente ideale per iniziare a generare compassione. Indipendentemente dal nostro background culturale o status sociale, infatti, la famiglia è il terreno più fertile in cui coltivare il nostro seme inerente di compassione affinché prosperi. Non può crescere senza questo terreno produttivo che è la famiglia; lo scopo stesso del suolo fertile è far sì che i semi si sviluppino e diventino una pianta pienamente manifestata e in salute. Così, l'incremento della nostra compassione innata è intimamente e in modo interdipendente connesso al terreno fruttifero delle nostre famiglie. [...]
Naturalmente possiamo cercare di trovare altre terre o suoli – cioè altre famiglie –, ma il terreno o la famiglia a cui finora siamo già stati legati è di gran lunga quello più fertile. Ed è tale perché sperimenteremo il manifestarsi di una sollecitudine naturale gli uni per gli altri; ogni membro della famiglia ci guiderà e ci insegnerà in un modo tutto suo.» 


Recentemente, in occasione di una visita privata a Dhagpo Kagyü Ling (Francia), Sua Santità il XVII Gyalwa Karmapa Thaye Dorje e sua moglie Sangyumla Rinchen Yangzom hanno presentato agli studenti del lignaggio Karma Kagyü il loro primo figlio, Thugsey. Il Karmapa e sua moglie sono stati accolti da Jigme Rinpoche, il Segretario Generale del Karmapa, da Gendun Rinchen (yangsi di Gendun Rinpoche) e da rappresentanti e membri del sangha di Dhagpo Kagyü Ling. 

Rimandiamo al sito del Karmapa (https://www.karmapa.org) per una galleria fotografica.


C.R.

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